mercoledì 14 marzo 2012

Riciclo creativo

002In questi tempi, come in molte altre case, stiamo lottando con i vari mali di stagione, che hanno colpito in particolare La Polpetta (si sa, il primo anno di asilo è così), ma non solo lei. E non dirò mai più, come ieri che gli altri figli non si stanno ammalando: tempo di cliccare “invia” sul post, e già termometro alla mano, mi sono trovata a fare i conti con i 38,5 della Streghetta. La quale, però, oltre a negare in modo deciso di stare male (“Io no febbe!”), assume un atteggiamento ancor più “conciliante” del suo solito verso me, i fratelli, e la realtà tutta. Per esempio, comincia a chiedere insistentemente di andare in “cottile” o di fare il “banietto”. O tutte e due le cose insieme. Per un istante, nel pomeriggio, ho valutato di tuffarla comunque nella vasca da bagno. “Accendo la stufetta”, ho pensato. Poi sono tornata in me, e ho desistito.

In tutto ciò, seppure io tenti di limitare l’utilizzo di farmaci, soprattutto di tipo tradizionale, e stia cercando in qualche modo di perseguire una cura meno aggressiva nei confronti dei miei figli (ho smesso di ricorrere al paracetamolo davanti ad un inoffensivo 37,5…), qualche fermento lattico, o integratore (oltre l’antibiotico cui ho ceduto di fronte ad una brutta bronchite della Polpetta) ho pur dovuto usarli, e anche loro lasciano tracce. Cioè, una volta utilizzati, restano i contenitori, boccette e vasetti dalle forme strane e dai colori particolari. Così, mentre i ragazzi giocavano alle Olimpiadi (per fortuna hanno d012eciso di non essere filologici fino in fondo, e hanno gareggiato con indosso almeno un paio di pantaloncini), La Sartina ha preso una cassettina della frutta (che avevo adocchiato anche io, accidenti!), ha lavato con cura i flaconcini che le avevo messo da parte, li ha messi insieme ad altri reperti “storici” da lei conservati (tipo il contenitore del rosmarino, ormai svuotato del suo contenuto) e ha allestito in un angolo della stanza il suo chiosco, per rifocillare gli atleti in gara.

Poi ha iniziato anche a riempire le sue ampolline con strani liquidi, ricavati dalla mescolanza di tempera di matite, acqua di rubinetto e qualche altra “stregoneria” e l’ho sentita chiaramente cercare di convincere un ignaro fratello a sperimentare il suo famoso elisir d’amore (“ne basta una goccia soltanto”).

Vorrei proprio sapere ai danni di chi…

2 commenti:

  1. Bellissima l'idea di rifocillare gli atleti :) ! Anche i miei bimbi mettono da parte vasetti e compagnia dicendo "ci possiamo fare qualcosa" :) !
    Riguardo ai malanni se ti consola anche qui siamo tutti malati...per la sesta volta!!! Ciao ciao!

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  2. Come mi piace l'immagine della bimba che si inventa il banchetto del ristoro per gli atleti!

    Comunque, consolati: anche mio figlio è malato da ieri. E al momento sta cercando di traslocare i suoi giochi dalla camera alla sala: tutti, ovviamente, cestoni e contenitore compresi. Non ce la posso fare...ed è uno soltanto :-)

    Grazia

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