venerdì 30 marzo 2012

La lista dei desideri

La nostra nuova contabilità familiare ci ha insegnato un approccio molto diverso alle spese da affrontare. Prima si facevano i conti con i soldi presenti sul conto corrente (da anni sono abituata a guardare il saldo ogni giorno, o quasi – evviva i conti correnti on line!), ma una volta mi è capitato di prendere  una cantonata enorme, che ci siamo ricordati per mesi. Avevamo effettuato un pagamento piuttosto consistente con un assegno. Poi non ci abbiamo pensato più: quei soldi per noi erano usciti, e guardando il saldo abbiamo sempre contato l’intera cifra come “a disposizione”. Due mesi più tardi l’amara scoperta: l’assegno non era stato incassato se non più di sessanta giorni dopo! Nei due mesi precedenti avevamo continuato a spendere, senza pensare a mettere da parte la cifra già “uscita”, ma non ancora “passata”. Sono stati giorni faticosi, continuavamo a mangiare e ad usare la macchina, ovviamente, ma abbiamo dovuto ridurre tutto il resto all’osso.

giovedì 29 marzo 2012

Imparando a disegnare

082Quest’inverno Milano ha ospitato la mostra della Pixar, nota casa di produzione di cartoni animati (ora la mostra si trova a Mantova), di cui ovviamente la nostra famiglia è “dipendete”. Basti dire che il primo film visto al cinema da me e mio marito, dopo la nascita della prima figlia, è stato Alla ricerca di Nemo (La Sartina, in braccio a me, si è premuta le mani sulla bocca per lo stupore – non appena si sono spente le luci della sala – e ha cambiato posizione forse durante la pausa tra i due tempi…), e “gatto e boo” (Monsters & Co,) è forse uno dei film più guardati in assoluto (quando è uscito La Sartina aveva più o meno l’età – e le fattezze – della piccola protagonista. Sulle somiglianze tra il padre dei miei figli e Sulley, taccio…).

Perciò, con una dedizione organizzativa che ormai ci caratterizza prima di ogni spostamento (sopravvivenza…) abbiamo valutato con attenzione le giornate disponibili, verificato le risorse da allocare per l’evento, e decretato che la cosa migliore fosse che quel sant’uomo di mio marito accompagnasse i tre figli maggiori, mentre io, con le piccole, mi “godevo” le gioie di un sabato tutto casalingo.

mercoledì 28 marzo 2012

Guest Post: Come fa un aereo a volare?

Profondamente grata e commossa per la dedizione dimostrata da quel sant'uomo di mio marito, ecco la sua pronta risposta alla nostra richiesta: come fa a volare un aereo?

Contabilità domestica: secondo step

Dopo un anno di attenta e rigorosa contabilizzazione delle spese, ci siamo resi conto di aver ottenuto un buon risultato: sapevamo esattamente dove erano finiti i nostri soldi.
Già in “corso d’opera” avevo potuto constatare una certa utilità ai fini del risparmio: una delle prime cose di cui mi sono accorta, infatti, è stata che una parte piuttosto consistente, di cui mai mi ero resa conto, di spesa alimentare finiva negli “sfizi” che mi permettevo, ogni volta che andavo a comprare il pane (allora non me lo facevo ancora in casa). Un trancio di pizza, un pezzo di focaccia, un biscotto, magari per spezzare la mattina e tenere buono il piccolo o la piccola che mi accompagnava nelle spese (non ricordo un periodo in cui sono andata a far spesa da sola). Ho subito eliminato questa abitudine, accorgendomi che spendevo a volte più in questo che per il pane. D’altra parte, sorprendentemente, mi sono accorta che i panettieri (almeno quelli simpatici) regalano volentieri un pezzetto di focaccia, o un panino morbido, ai bambini delle clienti. Ho iniziato ad ottenere lo stesso risultato, con minore spesa. E ho diminuito un pochino le schifezze che io mangio fuori pasto…

martedì 27 marzo 2012

Fiorisce la primavera…

…anche tra quattro mura:
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Lo so, abbiamo ancora molto da lavorare. Però ci siamo accorti, guardando il nostro giardino, che sui peschi e le magnolie non ci sono ancora tante foglie verdi, ma un tripudio di fiori colorati.

