martedì 9 ottobre 2012

Era l’astuccio dell’ingegnere…

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Seguendo una costante che caratterizza il mio comportamento, dopo aver a lungo rimandato una cosa da fare (nella fattispecie un astuccio per mio figlio), alla fine mi sono fatta prendere la mano, e dopo aver fatto quello ho continuato a cucire e “produrre” oggetti per tutta la famiglia.

Forse fa un po’ ridere, perché la scuola è iniziata ormai da tempo, ma nel week-end sono stata proprio colta dal sacro furore del cucito, e ho messo mano a tutti gli “accessori” scolastici dei figli.

Ho ricamato i nomi su tutti i grembiuli (che visto il lieve abbassamento delle temperature la scuola ci ha richiesto a partire da questo lunedì), cosa mia fatta in vita mia – di solito scrivevo le cifre con il pennarello indelebile, sull’etichetta o sul bordo interno…

011Ho decorato le sacchette della Polpetta e della Streghetta (nella foto in alto il fiore che campeggia sulla sacchetta della Streghetta, sopra ho applicato il suo nome con le letterine in feltro), e, non contenta, ho realizzato  partendo da zero altre due sacchette (quelle che ho decorate erano state fornite dalla scuola), per la biancheria di ricambio, stavolta con applicazioni in tema (La Polpetta è nella classe dei delfini, La Streghetta in quella dei pesciolini).

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Ok, probabilmente il pesciolino è più carino, d’altra parte i cartamodelli me li ha disegnati quel sant’uomo, vista la mia scarsissima attitudine alle attività manuali, e per me sono davvero splendidi.

Anche qui, sopra i pesciolini, i nomi applicati in feltro, mi ci sono divertita un sacco…

 

014Alla fine per L’Ingegnere di astucci ne ho dovuti fare due, perché il primo l’ho realizzato secondo il mio gusto personale, perciò in jeans, con la fodera verde acido (anche se qui in foto sembra giallina), e con sul davanti un’altra bella applicazione in feltro con il suo nome (ne sono orgogliosissima). Certo, non avendo ancora le cerniere ho usato per chiuderlo due pezzetti di velcro, e questo forse non lo rende particolarmente funzionale… Insomma, il verdetto è stato: “lo userò per il catechismo”.

Così, una volta acquistato finalmente uno stock di cerniere (a questo punto mi porto avanti..) e consultato il figlio sulla stoffa da usare, ho prodotto un secondo astuccio. Nero. Tutto completamente nero. Senza applicazioni, senza niente di niente. Una tristezza di astuccio che non lo fotografo neanche… Ma a lui è piaciuto così!

001E alla fine, per chiudere degnamente la domenica, insieme alla Sartina abbiamo realizzato (più lei che io, che come sempre applico i manici e rifinisco alcuni particolari) una borsetta per il compleanno di una sua amica. Anche qui, applicazione in feltro con l’iniziale del nome (questa volta cucita a mano dalla Sartina).

La borsetta è foderata, e siamo riuscita anche a darle “profondità”, mentre le nostre produzioni precedenti erano più simili a “bustine”. Siamo davvero soddisfatte…

Ora mi aspetta l’ultimo compito: un astuccio anche per Il Cavaliere (che ne ha già avuto uno dalla sorella, questa estate, ma ora che mi ha visto ben impostata ne vuole anche uno fatto dalla mamma…). Lui sicuramente qualche applicazione la vorrà, tipo, che ne so, una spada e uno scudo… 

5 commenti:

  1. Che brava!
    Sicuramente una bella domenica, facendo cose per i cari!
    ciao

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  2. Che belli!
    Mi piace l'idea di insegnare ai bimbi che non serve comprare sempre, anzi, è più bello provare a far da sè :-)

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  3. L'Ingegnere è un ragazzo essenziale ed elegante, niente da aggiungere... Less is more!
    Barbara

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  4. E meno male che non sei portata per le cose manuali... Che meraviglia di cose hai prodotto?! Bella l'idea della borsa come regalo per l'amichetta, potrasti fare il tutorial!!

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  5. Che brava! Hai fatto venire voglia anche a me di mettere in funzione la macchina da cucire...

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