lunedì 4 marzo 2013

A ciascuno il suo (dedicato a Fabia)

Foto Titolo BlogQuesto post giace da giorni e giorni sul mio desktop, con il titolo (anche se di solito è l’ultima cosa che scrivo, stavolta invece è stata la prima) e tante buone intenzioni. Eppure resta lì a guardarmi, e io non vado avanti.

Il fatto è che, nella vita, spesso quando una cosa si domanda, quella poi accade, e accadendo stravolge i progetti e le aspettative.

Qualche giorno fa io avevo desiderato una svolta e avevo scritto di getto una proposta. A dire il vero poco dopo  me ne ero già vergognata, mi era sembrata una delle mie solite uscite un po’ presuntuose, come se avessi dato per scontato che qualcuno desiderasse “venire a vedere”. D’altra parte dopo un anno di blog (non ho nemmeno “festeggiato”, ho in mente tante cose e ne combino sempre meno…) cercando di fare un bilancio mi sono accorta che ciò per cui vale la pena andare avanti non sono assolutamente le valanghe di euro raggranellati con le affiliazioni e co. (per la cronaca nemmeno un cent.!!), ma senza alcun dubbio la compagnia che ne è scaturita. Perché non ci siamo fermati al “virtuale”; e così sabato a pranzo abbiamo ospitato la famiglia di “Bimbo cercasi”, e abbiamo conosciuto anche “Il Navigante”. Quel che mi stupisce, in queste occasioni (non è stata la prima volta, avevamo conosciuto tempo fa il papà con il pancione, che presto ha promesso tornerà a trovarci con la sua famiglia) è che è proprio vero che da due chiacchiere sul web può nascere un rapporto, nonostante le distanze e le differenze, e che questa amicizia è davvero contagiosa. Tanto è vero che Il Navigante, uscito dalla nostra casa, ha fatto rotta verso la cantina di Barbara, dove ha acquistato dell’ottimo vino, e, sono certa, ha goduto dell’ottima compagnia della famiglia che lo produce.

Per non parlare delle molte e-mail che sto ricevendo (al momento trovate l’indirizzo nell’About me, ma presto lo metteremo più in evidenza), per cui inizio a conoscere alte famiglie, altre storie. Si comincia a ricordare e ad averi cari alcuni nomi, a ricordarli nelle preghiere della sera…

Questo è per me fonte di una grande speranza, la speranza che non crolla nemmeno di fronte a tutto quello che sta accadendo, nel nostro paese e nel mondo. A volte mi interrogo, se valga la pena affrontare qui alcuni grandi argomenti di attualità. Poi mi ricordo che l’attualità che più mi interessa è quella dell’annuncio di una nuova gravidanza (e non posso nascondere la gioia immensa nel sentirmi dire “ho pensato che se ce la fai tu con sei, anche io posso farne un altro”…), o il racconto di una nuova storia, o la domanda di un sostegno e di una preghiera. Questa è l’attualità vera: esiste la possibilità di sostenere una vita buona, anche solo perché l’altro non è più solo un nome (o un nick name), ma una presenza cara.

Perciò questo post (adesso lo comincio, prometto!) è dedicato a Fabia, che mi ha scritto domandandomi di dettagliare meglio l’aiuto che i bambini danno in casa, nell’organizzazione domestica. E mi devo scusare per averla fatta aspettare tanto!!

Devo dire che la necessità di istituire dei veri e propri “turni” in casa è nata quando ho scoperto di essere in attesa della Streghetta. Diciamo che la gravidanza non era stata propriamente preventivata, sicuramente non in quei tempi. Perciò, visa anche la mia predisposizione spiccata alle nausee grandemente debilitanti, dalla comparsa della seconda linea rossa sul test di gravidanza, si è iniziato a sparecchiare le colazione del mattino, svuotando la lavastoviglie della sera, prima di andare a scuola.

Ovviamente i bambini andavano ancora aiutati, si parla di una Sartina che andava in terza elementare. Da lì, comunque, è iniziato il “turn over”, per cui a turni si collabora la sera a sparecchiare la tavola della cucina, e ad apparecchiare la colazione della giornata successiva. Questa attività rimane quella più strettamente “regolamentata”, con alcune eccezioni (per esempio quest’anno è accaduto che per qualche tempo la colazione venisse sempre apparecchiata dal Cavaliere). Più o meno nello stesso periodo ho iniziato a domandare ai bambini di rifare il proprio letto prima di uscire al mattino. Evidentemente non sono (o non erano) in grado di occuparsene perfettamente da soli, io tutt’ora ripasso a sistemare, ma almeno si è ingenerata una buona abitudine (virtù), e nei giorni in cui non riesco a darci un occhio, almeno la stanza rimane dignitosa.