Sembrava solo un pezzo di carne…

Nella mia razionalizzazione delle spese alimentari, e anche grazie alle buone abitudini “campagnole” del padre dei miei figli (che ultimamente sto iniziando a rivalutare) in casa nostra sta fiorendo uno sport non competitivo, ma decisamente virtuoso: il riciclo dell’avanzo.
Raccolgo con minuziosa attenzione i maccheroni avanzati, quando ne ho una quantità sufficiente produco degli ottimi pasticci di pasta che io e La Streghetta ci mangiamo per pranzo con gusto. Gli avanzi degli insaccati che la nostra scalcagnata affettatrice non riesce più ad affettare vanno a far parte di meravigliose torte salate, con ricette sempre nuove e fantasiose (non ci si annoia nemmeno a tavola).

lunedì 26 marzo 2012

La pista delle biglie

073Domenica pomeriggio avremmo dovuto essere a Milano. Non avevamo fatto i conti con il blocco del traffico. Così, come se niente fosse, ci siamo trovati con un intero pomeriggio a disposizione, non impegnato in nessun modo.

Ci è dispiaciuto per gli amici che ci avevano invitato, ma certo ci rifaremo. Intanto il padre dei miei figli, che non ama l’ozio (!!), durante la colazione ha annunciato che dopo la Messa avrebbe preso le iscrizioni per la prima edizione del torneo di biglie della nostra famiglia.

Contabilità domestica: primo step

Il post di qualche giorno fa, e la lunga discussione che ne è seguita, grazie anche alla richiesta di Corina Maria mi hanno fatto pensare all’utilità di raccontare come mantengo la gestione delle finanze, nella nostra economia domestica.
Ovviamente il rigore e la precisione che abbiamo raggiunto ora (posso con tranquillità, dopo aver consultato la mia tabella, fare il calcolo di quanto ha in tasca in questo momento il padre dei miei figli, permettendomi 3/5 euro di approssimazione) sono frutto del lavoro di anni. E non di pochi errori.
Ricordo perfettamente quando, dopo circa un anno di matrimonio, siamo andati ad acquistare un divano: con estrema tranquillità ci siamo permessi di prendere il modello che ci piaceva di più, scegliendo un pagamento rateale, seguendo questo semplice ragionamento: “vuoi che per i prossimi due anni non ci potremo permettere una simile cifra al mese?!?”. Grazie alla nonna che mi ha aiutato nel finire di pagarlo!!

sabato 24 marzo 2012

L'ho trovato!!

È lui! Il solito calzino spaiato... Erano due prima del lavaggio, uno solo è emerso dalla lavatrice.
Ma oggi è successo l'imprevisto: da un angolo del mio copripiumone è spuntato il calzino perduto.
Corro ad ammazzare il vitello grasso...

Cosa farsene di quei calzini che invece non si ricongiungono proprio più al loro compagno? Anilina ci viene in soccorso, con un'ottima idea!

Andiamo a mangiare le gongole?

002Il padre dei miei figli è a dieta. Un po’ perché approfitta sempre della Quaresima, durante la quale si astiene dall’alcool ormai da anni (salvo qualche “strappo” per le feste comandate – compleanni, festa del papà…), cercando, insieme alla penitenza, una occasione per riprendersi dalla nostra condotta alimentare non proprio “da manuale”. Perciò, ormai da molte settimane, spesso sostituisce il pranzo con frutta e verdura fresca, che la sua dolce metà (nella fattispecie io) predispone con cura ogni mattina per lui. Anche se negli ultimi tempi questa abitudine si sta un po’ diradando (un po’ la mia pigrizia mattutina nel preparargli la “schisceta”, un po’ la pratica lavorativa di questi giorni, che lo vede spesso impegnato in pranzi di lavoro), comunque un bel risultato lo abbiamo ottenuto.

venerdì 23 marzo 2012

Succede solo all'IKEA

"Scusi signora, ma sono tutti suoi?". E la Cri: "No, li noleggio per poter parcheggiare nello spazio famiglia".

Sempre con lui

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Nello stesso periodo in cui ho cominciato a conoscere le fasce porta bebè, l’autosvezzamento, e i pannolini lavabili, non ricordo più per quale giro di conoscenze in rete, sono approdata al sito de Il bambino naturale. Ovviamente è stato amore a prima vista, e oltre ad iniziare a conoscere le ormai famose Storie di Alice, ho iniziato a guardarmi in giro, nella loro biblioteca virtuale.

Posto che avrei acquistato più o meno ogni libro proposto, ovviamente ho dovuto operare una scelta (ed in questo è stato proprio utile poter accedere agli indici dei testi, prima di acquistarli, proprio come si fa di solito in libreria…), e mi sono fatta catturare da questo libro di Isabelle Fox, “Sempre con lui”.

giovedì 22 marzo 2012

The winner is… replica!

