martedì 5 giugno 2012

A volte ritornano…

005Questa settimana è decisamente impegnativa, per chiunque abbia figli in età scolare. Per chi poi ne ha più di uno, si tratta di fare i salti mortali per riuscire ad essere presenti il più possibile alle feste di fine anno, ai saggi e ai vari spettacoli. Ciascuna situazione, poi, porta con sé il suo rinfresco.
Per esempio, domani la scuola elementare frequentata da tre dei nostri figli festeggia la fine dell’anno scolastico, momento particolarmente significativo per noi, che per la prima volta accompagniamo una figlia alla fine del primo ciclo. La Sartina l’anno prossimo farà la prima media. E questo giustifica ampiamente i miei primi capelli bianchi…

Comunque, come nelle migliori tradizioni, i saluti di fine anno implicano un lauto rinfresco, organizzato dalle famiglie: ciascuno porta quello che può. E ogni anno in casa nostra succede la medesima cosa: mi dico che per questa volta porterò da bere. Anzi, manderò direttamente quel sant’uomo a fare la spesa, che le bibite pesano… Non è possibile che ogni anno io mi trasformi in un panificio, sfornando pizze e focacce (tenendo conto che mi tocca contribuire per tre classi…).
Dopo di che, ieri sera, aprendo il frigorifero, mi trovo davanti il barattolo in cui conservo la Tina. Poveretta, è lì da quasi un mese e non viene rinfrescata, nemmeno coccolata un pochino… Chissà se nel frattempo ha fatto la muffa… Vabbè, la apro… Guardala lì, è ancora come l’avevo lasciata, con tutti i suoi alveolini. Certo, ha un certo qual profumino di acidello, ma vorrei vedere, dopo un mese che nessuno le rivolge nemmeno la parola!! Sarei inacidita anche io.
Mossa a compassione, l’ho presa, le ho fatto un bel bagnetto di acqua tiepida, che ho letto da qualche parte aiuta contro l’acidità. Poi l’ho rinfrescata. E dopo quattro ore era bella e raddoppiata, anche se aveva ancora quel profumino acidello. Allora l’ho rinfrescata di nuovo. Poi l’ho lasciata riposare, stanotte, fuori dal frigorifero. E stamattina non è strabordata solo perché le avevo messo sopra il piatto della pizza, che non è riuscita a sollevare. Però, era proprio bella vivace, e finalmente con un profumino più di yogurt che di acido.
001Ho iniziato a panificare. La festa è domani, mettendomici oggi per domani avrò pizza e focaccia, delle brioscine (se mi vengono) e, sempre che ne avanzino, queste spettacolari sfogliette all’olio di oliva.
Infondo avevo più di un kg di pasta madre, e dopo averne messo da parte un pochino per il rinfresco successivo, mi sono sbizzarrita.
Dopo il quinto kg di farina impastato, ho deciso che dovevo trovare un metodo più veloce per smaltire la massa della Tina, e mi sono data alle sfogliette, che non hanno lievitazione: praticamente ho preso la pasta madre così com’era e le ho aggiunto farina finché ne ha presa. Poi l’ho stesa sottile sottile con il mattarello, ho fatto dei quadretti e li ho spennellati ben bene con olio di oliva e cosparso di sale fino. Pochi minuti di forno… ed eccole qua!
004
Peccato che non so se riuscirò a portarle domani (a meno di rifarle), io continuo ad infornare teglie, ma man mano che tiro fuori, vedo che la quantità non aumenta. Ma di chi sono quelle  manine che continuano ad attingere al piatto???

4 commenti:

  1. Birbanti che rubacchiano... ma come si fa a resistere alla panificazione casalinga, anche qui la focaccia resiste poco fuori dal forno!!!!

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  2. anche tu hai la passione per la cucina??o come dice mio marito sei masochista????

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  3. Ihihihi! E di manine ne hai così tante lì dentro che è impossibile trovare un colpevole mi sa!!
    Io mi sono cimentata in molte preparazioni, ma la pasta madre mi manca, perché devo ammettere che su questo sono pigra, ogni volta che devo iniziare e vedo tutti i vari passaggi...mi passa la voglia!!

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  4. Che meraviglia le tue sfogliatine e che portento la Tina! Quanto sono fantastiche le nostre paste madri?! :-)

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