Dopo aver sparecchiato la tavola, la sera, c’è da passare “il Folletto” e questa attività è piuttosto ambita dagli ometti di casa (anche se quando lo passa Il Cavaliere devo mettere in conto un ripassino…).

Per quanto riguarda l’ordine delle camere, fin da piccolini io ho sempre pensato che valesse la pena fare un po’ di fatica in più nei primi anni, e mi sono sempre fatta aiutare da loro nel riporre i giocattoli. Perciò ormai mi basta dire “fate ordine nelle camere”, per ottenere… che il pavimento sia libero. Per il resto, ancora oggi, se non sotto minacce indescrivibili, è difficile che mettano davvero le cose proprio “al loro posto”. Arrivano quindi le giornate “del giudizio” in cui metto pesantemente mano alle stanze, con un sacco della spazzatura a portata, e riporto un po’ di ordine nel caos. Ultimamente, però, se minaccio di entrare in azione, vedo che anche mobili e scaffali assumono una conformazione meno desolante.

Però: La Sartina spesso e volentieri svuota l’asciugatrice e piega gli indumenti. I suddetti indumenti vengono consegnati al relativo proprietario (dal Cavaliere in su, ovviamente) e dal medesimo vengono riposti nei rispettivi spazi negli armadi. Certo, non ho proprio degli armadi super ordinati, ma almeno ciascuno sa dove andare a prendere le proprie cose.

Sempre La Sartina, la sera porta le bambine a fare la pipì e lavarsi i denti, e molto molto spesso le aiuta a mettere i pigiami (e lava i capelli quando fanno il bagnetto). Io devo dire che all’inizio mi sentivo a disagio nel “delegare” l’accudimento delle sorelle, eppure vedo che per loro è entusiasmante (sia per le piccole che si appoggiano alla sorellona, sia per la sorella che si sente grande). I maschi spesso invece si occupano di “intrattenerle”, e so che per un certo lasso di tempo posso stare tranquilla (quando poi sento alzarsi le urla devo intervenire…).

Quel che è veramente entusiasmante, invece, è La Streghetta, che, nonostante la giovane età, è una validissima e ottima aiutante in cucina. Lei desidera proprio aiutare, apparecchiare, sparecchiare, darmi una mano nel cucinare e persino nel lavare i piatti. Non so quanto valga il temperamento, e quanto l’impostazione “montessoriana” data un paio di anni fa alla nostra famiglia. Devo dire che a volte diventa quasi un po’ scomoda e invadente, perché le cose non solo vanno fatte insieme, ma esatta mente come dice lei, cioè esattamente come vanno fatte (e ha una pazienza e una memoria incredibili!). Però devo dire che alcuni compiti li svolge egregiamente (per esempio distribuire i tovaglioli, nel loro porta tovagliolo. Sta effettivamente imparando a riconoscere i nomi ricamati – non è che legga le lettere singolarmente, ma credo riconosca la forma dell’iniziale e del resto della parola.)

Compito uguale per tutti, è quello di mettere a posto le scarpe e le giacche appena tornati a casa, e al mattino le bimbe, una volta vestite, vanno a prendere grembiule, golfino e giacca sull’appendiabiti appositamente posizionato fuori dalla loro stanza. Tutti si occupano del proprio  materiale scolastico, comprese borse per la piscina (con i 20cent. per asciugare i capelli!!) e attività pomeridiane. Magari a volte non tutto è fatto alla perfezione, ma preferisco lasciarli rischiare, e magari scontrarsi col loro limite, piuttosto che sostituirmi a loro. Facendo così di necessità virtù, perché non ce la farei davvero a stare dietro a tutti. Resta il fatto che, nel momento in cui qualcuno è in difficoltà, si riprende a “fare insieme” (e fermo restando il fatto che al Cavaliere è necessario ricordare “hai preso questo? hai fatto quello?”, però basta dirglielo, e lui lo fa!).

In tutto ciò, comunque, credo che quel che conta di più non è quanto ciascuno riesca a fare, e come riesca a realizzarlo, ma il fatto che “aiutare la mamma” è qualcosa di desiderabile, che porta soddisfazione a tutti. Certo, sbuffano, spesso, e come tutti cercano a volte di scansare la fatica e i compiti più noiosi. D’altra parte, secondo me in gran misura per merito del loro padre, hanno proprio il desiderio di sollevare me dalla fatica che mi vedono fare ogni giorno, e di contribuire al mio lavoro.

