giovedì 17 maggio 2012

Strani amori

003Negli ultimi due anni in casa nostra è molto cambiato il modo di giocare. Sia nella quantità, che nella qualità i giocattoli sono man mano stati sostituiti: meno luci e suoni e meno plastica, più stoffa e legno. Ho preso finalmente la decisione di smantellare una gran parte dei giochi dei miei primi tre figli, nonostante fossero ancora utilizzabili. Ho fatto due o tre sacconi e li ho portati al nostro asilo. Tra le cose che avevo deciso di eliminare c’erano anche diversi peluche e bambole, molti regalati, alcuni residui addirittura della mia infanzia. Per le bambine avevo deciso di tenere solo quattro bambole: due tipo neonato, di quelli classici in plastica, e due bambole di stoffa, della serie "Peppa”, comprate apposta per loro.

Quando ho fatto la cernita di cosa tenere e cosa buttare ho dovuto sostenere le “critiche” della Sartina, che è notoriamente un cricetino, e ad ogni cosa che decidevo di regalare, trovava almeno un paio di motivazioni per cui avremmo dovuto “assolutamente” tenerla. Non ho ceduto. I maschi si sono dimostrati più distaccati, forse perché meno interessati a bambole e peluche, e non hanno avuto molto da protestare.

002L’unica vera concessione l’ho fatta per La Streghetta. Mentre ero al lavoro, ha preso in braccio una bambola (a dire il vero quasi più grande di lei) e non la voleva mollare più. “Massì” mi sono detta, “è piccola, appena la molla me la riprendo. Non se ne accorgerà nemmeno”. Tutto ciò succedeva all’inizio dell’anno scolastico. Inutile dire che quella bambola è ancora in suo possesso, ci dorme regolarmente tutte le notti, e la porta con sé tutte le volte che glielo permettiamo (date le misure decisamente ingombranti della sua “amica”).

Quella nella foto (è orribile, lo so, ma è proprio il soggetto che non si “presta”, oltre alla mia incompetenza…) è una versione già notevolmente migliorata dell’oggetto originale. La bambola era mia, acquistata quando ero già grandina, in una crisi di “nostalgia” per l’infanzia. Nel tempo è sparito il vestito originale, i capelli sono diventati un groviglio, e man mano si è ricoperta di “tatuaggi” gentilmente offerti dai miei bambini. Il corpo, fatto di stoffa, aveva subito anche una grossa lacerazione nella fodera, e perdeva addirittura l’imbottitura.

Negli ultimi tempi ho cercato di ripulirla, lavando i capelli (La Streghetta si addormenta ogni sera e ogni pomeriggio carezzandola e arrotolando le ciocche intorno alle dita), mettendole un vestito dignitoso (era della Steghetta l’anno scorso) e sono perfino riuscita a farmela lasciare il tempo necessario per riparare lo strappo, evitando quelle imbarazzanti fuoriuscite. Tutto in seguito ad una mattinata in cui siamo uscite, e l’abbiamo portata con noi. Siccome La Streghetta camminava, la bambola è finita nel passeggino, insieme alle borse della spesa, ed era decisamente inquietante: ho visto più di una persona sobbalzare, guardando intenerita nel passeggino (convinta magari di trovare un fratellino più piccolo) e vedendo “lei”.

Quanto al nome, ci sono delle controversie: noi tutti l’abbiamo battezzata “Susan”, perché per le sue dimensioni ci ricorda G-normica il “gigante femmina” di “Mostri contro alieni”. La Streghetta però si ribella a questo nostro appellativo, dicendo: “non si chiama Cusan, si chiama bambula!!!”. A volte, però, anche lei mi chiede: “mamma, Cusan ov’è?”.

Insomma, penso che mi convenga impararlo da subito: al cuor non si comanda!

4 commenti:

  1. Che tenera la streghetta!
    Anche noi abbiamo deciso di fare piazza pulita di vecchi giochi e pupazzi.
    Ai bambini ho già spiegato che potranno portare al massimo 4 pupazzi ciascuno nella nuova casa!
    Che poi della marea di pupazzi che viaggiano per casa, di nostro ne avremo acquistati tre!

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    1. E' sempre così, nonostante i migliori propositi, alla fine da qualche parte la "fuffa" riesce sempre ad entrarci in casa!!

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  2. Anche io faccio periodicamente dei repulisti, dolorosi per mia figlia piu' grande quanto liberatori per me. Però capisco bene la questione degli "strani amori" ....ed anche io ho imparato a rassegnarmi. La mia bambina, quando il fratellino era neonato, andò la zia in un negozio di giocattoli e scelse come regalo di compleanno un bambolotto enorme e un po' inquietante che battezzò "Elisa".
    Per i primi tre mesi non sopportavo di avere Elisa in casa. Grande come il mio bebè, mi inquietava. La vedevo riversa negli angoli della casa, in penombra, e mi gelava il sangue.
    Piu' che un bambolotto sembrava un "bambino candito". (potete vederla qui http://www.comptoirdemaki.com/blog/?p=476)
    Ho persino protestato con la zia, ed ho comprato un'altra bambola di seconda mano per tentare di sostituirla; ma poi mi sono sentita ingiusta, perfezionista e fanatica, e la seconda bambola è rimasta nell'armadio.
    Col tempo, ho imparato ad amare Elisa, soprattutto perchè nel frattempo il bebè è cresciuto e non provo piu' un tuffo al cuore quando la trovo riversa sul pavimento del bagno. Inoltre ha anche un lato positivo: è stata vestita con gli abiti smessi di Mario (data la mole, veste una 3 mesi da neonato), percio' è sempre elegante senza bisogno di cucirle abiti e tantomeno di comprarne.
    A proposito di abitini smessi...sto facendo un po' di ordine e volevo proporti i nostri prefold taglia small per il tuo bimbo in arrivo! :-)

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    1. Pensa che la nostra Susan ha un vestitino taglia 2 anni!! Per dire che a me il tuffo al cuore prende ancora, quando la vedo riversa sul divano, o per terra...
      Comunque: siii i prefold taglia small ci interessano proprio! Ci sentiamo "in privato"!!!

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