 

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Visto che la nostra amica Mara non si è ancora fatta sentire, e non mi ha lasciato il suo indirizzo, abbiamo deciso di replicare l’estrazione. Perciò, dal momento che ormai sto diventando una esperta e non sono più costretta a coinvolgere quel sant’uomo di mio marito in ogni operazione, ecco l’esito della nuova estrazione:

 

 

Il pranzo è servito!

024Accolgo volentieri la richiesta di Laura, raccontando brevemente quale è stata la nostra esperienza di auto-svezzamento. Mi piacerebbe poter dire di essere una di quelle mamme “illuminate”, che con tutti i figli ha seguito fin da subito il percorso “giusto”, facendo sempre le scelte migliori e sempre in piena consapevolezza. Ma non è proprio così!
Quando nacque La Sartina, mi sono comportata proprio come le mamme della pubblicità: a quattro mesi (allora usava così) omogeneizzato di frutta, a cinque prime pappe, a sei mesi pappa a pranzo e cena e così via. Ovviamente sostituendo ad ogni passaggio la poppata con il cibo solido. Poco da stupirsi se a nove mesi della Sartina io di latte non ne producevo praticamente più. Mi stupisco di più, ora, se ripenso alle lotte impari che ho condotto per costringerla (poverina) al biberon, lei che a quel punto avrebbe preferito bere il latte in tazza con il cucchiaino. Ma dove avevo la testa? Si sa, facevano tutti così… Per poi entrare in crisi, qualche tempo dopo, quando il biberon era diventato una esigenza irrinunciabile, e temevo che l’avrebbe utilizzato fino alla maggiore età!!

mercoledì 21 marzo 2012

L’armadio del desiderio

036Nel bagno delle “femmine” (ho arbitrariamente assegnato alle femmine il bagno più grande in casa – d’altra parte siamo in maggioranza), oltre al fasciatoio che continuo ad utilizzare nonostante i pannolini siano oramai quasi un ricordo – ma è così comodo per vestire le bambine senza dover stare piegata tutto il tempo – c’è anche un grande armadio (un Pax, a tre ante, profondo 40 cm. Grazie Santa Ikea!).
L’armadio in questione era stato acquistato ben prima del trasloco e faceva parte dell’arredamento della cameretta dei bambini, quando il sostantivo in questione si riferiva solo alla Sartina e all’Ingegnere. Nella nuova casa, dotata di un numero di camere da letto decisamente più elevato (quattro), l’armadio è stato spostato diverse volte, per seguire la mia propensione al cambiamento (almeno per quanto riguarda il mobilio di casa) e grazie all’immensa pazienza di quel sant’uomo di mio marito, che accetta (abbastanza) di buon grado di dedicare qualche week-end ai miei traslochi interni (soprattutto quando gli spostamenti prevengono il desiderio di nuovi acquisti…).

martedì 20 marzo 2012

The winner is…

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Dobbiamo proprio ringraziare: in una settimana, 89 partecipazioni al nostro giveaway (e ci credo, il libro è bellissimo, noi l’abbiamo ricevuto ieri e siamo ancora commossi stamattina…)!
Visto che Kris ce l’ha fatto notare, abbiamo proprio scelto di assegnare “Alice, ti voglio bene mamma” il giorno della festa del papà: abbiamo pensato che non ci piaceva arrivare in ritardo (i tempi di spedizione ci impedivano di fare prima), così invece siamo in super anticipo per la festa della mamma!!
Per rassicurare tutti: non importa se non avete FB, se non avete cliccato al posto giusto, se, se, se… è un gioco, per condividere insieme qualcosa di bello, non è la lotteria di Capodanno! Perciò ci siamo affidati anche noi a Random.org (lo ammetto, avrei voluto fare i bigliettini e far estrarre da una manina innocente il vincitore, ma proprio non ce l’ho fatta).  Ed ecco il verdetto:

Più “papà” di prima

020Domenica il padre dei miei figli ha promesso all’Ingegnere di portarlo a giocare a biliardo. Succede così, credo, che tutto d’un tratto il tuo bambino si vergogna quando vai a guardarlo giocare a calcio, e ti accorgi che in un momento critico, più che i tuoi baci e i tuoi abbracci (che per fortuna ricerca ancora) lo aiuta fare una passeggiata con suo padre. “Cosa vi siete detti?” “Niente, abbiamo camminato”.

Perché è proprio vero, che tra due uomini “una pacca sulla spalla vale come sei mesi di terapia” (da L’era glaciale 3).

lunedì 19 marzo 2012

Guardare, davvero!