Per questo, mi accorgo che un conto è dare semplicemente “una regola”, altro è affidare “una responsabilità”. Dire: “di questo aspetto dell’andamento della casa ti occupi tu” è un attestato di stima, la dimostrazione del fatto che mi fido di loro, e domando il loro aiuto.

Forse per questo, ultimamente, La Steghetta, quando mi chiede “posso aiutarti?” aggiunge: “perché senza di me, tu, non ce la fai”. Probabilmente ha davvero ragione, e credo di stare imparando proprio questo dai miei figli: crescere significa iniziare a “fare insieme”, fare per imparare, e fare per sostenere.

Infondo, non saranno loro i bastoni della nostra vecchiaia??

39 commenti:

  1. confermo, ad inizio primavera piomberemo nel vostro cortile :-D

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    1. Per la cronaca: non è che non li vogliamo in casa, è che vengono in camper!!

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    2. buuauauaua muoio dal ridere! :-D effettivamente senza specificare che veniamo in camper la frase era ambigua :-D :-D

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  4. Cristina sono molto colpita, sempre, dalla tua visione sull'educazione dei bimbi. e si realizza in questo splendido post. io non so nemmeno da dove cominciare... Giona (21 mesi) non fa assolutamente NULLA di quello che gli propongo di fare... nemmeno ascoltarmi! :-)

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    1. E allora mettiti tu a fare le cose con lui. Considerando che 21 mesi spesso è l'età in cui cominciano ad opporsi un po'... ma vedrai che troverete il vostro equilibrio!

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  5. Volevo scrivere oggi sul nostro incontro, ma la Belva ha deciso di non dormire...probabilmente causa assenza ciuccio e quindi non ti dico come sto... :(
    Comunque anche io mi faccio aiutare dalla Belva per lo meno a tirar su i giochi, che almeno vengano messi sul divano o sul tavolino perchè sennò non si riesce nemmeno a camminare! E alle volte vedo che è lei stessa poi a farlo senza che glielo chieda e trovo che sia davvero fantastico!

    PS: il vino è veramente buono! Peccato che avevo entrambi i nani in macchina che dormivano e quindi non ci siamo trattenuti tantissimo, sarà per la prossima volta...perchè ci sarà una prossima volta! ;)

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    1. Bisogna "cavalcare l'onda" finchè dura la voglia di fare ordine! Sono conteta per il vino, e per la promessa divederci ancora!!!

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    2. Pensa che oggi ha pure rimesso in ordine il tappetino della cucina...eppure io non sono una maniaca che mette sempre tutto in ordine! Su questo mi da grosse soddisfazioni la piccola!

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  6. Grazie Cristina!!! Mentre aspettavo il tuo post, mi sono un po' impegnata :-) Alla fin fine non sono proprio cosi' disgraziatamente disorganizzata come mi credevo!!vedo che molte cose i miei già le fanno,le due grandi almeno, ripongono i panni, sistemano la camera e lo sparecchiare e apparecchiare sta diventando un impegno fisso per tutti.
    Il sabato li faccio spolverare (lo "spruzzino" e' ambito da tutti!) e a turno puliscono con me il bagno.. Devo solo riuscire a rendere il tutto una costante cosi' capiscano ,come giustamente hai sottolineato tu, l' importanza del loro lavoro e la bellezza di avere una responsabilita' che viene loro affidata. ciao!
    Fabia

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    1. Insomma, Fabia, sei messa meglio di me, mi sa! Grazie per avermi dato l'occasione di scrivere questo post!

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  7. Vengo qui, proprio dal blog di Fabia e mi sto perdendo tra i tuoi racconti. Bellissimi, da spulciare tutti, e di sicuro lo farò. Felice di conoscerti sono Mamma Piky.

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  8. non ho capito chi è il Navigatore? :(

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    1. Ihihihihihihi!!!! Mi piace il Navigatore piuttosto che il Navigante :D considerando soprattutto che siamo penso gli unici sulla faccia della terra a non averlo proprio un navigatore!

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    2. No, ma guarda che l'esaurita sono io... Il Navigante!!!!

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  9. Che bello questo post!!! C'è tutto il fascino della vostra realtà familiare... dalla nascita del mio secondo bimbo non ho più molto tempo per scrivere sul mio blog e leggere e commentare quelli delle altre mamme.. ma confesso che il tuo non lo perdo mai d'occhio perchè veramente mi dona tanta positività... mi chiedo soprattutto come fai a tenerlo aggiornato con così tanti bimbi poi penso che sono proprio loro la fonte della tua ispirazione.. un abbraccio!!!

