mercoledì 10 ottobre 2012

Il compleanno del Cavaliere

IMG_20121007_145902In questi giorni abbiamo festeggiato l’ottavo compleanno del Cavaliere. Devo dire che a me piace sempre moltissimo preparare  il compleanno dei miei bambini, amo comprare i regali, fare i pacchetti, cucinare un dolce speciale. Insomma, tutto quello che riguarda i festeggiamenti.

Sono anche stata, per un certo periodo, una mamma piuttosto fissata con “la festa” con gli amici. Sarà anche perché non abbiamo parenti vicini, per cui non esiste tra di noi la “riunione di famiglia” per festeggiare qualcuno, mi è sempre piaciuto invitare almeno i loro compagni. E soprattutto negli anni dell’asilo dei primi tre figli, mi sono data molto da fare.

Con il crescere dell’Ingegnere e della Sartina, queste feste lentamente hanno cambiato volto: dall’invito di massa a tutta la classe, più amici “esterni”, vari ed eventuali, siamo passati a feste più discrete, con gli amici più cari, soprattutto per L’Ingegnere che compie gli anni a dicembre (è facile accogliere una ventina di bambini nel nostro grande cortile, un po’ meno tra le mura di casa…). In questi giorni poi le mie energie non sono proprio al massimo, per cui ho chiesto al Cavaliere un po’ di pazienza, e per quest’anno di rinunciare alla “festa” con tutta la classe, che a lui è sempre piaciuta (e per Grazia il tempo in questi anni ci ha sempre assistito, regalandoci dei pomeriggi piacevoli in giardino in ottobre).

Abbiamo comunque trovato il modo di coinvolgere i compagni e festeggiare con loro, portando a scuola un grande vassoio di salame di cioccolato (è diventato un po’ un must per i nostri compleanni), che Il Cavaliere ha distribuito tutto orgoglioso.

Anche per quanto riguarda i “regali” il mio atteggiamento è molto cambiato. Io, da figlia unica negli anni ‘80, sono sempre stata abituata a nuotare letteralmente tra i pacchi regalo. Ricevevo, non per modo di dire, decine di doni, e per molti anni mi è sembrato normale che fosse così. Ricordo nel terzo compleanno della Sartina, la mia preoccupazione perché non restasse delusa, perché i regali fossero “abbastanza”.

Con l’aumentare del numero dei figli, e trovandoci a fare i conti con risorse decisamente non illimitate, è iniziata in me una riflessione anche su questo aspetto. Mi sono accorta, tra l’altro, che spesso erano le mie aspettative, e non quelle dei miei figli, il motivo di molte mie azioni.

I miei bambini non sono abituati a comprare molti giocattoli (Io ho il ricordo, per altro dolcissimo, di mia nonna che venendomi ogni giorno a prendere all’asilo, mi portava a far merenda al parco – panino con la mortadella e gassosa – solo dopo la quotidiana sosta nel negozio di giocattoli sulla strada, dove ogni giorno mi comprava qualcosina…), e vedo che questo non li disturba particolarmente. Anzi, negli ultimi anni faccio spesso “pulizia” tra le loro cose, e a parte La Sartina (che un po’ come suo padre fa fatica a separarsi proprio dagli oggetti, per il carico affettivo di cui li ricopre), in generale stiamo tutti meglio dopo esserci alleggeriti di tanta zavorra accumulata nel tempo. I giochi preferiti restano più o meno sempre quelli, e molto pochi sono legati a dei giocattoli particolari (Il Cavaliere, per esempio, ama i Playmobil, e ne possediamo una quantità davvero dignitosa).

Così, negli ultimi anni, anche nella mia mente festeggiare il compleanno dei figli non coincide più con l’acquistare regali. Con La Sartina, per esempio, ci concediamo del tempo per stare insieme. Certo, facciamo anche dello shopping, ma quello che ci piace di più è proprio lo stare noi due sole. L’Ingegnere, lo scorso anno, ha avuto come regalo un corso di tiro con l’arco: un momento tutto suo, trascorso a volte con me e a volte con il papà, in cui ha potuto finalmente provare quella che era una sua passione fin dalla prima volta che ha visto Il Signore degli Anelli…

Poi qualche pacchettino arriva sempre, dalla nonna o dagli amici, ma è come se l’attenzione si fosse spostata: la cosa bella del compleanno è proprio il fatto che è una giornata “per te”.