684Sono una mamma che ama i giocattoli, e con alcuni in particolare giocherei più io dei bambini… Soprattutto quando sono fatti di legno, come il Kapla, che da poco è entrato a far parte del nostro “parco giocattoli”, ma che io (molto più di loro) ho desiderato per mesi. Ho fantasticato per tanto tempo sulle meravigliose torri che avremmo creato insieme, e che effettivamente abbiamo fatto.

Pensavo di costruire edifici complessi (non a caso, quando ci siamo accorti che una sola confezione limitava un po’ la nostra fantasia, quel sant’uomo di mio marito è uscito apposta per recarsi nella città vicina, per fare “rifornimento” di mattoncini) e fantasticavo già che qualche figlio si sarebbe particolarmente appassionato, scoprendo così una vocazione per l’architettura, o l’ingegneria.

venerdì 16 marzo 2012

Mi piace vincere facile…

026Non è che vorrei proprio dirlo forte, però da due giorni (ben due!) il termometro non è più salito sopra i  37 in casa nostra. E non è che io abbia fatto finta di niente (a volte arrivo a pensare di non usarlo più, proprio per non sapere…). Anzi, ieri mattina, appena sveglia, ho portato una Streghetta urlante subito sul fasciatoio: mi sembrava rovente (ormai ho le percezioni alterate) e mentre tutti gli altri uscivano per recarsi all’asilo, a scuola, e al lavoro, mi stavo già preparando ad una ennesima giornata da reclusa. E invece, sorprendentemente, il termometro mi diceva che quella che a me era parsa una schiena in fiamme, probabilmente non era altro che il residuo del bel tepore del letto, abbandonato forse troppo presto da una bambina assonnata. La quale, per altro, ha continuato a piangere e lamentarsi in modo straziante (ormai i vicini lo sanno e non mi minacciano più di denunce, come è capitato poco dopo il trasloco). Si è interrotta solo dopo che, avendola io trasportata dal bagno al soggiorno, cercando di calmarla e convincerla a prendere in considerazione l’ipotesi di fare colazione, mi ha risposto: “Sì, ma pima tu spegni luce bagno”- L’avevo lasciata accesa, dimenticandomi il solito gesto di gomito che faccio quando la porto in braccio. E poi mi chiedono a chi assomiglia!

giovedì 15 marzo 2012

Doveva accadere

lega_pro_bocciatureL’Ingegnere è anche un calciatore. Per la precisione un portiere. Su questo aspetto della sua vita mi sento molto mancante. Non andava ancora alle elementari, ma su sua insistenza (e quando vuole è peggio anche di sua sorella) ho provato a portarlo a giocare nella squadra del paese in cui viviamo. Giusto il tempo di pagare l’iscrizione, e l’ho ritirato. Non posso pensare di vedere mio figlio, di neanche sei anni, insultato da un uomo adulto perché ha toccato il pallone con la parte sbagliata del piede.
Fortuna che ero incinta, e molto stanca, per cui non me la sono sentita di attaccare briga. L’ho preso, e l’ho portato via.

Così si fa la storia!

AristoteleAll’Ingegnere piace leggere, o così pare. Alla fine della prima elementare mi ha chiesto se poteva iniziare il primo volume della saga di Harry Potter. Io, che li ho letti tutti, e più di una volta, mi sono sentita riempire di orgoglio materno per la precocità del mio ragazzo. E gli ho prontamente “prestato” il tomo (tra l’altro forse il più breve della serie). Non ricordo bene, ma se nell’ultimo giro di “pulizie” non me lo sono ripreso, giace da allora sulla mensola che fa da comodino (da buon fratello maggiore lui dorme “in alto”). Ma non che non gli sia piaciuto, solo si annoiava un po’.
Dopo Harry Potter, L’Ingegnere ha scoperto la saga delle Cipolline (una serie di libretti su una ipotetica squadra giovanile di calcio). Non che ne fossi proprio entusiasta, ma quando l’ho visto risparmiare per settimane la paghetta, per comprarsi un libro (e non delle figurine o un Gormito), dentro di me ho esultato.  

mercoledì 14 marzo 2012

Riciclo creativo

002In questi tempi, come in molte altre case, stiamo lottando con i vari mali di stagione, che hanno colpito in particolare La Polpetta (si sa, il primo anno di asilo è così), ma non solo lei. E non dirò mai più, come ieri che gli altri figli non si stanno ammalando: tempo di cliccare “invia” sul post, e già termometro alla mano, mi sono trovata a fare i conti con i 38,5 della Streghetta. La quale, però, oltre a negare in modo deciso di stare male (“Io no febbe!”), assume un atteggiamento ancor più “conciliante” del suo solito verso me, i fratelli, e la realtà tutta. Per esempio, comincia a chiedere insistentemente di andare in “cottile” o di fare il “banietto”. O tutte e due le cose insieme. Per un istante, nel pomeriggio, ho valutato di tuffarla comunque nella vasca da bagno. “Accendo la stufetta”, ho pensato. Poi sono tornata in me, e ho desistito.