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    1. Anche a te! E buona "luna di latte", ti aspettiamo quando avrete finito di, giustamente, coccolarvi!!

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  10. Beh, Bimbocercasi, Navigatore o Navigante, siete arrivati benissimo e molto graditi! Alla prossima, e che sia presto!
    Montenato Griffini

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    1. Speriamo...e speriamo di non allattare o essere incinta che voglio godermi per bene i vostri vini!

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  11. Ciao Cristina,
    ho letto ieri questo post... e mi sembrava di non aver nulla da dire.
    Stamattina, invece, eccoti lì il "grande" che si lamenta perchè gli ho chiesto, quando è andato a prendersi le scarpe per uscire, se mi potesse portare anche quelle di suo fratello...

    Premetto che sabato mi hanno fatto una testa così per avere il loro straccetto, e hanno voluto spolverare, e poi il maggiore ha anche riordinato i libri e i giochi sugli scaffali. Era un continuo chiedermi cos'altro potesse fare...

    Però, poi, arrivano questi momenti in cui anche una mia piccola richiesta viene vista come un disturbo enorme... cerco di spiegargli che ci si aiuta a vicenda ecc ecc ecc, ma sembra proprio non interessargli.
    Anzi, quando non ne vuol sapere, si tappa le orecchie.
    E questo mi manda in bestia...
    Lui ha sei anni, non so se sia un momento così... solo che non vorrei che pensasse che tutto gli è dovuto.
    Sono combattuta... molto... dare l'esempio e fare io comunque ciò che lui non vuol fare, o fargli provare cosa significa mancanza di collaborazione (ovvero, lasciare a lui l'onere di prepararsi TUTTE le proprie cose, senza il mio aiuto)?
    E' difficile...

    Sto cominciando a chiedermi dove sia andato a cacciarsi mio figlio... ;) e se è così a sei anni, quando diventa adolescente son guai!!!

    ps: a te è mai capitato un figlio che si tappasse le orecchie per non ascoltarti? Come ti comportavi?

    Grazie grazie grazie :)
    Chiara

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    1. Ciao Chiara, grazie per il tuo commento! Io penso che dire ad un figlio "arrangiati" (per estremizzare, eh!), sia sempre sbagliato. Quando sono ancora piccoli, io faccio così: se non vogliono proprio fare quello che chiedo loro, cerco di accompagnarli e lo facciamo insieme. Non voglio cedere, ma nemmeno creare tensioni inutili (quando fanno i testardi è inutile opporsi direttamente, si crea stallo e crisi!). Non starei troppo a parlare... Val sempre la pena cambiare il punto di vista. Piuttosto, coglila come occasione per coinvolgere il piccolo: "tuo fratello è stanco, non riesce, vai tu a prenderti le scarpe? (o andiamo insieme se proprio non ce la può fare da solo?". Così "aggiri" il grande, per così dire, ma resta il fatto che ciascuno ha la sua responsabilità!
      Spero di esserti stata utile! Ciao

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    2. Grazie Cristina, mi hai dato dei consigli preziosi.

      Purtroppo a volte è difficile mettere in pratica atteggiamenti che non abbiamo sperimentato quando eravamo, a nostra volta, piccoli... ;)

      Uno dei "regali" dell'essere genitori, però, è che ci viene data la possibilità di metterci in discussione e cambiare...

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  12. Grazie Cristina per la dettagliata descrizione dei vari compiti e varie mansioni.
    Che tenerezza i fratelli che si aiutano a vicenda!
    Spero che prima o poi ci conosceremo anche noi di persona!
    Ti scriverò una mail anche io.
    ciao!

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  13. grazie cristina per queste indicazioni. io ne ho solo due di bambini ma talora mi sembra di impazzire. ed è proprio di ieri sera l'ultima sfuriata. io credo che purtroppo dipenda anche dall'esempio paterno. se il papà è il primo a fare solo sotto minaccia e a dare l'impressione che della casa non gliene importi un gran che i bambini crescono con l'idea sbagliatissima che è la mamma "la pazza serva della casa". o sbaglio?

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    1. C'è un mio vecchio post in cui ricordo un passo di Vittoria Maioli Sanese che dice: il papà è un re, per questo si merita di essere servito da una regina. O qualcosa del genere. A me piace "servire" mio marito (tieni conto anche che solo lui lavora fuori casa), ma questo servizio non mi svilisce affatto, anzi!
      Togli il "pazza" e metti "regina" e siete a cavallo!

