giovedì 23 febbraio 2012

La mia mamma è mia!




Sarà perché io e il padre dei miei figli siamo tutti e due figli unici, per cui non abbiamo provato le gioie e le pene della vita tra fratelli, ma se c'è una cosa che non mi ha mai preoccupata troppo è la gelosia tra i miei figli. Forse anche perché La Sartina,  allora Principessa di non ancora due anni, quando è venuta all'ospedale a conoscere L'Ingegnere si è slanciata con entusiasmo verso la culla trasparente, dichiarando "il bimbo è mio!", e questo entusiasmo è durato anche nei mesi successivi, nonostante il temperamento del fratello, bimbo decisamente "ad alto contatto".



Non conoscevo ancora, a quell'epoca, le meraviglie delle fasce portabimbo, perciò L'Ingegnere trascorreva la maggior parte del tempo tra le mie braccia, letteralmente "appeso" ai miei capelli, che accarezzava per ore prima di addormentarsi (per qualche breve sonnellino). Eppure, io e La Principessa abbiamo continuato a trascorrere tutta la giornata insieme (la scelta di non lavorare fuori casa era già stata presa, pochi mesi dopo la nascita della primogenita), cantando, ballando e impastando didò e pasta di sale. Se devo pensare alla gelosia, in quel periodo, mi viene in mente solo lo sguardo stupito e un po' scocciato del secondogenito, quando prendevo la mia "grande" in braccio, sguardo che sembrava dire: "ma quel posto non è mica il mio?".
Gli unici momenti veramente difficili risalgono ai primi giorni di vita del Cavaliere, quando L'Ingegnere non sopportava di vedermi allattare (sarà anche perché Il Cavaliere, nato di circa 2.5 kg, ciucciava più o meno ogni ora e mezza, e sicuramente reclamava la sua poppata guarda caso proprio quando il suo fratellone si svegliava - non vi dico i numeri per estrarlo dal lettino a sbarre, mentre Il Cavaliere continuava a ciucciare - tutto sempre senza fascia!). Non so perché, ma non sono mai entrata in crisi per questo, e nemmeno riuscivo a preoccuparmi. Accarezzavo il mio "grandone", che piangeva disperato, certa che avrebbe presto capito che io per lui c'ero ancora, nonostante quella pulce affamata mi stesse attaccata al seno gran parte delle giornata, e che comunque, anche se non potevo togliere quella sua fatica, la condividevo con lui.
Sarà davvero perché la mia tanquillità l'ha aiutato, o forse semplicemente perché L'Ingegnere è uno che non ama mostrarsi debole, ma in poco tempo le crisi sono passate, e abbiamo iniziato a condividere le nostre giornate come prima, con lo stesso caos e un po' più di allegria.
L'arrivo poi della Polpetta e della Streghetta sono stati accolti con grande entusiasmo da tutti: essendo un po' più grandi erano anche in grado di manifestare meglio i loro stati d'animo. Ci è capitato di lamentarci insieme della fatica di trovare un po' di tempo senza pianti, ciucciate o pannolini, ma devo anche dire che l'avvento in famiglia della nostra prima fascia ha reso le cose molto più semplici, permettendomi di allattare e contemporaneamente seguire i compiti, costruire castelli e infilare collane.
Oggi, la cosa che mi fa più sorridere è vedere La Polpetta guardare in cagnesco La Streghetta, che guarda caso mi è venuta in braccio, minacciandola con questa frase: "la mia mamma è mia!". Al che La Streghetta, che non si fa certo intimidire per così poco, risponde "No, è mia!". Nel frattempo La Polpetta ha occupato il mio "lato libero" (anche senza fascia, ormai mi viene naturale "portare sul fianco"), e bene o male sono tutte e due soddisfatte. Questo è quanto, il picco massimo di gelosia manifesta tra i figli.
Certo, crescendo ciascuno ha modificato il suo modo di "aver bisogno" di me. Al Cavaliere, per esempio. sono necessari almeno cinque minuti di coccole al giorno, ha bisogno di potersi ancora "sprofondare" nella mamma, proprio come un bimbo piccolo. L'Ingengere preferisce di gran lunga che io presti attenzione ai suoi racconti, sia che si tratti di una prodezza col pallone (sua o di qualche giocatore) che della nuova invenzione o scoperta del giorno (i disegni geometrici cui si è dedicato durante l'intervallo, o un nuovo aneddoto di storia greca, da cui ultimamente è presisssimo); La Sartina, che sta diventando sempre più signorina, ama condividere qualche momento "tra donne" (la sua massima aspirazione è lo shopping insieme, ma vista la nostra tendenza a non avere limiti, quel sant'uomo di mio marito raramente ci permette di uscire insieme da sole, a meno di ritirarci il bancomat - la carta di credito tanto non ce l'ho!).
Devo ammettere che è proprio difficile dare a ciascuno il tempo di cui ha bisogno, ricorrendo La Streghetta per portarla a far pipì, e ascoltando La Polpetta che mi canta "Dancing Queen" degli Abba (su questo torneremo presto...), e tante volte mi assale proprio la frustrazione, perché vorrei esserci sempre, e per tutti. Eppure, quando la sera passo a salutarli, uno per uno (e immancabilmente Il Cavaliere si nasconde sotto le coperte, e quando io fingo di non vederlo e faccio per andare via, salta fuori dicendo: "Eccomi! Davvero non mi avevi visto?") capisco che la mia vita non è una rincorsa a quello che avrei potuto fare, e non ho fatto. Piuttosto, mi sento invadere dall'immenso desiderio di bene che ho per ciascuno di loro, che di giorno in giorno si esprime nel modo in cui sono capace. Non c'è proprio nulla di "perfetto" o "equilibrato" nel mio modo di guardarli, e sicuramente ogni giorno faccio torto a qualcuno, e magari privilegio un altro, eppure sono tranquilla: faccio mille sbagli al giorno, ma quel che vince è sempre un bene.
Il mio desiderio più grande è che resti in loro questa certezza: "la mia mamma, è mia!"

6 commenti:

  1. Ormai sei il mio mito...sono pienamente d'accordo con tutto quello che hai detto!

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    1. Carissima, ma grazie! Oggi avevo proprio bisogno di parole così!!!

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  2. ti ho scoperta per caso, ma già ti adoro, credo che passerò di qui spesso, sei davvero un esempio e un'aspirazione
    io mi stresso da morire con 2 e leggere la tua tranquillità e la gioia mi dovrebbe insegnare tanto
    grazie della condivisione con tutte noi

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    1. Mamma mia quante belle cose che mi scrivi!!
      Ricordati che racconto solo le cose belle, ma anche io ho i miei bei momenti di stress mammesco, come tutte...

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    2. Davvero, d'ora in poi ti leggerò, specialmente nei momenti no, come ispirazione, anche perchè noi vorremmo allargare la famiglia, e spesso mi chiedo se ce la farei....

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  3. Ciao e complimenti sia per la truppa che per il blog...ti ho scoperto ieri e credo che non ti mollerò più! 5 figli sono il mio ideale (per ora siamo a due: di "uno" e "quasitre" anni) ma anche sei non guasterebbero e mi da gioia e fiducia sapere che c'è chi ha raggiunto questo sogno e vive lo stesso serena , felice e senza pentimenti!!
    p.s. questo post mi ha commosso, la gelosia tra i miei figli c'è eccome e si manifesta, ahimé anche con violenza da ambo le parti. Per fortuna adesso l'Ingegnere e la Primadonna pesano uguali, ma insomma mi dispiace contare lividi graffi e urli ogni giorno....

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