martedì 13 marzo 2012

Metti una mattina che decidi di pulire i bagni

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Sono a casa, da sola, con La Polpetta e La Streghetta. La Polpetta non va all’asilo da non mi ricordo quando, e giuro davvero che non lo dico più, che i miei bambini si ammalano poco. Perché, se faccio la media, siamo davvero fortunati. Cioè, lei da sola si è fatta tutte le malattie che sarebbe stato normale aspettarsi da tutta la famiglia intera. Gli altri, però, sono tutti sani, a parte il naso perpetuamente grondante della Streghetta.

D’altra parte, dopo tanti giorni tutti costretti a casa, nonostante il sole che occhieggia dalle finestre, e la spiegazione che ripeto ogni giorno, da capo, sul perché con 38.5, 39, non si può davvero “andare in cottile…”, capita di essere un po’ ai minimi termini. Io lo sono.

Identità impersonale

Foto Titolo Blog“Entro nel teletrasportatore (…) Lo scanner distruggerà il mio cervello e il mio corpo, registrando nel contempo lo stato preciso di tutte le mie cellule e trasmetterà questa informazione via radio. Poiché il messaggio viaggia alla velocità della luce, ci vorranno pochi istanti perché raggiunga il replicatore, che utilizzando nuova materia creerà un cervello e un corpo perfettamente uguali ai miei. In questo corpo mi sveglierò”. (Derek Parfit, Ragioni e Persone, Il Saggiatore, Milano 1989, p.257)

Lo ammetto, mi piace Star Trek, sono una fan del Dottor Spock, e mi piaceva anche il Dottor McCoy, però qui la questione è molto più seria. Dopo il post della scorsa settimana, Come dar loro torto?, in cui mi sono sfogata in modo - almeno per me - soddisfacente, contro i due cervelli in fuga che dall'Australia ci hanno dimostrato (anche se non pretendono, poi, di avere ragione) che uccidere un neonato è moralmente accettabile (almeno quanto un aborto), mi dispiace per chi mi legge, ma ho pensato che non mi posso fermar qui.
Anche solo per quanto mi fa star bene, intendo continuare a raccontare di teorie folli, e folli "pensatori" (che non mi piace chiamarli filosofi, la categoria è già sufficientemente in crisi), i quali, come niente, tra un caffè e una brioches, arrivano pensare (e a dire!) abberranti assurdità. Che noi non ce ne accorgiamo, ma piano piano, come le supposte di vaselina, certe idee penetrano, e poi le conseguenze fan male! Per esempio: cosa vuol dire mettere in dubbio che tutti gli esseri umani, in quanto tali, siano persone (individui cioè soggetti di diritti e doveri), come fa il caro Tooley, da cui i ricercatori australiani hanno gentilmente preso in prestito la definizione di persona, così da giustificare, in un sol colpo, aborto e infanticidio? Per loro, una persona è tale solo se ha autocoscienza ed aspettative per il futuro, caratteristiche specifiche, che un neonato non soddisfa (e un maiale adulto, o un picchio - per l'amico Berlicche - invece sì). Ma c'è di peggio!

lunedì 12 marzo 2012

Santità di coppia

91665DSpesso le circostanze della vita sembrano non corrispondere: avevamo progettato una bella gita con i bambini, e proprio sul momento di uscire, si mette a piovere. Il giorno in cui si era programmato di andare a bere il caffè con una carissima amica, proprio quella mattina si alza almeno un figlio con la febbre…
E questi sono solo gli inconvenienti della quotidianità. A volte la contraddizione è molto più evidente, e dolorosa, soprattutto quando affidiamo ad un desiderio particolare (una soddisfazione in ambito lavorativo, l’affermazione di un affetto) gran parte della nostra speranza. Vedersi chiudere una porta in faccia ci prostra, ci rende delusi, amareggiati, fin convinti, a volte, che la vita sia in debito con noi, per quel che aspettavamo e non è arrivato.