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    2. Ho trovato il post, si intitola "la regina della casa", se ti va, vai a riprenderlo, è di maggio dell'anno scorso!!

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  14. Grazie per questi vostri assaggi di quotidianità! Vi ammiro tanto!
    Hai un premio da ritirare sul mio blg...se ti va, passa!

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    1. Grazie! Faccio un po' fatica in questi giorni a star dietro ai premi, ma ti sono proprio grata!
      A presto

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  15. ciao cristina, come mi rivedo ...... in questo post!!!! io ne ho solo 4 di pesti ma magari aumenteranno in un futuro......e mi trovo d'accordo sia sull'organizzazione delle cose e nel dare la responsabilità di una cosa in casa e non una semplice regola, ma mi trovo in sintonia sul fatto che nel web si creano amicizie che regalano tanto......
    seguo il tuo blog perchè quando vado al parco qui da me la frase che va per la maggiore è:-"sono tutti suoi?.-"
    e allora vedendo nel web il blog mi son appassionata..... ti auguro buona giornata e .....non so se sono riuscitaa mandare e-mail ma penso di si ...magari facciamo due chiacchiere

    ciao veronica veramenteveronica.blogspot.it

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    1. Ciao Veronica! Ma mi hai scritto privatamente? Non ho ricevuto...

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  16. le mie pesti sono ancora discretamente piccole, ma concordo pienamente con cristina: la fatica dei primi anni (e il tempo che si dilata rispetto a quando fai da solo) viene poi ripagato dal fatto che crescendo certi comportamenti risultano "acquisiti".
    samuele quest'anno ha iniziato la prima elementare ed è stato "promosso" ad apparecchiare. il risultato è che i fratelli lo vedono e....litigano perchè vogliono farlo anche loro!
    I primi tre (insomma, tutti tranne zaccaria che ha 18 mesi) si lavano e vestono da soli con un "minimo" di supervisione nostra).
    fare ordine è sempre un tasto dolente, ma... ci stiamo lavorando.
    Insomma, nonostante i pareri di tanti (con 4 maschi come fai? nessuno che ti darà una mano...ci vorrebbe proprio una femmina), le mie pesti in qualche modo danno una mano,a cnhe solo nel prendersi cura di se stessi.
    Cristina, hai proprio ragione quando dici dalla regola alla responsabilità! per loro (e per noi che deleghiamo seppur "guardando") è un passo importantissimo!

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    1. Brava, ci vogliono mamme di maschi così! Le mie figlie femmine ringraziano (poi facciamo il club delle suocere però, io sarò terribile!!)

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  17. ciao Cristina, ti ho pensata tanto in questi giorni, ma poichè stiamo mettendo a posto casa nuova non ho nemmeno tempo di seguire il mio blog, figuriamoci di leggere altro, ma stamattina sono corsa qui perchè volevo proprio avere tue notizie:
    prima cosa, come ti ho detto più volte, le tue parole trasmettono tranquillità e fiducia, dai sempre ottimi consigli, e si vede che sei una persona che affronta le sfide con il sorriso
    poi, ti ringrazio anche perchè mi ripeto che sei un esempio, che potrei farcela anch'io (sai stiamo cercando anche noi un altro bimbo, il 3°, ma abbiamo avuto qualche incidente di percorso, speriamo il prox vada meglio)
    e anche: concordo con te su tutta la linea, meglio spendere più tempo prima per renderli più autonomi poi

    posso chiederti un consiglio?per gli sport extra (vedi piscina, calcio ecc) i tuoi bimbi hanno mai iniziato e dopo un pò voluto smettere?come ti sei comportata? ho Samu che ha iniziato calcio, fatta la prova tutto contento( prova di 2 settimane quindi non poco) pagata la retta trimestrale non vuole più andare, secondo me perchè gli altri sono ormai più bravi e lui è abituato a primeggiare, però cosa faccio lo faccio rinunciare o lo costringo?

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  18. Mi è piaciuto molto leggere questo post, soprattutto la prima parte :) perchè quello che manca spesso è il contatto tra le famiglie o, per allargarla ancora di più, tra le persone
    ognuno chiude la porta e magari si lamenta del fatto che non sanno cosa fare con i bambini nei giorni di pioggia
    o si sente solo chi non ha una famiglia
    Se ci fossero più persone ad ospitare... anche un camper in giardino! :))

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