Così, quando con il padre dei miei figli mi sono trovata ad organizzare qualcosa di speciale per Il Cavaliere, è stato facile immaginare cosa fare: la domenica precedente al “grande giorno” gli uomini della famiglia hanno partecipato alla Rievocazione storica di un assedio del XIII secolo, al castello di Soncino. Penso che se gli avessimo regalato un’altra spada, uno scudo, un arco o anche una intera armatura (come per altro di anno in anno è stato fatto, da quando ha sviluppato questa sua smodata passione) non avremmo potuto farlo più contento. Da una parte, io credo, è stato proprio bello poter passare un pomeriggio “da uomini” (così come piace a me e alla Sartina stare tra donne, senza piccolette o maschiacci insofferenti che ci rovinano la festa…). E poi, un conto è armeggiare con il proprio fratello (o addirittura con le sorelle più piccole) nel cortile di casa, altro è partecipare ad un vero assedio in un castello.

Il giorno del compleanno, non lo nascondo, un po’ di ansia l’avevo… I “pacchetti” ad attenderlo al rientro della scuola erano ai minimi storici. Non so quante volte ho chiesto a mio marito: “secondo te ha capito che la giornata di domenica è stata il nostro regalo?”.

E invece: una incredibile felicità. Ma non tanto, o non solo, per i regali, la pizza, la torta… Non per qualcosa in particolare di quello che abbiamo fatto: Il Cavaliere era contento perché era il suo giorno. La Sartina ha scritto una bellissima poesia. L’Ingegnere ha stupito e commosso tutti, “passandogli il testimone” di un regalo piuttosto prezioso, che aveva a sua volta ricevuto un paio di anni fa, e che gli ha fatto trovare tra le coperte del letto, senza dir niente a nessuno.

Insomma, come sempre, quella che cresce un po’ ogni giorno (anche nel giorno del loro compleanno), sono ancora io…

9 commenti:

  1. ... ciao Cri, questa volta mi hai proprio commossa, io ho Giovanni che per i compleanni delle sorelle prepara sempre qualche gioiello (devo dire anche bello) fatto da lui ... ciao Fiorella

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    1. Insomma... figlio di artisti, non poteva che essere così!!!

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  2. ...come sempre riesci a cogliere sempre nel segno o, se preferisci, a fare centro. In questo periodo difficile della nostra storia è bello dare ai nostri figli un segnale diverso, un'inversione di rotta. Spostiamo l'attenzione, se non l'abbiamo già fatto, sull'essere e non sull'avere. Ritorniamo alle piccole cose, ai gesti, alla sobrietà di un tempo, avremo un futuro migliore. Scusa lo sfogo e, naturalmente, auguri al cavaliere <3

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  3. Sai che io e il Navigante è da quando ci conosciamo che non ci facciamo praticamente mai regali? Ci concediamo qualche weekend o dei viaggi piuttosto e quest'anno per il primo compleanno della Belva siamo andati un fine settimana in un kinder hotel in Austria. Il ricordo di belle giornate passate insieme vale molto più di un qualsiasi oggetto ;)

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  4. mentre leggevo mi sono commossa...mi hai ispirata, se ti va dai uno sguardo da me: http://barbaidee.blogspot.it/2012/10/di-compleanni-e-coperte.html
    baci

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  5. mi sono commossa..DIo vi benedica! mammaSImo

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  6. pensa, anche il mio grande adora tutto ciò che è cavalleresco. infatti lo abbiamo iscritto a scherma(con un pò di sacrificio economico e organizzativo). bella l'idea della giornata tutta per sè,la userò per la mia terza, in crisi di gelosia...
    sei mitica. sai che vorrei conoscerti dal vivo?
    H.

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    1. Ma sai che secondo me non siamo troppo lontane?? Fammi scodellare 'sto figlio, e poi vediamo di venirci incontro (noi dobbiamo comprare il pullmino, voi la sette posti, ma si può fare...)

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