venerdì 17 febbraio 2012

Si fa davvero

Dopo aver presentato la Tina, e decantato le doti culinarie della Streghetta, ecco un esempio di quel che accade quando (con un po' di aiuto esterno) i due elementi si incontrano




La sera prima, diligentemente avevo rinfrescato La Tina, cosicché la mattina era tutta arzilla e pronta per essere impastata (non chiedetemi tempi e proporzioni, perché io vado sempre ad occhio, sono asistematica per definizione, perciò ogni giorno ha il suo procedimento. Qui trovate tutti i consigli e le ricette per fare bene!). Poco prima dell'ora di cena avevo separato l'impasto in dodici palline più piccole, che ho steso e preparato per la guarnizione.
In casa tutti sanno fare la pizza (o almeno ne sono conviti), ma io sono ferrea nello stabilire i compiti, per evitare disastri! Qui la mano del Cavaliere, appena promosso, distribuisce il pomodoro (che preparo in una ciotolinia già salato, dopo la fantastica esperienza di un intero vasetto rovesciato su una povera base-pizza innocente!)



e lo sparge per bene


La cosa fondamentale è che il movimento sia concentrico, a partire dall'interno. Lo so, comprimo la creatività del Cavaliere, ma non posso sopportare inutili spargimenti di pomodoro, soprattutto sulla pietra del fornetto, che poi si risente, macchiandosi tutta, con quello che mi costa sostituirla...
A questo punto permetto alla Streghetta (che fino a quel momento aveva aspettato pazientemente in piedi sulla sua sedia, dicendo solo ogni dieci secondi "tocco io, tocco io!) di prendere la mozzarella dalla vaschetta


(lo so, lo so, più che una vaschetta è una piscina di cubetti di mozzarella, ma provate voi a tagliare a cubetti mozzarelle per dodici pizze! Quando gli aiuti saranno un po' meno pericolosi con un coltello in mano allora abbandoneremo questo lusso, ma per il momento mi concedo la spesa extra di comprarmela già tagliata, in quantità adeguate!).
Comunque, La Streghetta afferra poca mozzarella ("ho detto poca!!" è la frase che ripeto più spesso in cucina, mi aspetto che prima o poi la cappa inizi a ripeterla al posto mio), e la deposita con gesto sicuro al centro della pizza (anche qui, per evitare spargimenti inutili)


A questo punto, come da copione, La Polpetta, fino a quel momento in tutt'altre faccende affaccendata, s'avvede che noi si sta cucinando, e si precipita ai fornelli gridando "anche io, anche io!". Perciò, affianchiamo una sedia a quella della Streghetta (che nonostante il soprannome a volte si mostra incredibilmente tollerante), e riprendiamo a farcire la nostra pizza a quattro mani.


A questo punto mi sorge un dubbio, forse ho ripetuto il mio mantra "ho detto poca!" una volta di troppo, perché La Polpetta e La Streghetta hanno iniziato a depositare i cubetti uno per uno, decisamente non possiamo andare avanti così. Chiamo allora in aiuto Il Cavaliere


che con due gesti rapidi ci aiuta a completare l'opera.

Io, come sempre, fingerò di non vedere che il terzo affondo di mozzarella è finito diretto tra le sue fauci, infondo, la materia prima non ci manca...
A questo punto possiamo infornare la nostra pizza


aspettare pazientemente la cottura, sbirciando dall'oblò la mozzarella che "fa le bolle!"


ed eccola pronta


Ora... ce ne mancano solo undici, perché tutti mangino a sufficienza (come si può vedere, le dimensioni sono un po' ridotte, per cui ne va più di una a testa, e poi L'Ingegnere va matto per la pizza!). Con questo ritmo, per mezzanotte avrò mangiato anche io!
Buon appetito.

3 commenti:

  1. Complimenti per l'organizzazione...ma i bimbi sono sempre così ubbidienti? qui il compito di far la pizza tocca a papà....ma contornato da una serie di "faccio io...faccio io!"...sia che abbia dodici anni che due....e alla fine nel caos totale tutti vengono cacciati dalla cucina...e papà se le prepara con calma da solo...ma anzichè farne dodici...optiamo per le placche..così con quattro infornate...riusciamo a cavarcela!
    buona giornata a tutti!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Noi siamo un po' viziati, e ci piace la pizza rotonda!
      Devo dire che sì, i bambini sono piuttosto obbedienti, anche perché hanno imparato che se ciascuno svolge il suo compito, alla fine viene tutto bene. Da noi poi sono abiutati che in tutte le attività di casa ciascuno ha la sua responsabilità, per cui riescono (più o meno) a lavorare insieme.
      Ovvio che non tutte le sere facciamo così, ma il venerdì, quando si può fare un po' più tardi, vale la pena correre il rischio!

      Elimina
  2. Sai che mi ero persa la foto della vaschetta della mozzarella? :-)

    RispondiElimina

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...