Dancing Queen

imagesSarà nel tentativo di cercare una mediazione tra i gusti classici di mio marito, e il mio desiderio di modernizzarlo un po’, sarà perché comunque è vero che la musica è una passione che non si discute, ma tra i classici Disney e le varie Winx e quant’altro che non avendo l’antenna televisiva abbiamo visto solo a casa degli amici, ai miei figli piace soprattutto vedere i musical.
Ma del tipo che io ho un ricordo precisissimo della Sartina quattrenne che, per accettare di prendere l’antibiotico durante una brutta bronchite, pretendeva di vedersi ogni volta il Cell Block Tango di Chicago. D’altra parte: sei premi Oscar, non sbagliava la ragazza…

venerdì 9 marzo 2012

10.000: Giveaway!!!!

ti-voglio-bene-mamma1-278x300Quando stamattina il padre dei miei figli, mentre facevamo colazione, mi ha guardata e mi ha detto: “è per oggi”,  lì per lì ho pensato (illusa!): mi porta all’Ikea. Caspita, ho un buono acquisto di ben 66 euro da spendere, cosa stiamo aspettando? Poi ho razionalizzato: è venerdì, i figli escono presto da scuola, lui sta andando a lavorare. Allora di cosa stiamo parlando? Quale appuntamento mi sono dimenticata?
“Il giveaway, è per oggi”. E’ lui, infatti, “the man behind the blog”, cura la grafica, segue gli aspetti tecnici, e impazzisce per le statistiche!
Avevamo deciso insieme, quando abbiamo iniziato a pensare a questo blog, che una volta raggiunte le diecimila visite avremmo indetto anche noi un giveaway, ma onestamente non pensavo proprio che sarebbe successo così velocemente, giusto giusto un mese dopo la nostra "nascita" virtuale!

Portamatite multicolore

079Io non sono una mamma particolarmente creativa. Mi piace, sì, pasticciare con i colori, ma per lo più prendo le mie idee da altre amiche, oppure dalla rete. Perciò è facile vedermi impegnata con i bambini, sul tavolo del soggiorno, con il computer appoggiato sul mobile della cucina, in equilibrio precario, spesso un po’ infarinato…
D’altra parte non si può pretendere che io mi ricordi tutti i passaggi del “lavoretto” del giorno a memoria, come neanche per le ricette, gli ingredienti e i tempi di lievitazione del pane. Poi quel sant’uomo si lamenta…

giovedì 8 marzo 2012

Husband Attachemnt

imagesCABVL6QKOggi è l’otto marzo, e a parte il fatto che adoro il profumo delle mimose, e la torta mimosa è una delle mie preferite, e anche la parola stessa (mimosa) mi è molto cara… per il resto, della festa della donna non me ne è mai importato nulla.
Sarà perché tra i periodi più belli della mia infanzia (e più divertenti) ricordo i due anni di scuola elementare frequentati in quello che era stato un “collegio maschile”, che io evidentemente frequentavo da esterna, e che contava una percentuale di maschietti decisamente alta. Lo ammetto, giocavo con le Barbie, (quando ero sola) ma vogliamo mettere un pomeriggio di “nascondino”, o, meglio ancora, di calcio Balilla?? In qualche modo, sono sempre stata un maschiaccio…

Steckturm Siebenstufen

Art11190Volendo fare un regalo al Cavaliere, per definizione, basta una spada per farlo felice. Se corredata dal suo scudo, ancora meglio. In casa, perciò, abbiamo un’armeria notevole, tanto che spesso anche La Streghetta e La Polpetta si dilettano in duelli all’ultimo sangue. Chissà perché, ma una spadata in testa arriva sempre, prima o poi, all’Ingegnere. Sarà perché se la merita, e al proprio destino non si sfugge. Tutto sta nello spiegare alla Streghetta la sottile differenza tra una spada di legno ed una in gommapiuma. Prima o poi confido che ci riusciremo. Oppure L’Ingegnere imparerà a stare in casa con l’elmetto in testa, che è sempre una soluzione.
Quest’anno, però, poco prima del suo compleanno (del Cavaliere), per soddisfare un mio desiderio, quel sant’uomo di mio marito mi ha portato in “gita” a Milano (e poi qualcuno mi chiede se è davvero santo! Ci va ogni giorno per lavoro, un giorno di ferie, e mi ci faccio portare io…).

mercoledì 7 marzo 2012

Tra Sant’Agostino, Locke e Hume: Alice, numero uno!

015Quando abbiamo fatto l’ultimo trasloco, ormai quasi otto anni fa, non è stato un problema trasferire le stoviglie, i vestiti (di due figli e mezzo, perché ero al sesto mese della gravidanza del Cavaliere), tutte le cianfrusaglie che ci sono in una casa. Quel che ha creato un po’ di difficoltà sono stati i ventuno scatoloni di libri, da portare a mano su per una rampa di scale (grazie ancora agli amici che ci hanno lasciato la schiena!!). Perché io e il padre dei miei figli condividiamo tante passioni, ma quella per la parola scritta (sulla carta!) è una vera e propria malattia. Quando le bocche da sfamare erano meno, e il tempo a disposizione un po’ di più, le puntate in libreria erano il nostro sport preferito (e anche questo si vede dal nostro girovita!!). Al secondo posto il Blockbuster (per fortuna i DVD pesano meno dei libri).

Ma come fai a fare tutto?

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Ecco, per tutti quelli che in questi giorni mi hanno chiesto: ma come fai a fare tutto? Ma come sono bravi i tuoi bambini! Ma dove lo trovi il tempo per scrivere? eccetera, eccetera…
Ecco in nostri scheletri nell’armadio: io non cambio le lenzuola di tutti i letti rigorosamente ogni venerdì sera (so che c’è chi lo fa). Non mi lavo i capelli ogni sera, prima di andare a dormire (affermazione superflua per chi mi conosce, ma non è un caso se sulla foto del profilo porto il cappello).
Non andiamo a dormire con i pigiami coordinati (nel senso che spesso la parte di sopra non è il sopra della parte di sotto – e non solo le piccoline, che magari hanno ancora qualche incidente, parlo soprattutto di me).

martedì 6 marzo 2012

Devo uscire più spesso?

CarbonciniDomenica pomeriggio sono uscita. Da sola. Significa che quel sant’uomo di mio marito si è trovato da solo con tutta la tribù. Vero è che le due piccoline hanno dormito per gran parte del pomeriggio (ma, dico io, vengono avvisate? C’è qualcosa nell’aria che annusano, per cui si rendono conto che la mamma non c’è, e non avrebbe senso quindi svegliarsi dopo quindici minuti di sonnellino, come accade spessissimo durante la settimana?), e la relativa tranquillità domestica ha permesso delle attività altrimenti impossibili.

Al padre dei miei figli piace disegnare. Come la musica classica, è una delle sue passioni (una delle meno moleste, mi permetto di aggiungere).

lunedì 5 marzo 2012

Come dar loro torto?

Foto Titolo BlogLa settimana scorsa ho letto un articolo che ha particolarmente suscitato la mia attenzione: due ricercatori italiani presso un istituto australiano (un esempio di quei famosi “cervelli in fuga” di cui pare le università del mondo siano piene?), hanno affermato, senza mezzi termini, che il cosiddetto aborto post-nascita (altro modo per dire infanticidio, più elegantemente “eutanasia neonatale”) dovrebbe essere permesso in ogni nazione (come la nostra) in cui l’aborto sia accettato come pratica legale ed eticamente lecita.
Ho esultato. Ho proprio pensato “finalmente qualcuno lo dice”, perché è assolutamente vero, e basta un po’ di pazienza, quella necessaria per leggere l’articolo intregrale, pubblicato sul Journal of Medical Ethics per trovare le loro ragioni inconfutabili. (Nel frattempo ho trovato una buona traduzione in italiano del testo completo - e sempre nel frattempo il link che avevo messo non è più attivo... Dobbiamo accontentarci della traduzione italiana)

I Santi Bambini: san Tarcisio

San TarcisioIeri sera nella nostra cena in silenzio abbiamo rispolverato una lettura che avevamo già affrontato insieme ai bambini, anche se qualche anno fa (infatti è stata una riscoperta per tutti): la bella storia di San Tarcisio.
Per me è un ricordo molto caro dell’infanzia: avevo un bellissimo libro di storie di santi bambini, che ho letto moltissime volte. L’idea che la santità non fosse qualcosa solo per “i grandi”, che sapevano e potevano fare tante cose “importanti” mi ha sempre dato molta consolazione.

Portare i bambini: Lesson number four

elefanteIo, La Streghtta (che ancora non camminava) e il nostro Gradipo (fascia tubolare a taglie) ce la siamo goduta tutta l’estate. Ed anche La Polpetta, appena duenne, quando poteva saltava volentieri “in faschia”, per cui a volte andavamo tutte e tre a spasso, una nel passeggino e l’altra portata, a volte davanti, più spesso sul fianco.
Siamo state al parco, abbiamo passeggiato, fatto gite in montagna, e anche shopping. Per i saldi di fine stagione sono andata al centro commerciale, da sola con La Streghetta, confidando che si comportasse bene.

domenica 4 marzo 2012

Mamma, io faccio tutto insieme

037Ieri sera ho cucinato i ravioli. Non li ho fatti io, non li ho comprati freschi. Erano ravioli di quelli secchi, il livello più low dei miei standard culinari (superiori forse solo ai sofficini), che riservo per le giornate, come questa, in cui alle 18:48 sollevo lo sguardo all’orologio e mi dico: “mammamia, stasera che si mangia?”. Ieri sera, tra l’altro, sono piuttosto certa di aver amabilmente superato le 19:00. Anche per fare i ravioli dovevo darmi una mossa, l’acqua, in fondo, si ostina a bollire solo al raggiungimento dei 100°, e anche il mio fornello più grande, date le dimensioni della pentola, ha i suoi tempi.

sabato 3 marzo 2012

Le scarpette di Barbie

scarpe di BarbieIo sono una di quelle mamme a cui piace giocare. Anzi, io sono una di quelle mamme a cui piacciono i giocattoli. Da bambina ne ho avuti moltissimi (figlia unica, nipote unica, anni 80…), e ancora adesso, più che le vetrine (reali o virtuali) di vestiti e cosmetici, sono attratta dai negozi di giochi.
Forse nella pausa universitaria mi ero orientata più verso borse e scarpe, ma è durata poco! Non ero ancora mamma, e già avevo in mano il coniglietto Ikea (quello rosso e blu, sonoro), che mi mettevo sulla pancia, come terapia rilassante (per me sicuramente, quanto ci ho dormito bene insieme!).

venerdì 2 marzo 2012

Il cafone

Cafone
Senza parole

Un cuore grande

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Oggi Il Cavaliere ha la febbre, (vabbè, 37.2). Così è a casa da scuola, così ha il permesso di scegliere un film da guardare, da solo. Cioè, senza i fratelli più grandi…
Drammaticamente, come – quasi – sempre, ha scelto “SuperCuccioli a Natale”, glielo concedo proprio perché non ci sono gli altri a lamentarsi. Il film in sé… vabbè, chi l’ha visto lo sa, gli altri fanno bene a continuare a non guardarlo.
Comunque, ad un certo punto il “cattivo” dice: “il mio cuore si è chiuso.”

Il the del mattino

008Stamattina ho preso una decisione: oggi voglio provarci con il cafone! Insomma, sono tanti giorni che vedo foto di fantastiche forme di pane che occhieggiano dai siti culinari che normalmente frequento, e nonostante le molteplici ore di lievitazione, con numerose pieghe e piegature dell’impasto, ho pensato di mettermi alla prova. Di conseguenza, per presidiare attivamente la cucina (chissà mai che l’impasto si offenda, così a occhio non sembra un tipo socievole), ho spostato il tavolino delle bambine, in modo tale che La Streghetta potesse giocare vicino a me.
Così ci siamo trovate, io nella mia nuvola di farina, e La Streghetta tutta indaffarata ad apparecchiare per il the: le ho “regalato” qualche settimana fa i resti di due servizi da caffè spaiati, e con quelli prepara delle sontuose tavole imbandite.

giovedì 1 marzo 2012

L’angolo dei colori

Non è facile tenere in ordine una casa grande come la nostra. E soprattutto non è facile tenere in ordine la “sala giochi”, stanza originariamente dedicata solo alle attività “diurne” e dove ora dormono La Sartina, L’Ingegnere e Il Cavaliere. In particolare ho sempre fatto fatica a 029sopportare la scatola delle matite e dei pennarelli, sempre piene di esemplari ormai “agonizzanti” (per carenza di tappi, o per raggiunti limiti di lunghezza), che mi facevano passare la voglia di dire “facciamo un disegno?”. In un vecchio post de La casa nella prateria avevo notato una particolare disposizione dei colori, che poi qui viene spiegata con chiarezza.
Così mi sono buttata anche io, ho acquistato per l’importante cifra di 0,99 euro (sempre santa Ikea) sei bicchieri di vetro e ho allestito il nostro “angolo dei colori”.

Portare i bambini: lesson number three

Volevo portare la mia bambina anche con il caldo. Anzi, volevo portarle tutte e due (perché nel frattempo era nata anche La Streghetta!). La fascia lunga elastica era stata una scoperta tutta nuova, del gusto di tenermi le bambine sempre con me (e non è proprio vero che "si viziano", anzi, se ci penso le due "portate" sono anche le più curiose ed intraprendenti).
Così, seguendo lo stesso criterio di sempre (cercando cioè la persona dietro l'e-shop), sono arrivata sul sito di Anilina Questa volta non ho trovato un bel negozio, una offerta interessante. Ho trovato quella che definisco una amica (anche se ancora non ci siamo mai viste, ma io ci credo che prima o poi sbarcherò a Genova, per visitare l'Anilina Lab).

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