mercoledì 8 maggio 2013

Piccoli (e grandi) passi

012Riprendendo in mano la tastiera, mi sono resa conto di quante cose siano cambiate da marzo. Soprattutto se penso alla vita con L’Elfo.
Ieri pomeriggio, per esempio, disteso sul suo tappetone, si girava e rigirava con grande entusiasmo (aveva da qualche giorno imparato “pancia/schiena”, ma proprio ieri ha affinato la tecnica dello “schiena/pancia”. Non si è ancora accorto che così facendo si può pure spostare rotolando, per ora fa semplicemente avanti e indietro – meno male!).
Mangia ancora vagonate di latte di mamma, ma le poppate ormai durano veramente un attimo (se penso alle ore e ore dei primi mesi!), tanto che a volte resto perplessa: “avrà mangiato? come mai non ha fame?”, non avendolo più attaccato in continuazione. Evidentemente lo stomaco è cresciuto, e riesce a stoccare molto più latte di un tempo. Ora a volte si distrae pure, mentre mangia, magari perché sente qualche fratello fare rumore, e fa delle contorsioni per non staccarsi dal seno, ma riuscire a vedere cosa succede.
Le interazioni con i fratelli sono aumentate incredibilmente: con La Sartina fa le coccole, si lascia portare a spasso “appeso” sul fianco, si gode proprio la sorellona. Con gli altri sghignazza non poco: chi più, chi meno delicatamente amano farlo giocare, e lui accoglie con entusiasmo le canzoncine, gli scherzi, la presenza di tutti questi altri che gli girano attorno.
Il papà comincia ad essere non più solo una persona che non è la mamma, ma un presenza ben definita: ne studia il volto, accarezzandogli la barba, e partecipa con entusiasmo alle sessioni di pianoforte (quel sant’uomo si è procurato uno spartito per la sola mano sinistra, così suona tenendo in braccio L’Elfo).
Anche il nostro modo di stare insieme è un po’ cambiato, anche se io rimango il luogo preferenziale dove trascorrere le sue giornate. Anzitutto abbiamo abbandonato la fascia elastica, per passare alla rigida. Cioè, non mi piace dirlo così: abbiamo riposto la fascia elastica (che ameremo per sempre, perché è stato il primo tramite del nostro portare ed essere portato), diminuito moltissimo il tempo in cui lo porto davanti (capita ormai raramente), e siamo passati al fianco e alla schiena. Penso che ci sarà ampio spazio, in futuro, per approfondire la tematica del “portare” (in questi mesi di silenzio e riflessione, devo dire che questa esperienza mi ha presa tantissimo, sorrido se penso alle “lezioni” che ho scritto qui, c’è tanto da correggere e da aggiungere!). Per ora dico solo che quando lo metto sul lettone, ed estraggo la fascia lui inizia ad agitarsi contento, ridacchia, per lo più, mentre faccio le legature, e si dimostra ampiamente soddisfatto di aiutarmi nelle varie faccende dalla sua posizione privilegiata (prima di addormentarsi profondamente!).
Abbiamo iniziato qualche assaggio di cibo “vero”, ma se l’entusiasmo per i sapori e la condivisione della mensa (stare seduto sul seggiolone a tavola con noi lo esalta veramente) sono evidenti, direi che per quanto poi riguarda l’effettivo apporto di cibo, il succhiare resta il suo metodo di alimentazione. Perciò uso principalmente il mio dito, a volte un cucchiaino in silicone, per fargli assaggiare qualcosa di nuovo, che lui succhia volentieri. Ma mettere in bocca e deglutire un pezzettino, anche piccolo, è ancora una difficoltà. Fosse per lui succhierebbe avidamente il pane, magari intinto in qualcosa di buono (il sughetto del pomodoro, per dire), il fatto è che poi il pane si stacca, e un paio di volte dopo ore abbiamo trovato dei grossi pezzi attaccati al palato, rimasti lì senza che lui sapesse cosa farsene. Insomma, non c’è fretta! Per fortuna con il latte di mamma continua a crescere in modo più che soddisfacente.
A parte i lunghi sonnellini sulla mia schiena (o sulla mia pancia), il dormire resta l’aspetto un po’ più faticoso per L’Elfo. Cioè, addosso a me nessun problema, e di giorno, a volte, anche nel lettino o nella sua carrozzina che ancora gira per la casa, perché non ho il coraggio di metterla via per l’ultima volta. Di notte… di notte L’Elfo è il primo bambino che ancora (almeno fino a ieri) è compagno mio e del sant’uomo per tutto il tempo (così il sant’uomo diventa ancora più santo!). Insomma, l’unico modo per dormire è sembrato (fino a ieri) strettamente abbracciato a me, potendo ciucciare ogni volta che ne avesse voglia, e mantenendo almeno un minimo di contatto sempre. Spesso di notte si agitava finché non mi “trovava” con la mano, quando magari avevo cercato di ritagliarmi un posticino un po’ distante. Per carità, non posso dire che non fosse assolutamente gratificante per me, mamma, avere il mio cucciolo sempre con me. La mia schiena, d’altra parte, non manifestava il medesimo apprezzamento: le varie posizioni assunte nella notte, tra allattamento e coccole, mi facevano alzare al mattino a volte con le ossa rotte, più stanca di quando ero andata a letto la sera. Ci sono anche momenti in cui, nonostante il mio folle innamoramento per la mia creatura, non mi dispiacerebbe trascorrere qualche momento anche con il padre, magari un po’ soli… Non è che nel resto della giornata noi si abbia un minimo di tempo solo per noi due!  Negli ultimi giorni, poi, sembrava che anche L’Elfo da una parte mi cercasse, dall’altra fosse anche lui infastidito, soprattutto dai miei movimenti.
Così ieri sera, visto che si era addormentato serenamente in braccio a me sul divano, invece che dare per scontato che avremmo dormito insieme, ho provato a metterlo nella sua carrozzina (nel lettino – strategicamente posizionato vicino al nostro letto – non se ne parla, sembra sia foderato di spine, appena ce lo appoggio piange disperato!). La cosa pareva funzionare: mi sono infilata sotto le lenzuola. Tempo, che so, cinque minuti, e lui si è svegliato. Ho pensato: “è come tutte le altre sere”. E invece, due ciucciate e di nuovo in carrozzina. L’Elfo ha dormito lì fino alle 4:30, un’altra poppata veloce, e l’ha disturbato solo la nostra sveglia, così verso le sei è arrivato nel lettone, due poppate ed è ancora lì che dorme.
Io, ovviamente, ho trascorso gran parte della notte sveglia, aspettando di sentirlo chiamare…
Non so se si tratti di un caso, o di una svolta. Immagino che ci saranno altri momenti con me, e altri da solo.
Mi sorprendo a guardarlo crescere, con quel pochino di timore di perdere qualcosa (insomma, questa è proprio l’ultima volta, e ad ogni passo saluto un pezzettino di esperienza che non tornerà più), e insieme con l’entusiasmo di accompagnare un altro figlio sulla sua strada.
Tutti gli altri? Ci sarà da raccontare, di ciascuno. Quello che, come sempre, mi riempie di stupore e gratitudine, è vedere che, anche se ciascuno porta una sua fatica, la gelosia per il piccolino è qualcosa che proprio non esiste. Magari si innervosiscono, avrebbero bisogno di una mamma più disponibile per loro, ma mai se la prendono con lui (molto più tra loro “grandi”). Resta il fatto che vedere L’Elfo coccolato e accudito è qualcosa che desiderano, che, mi viene da dire, quasi contemplano. Penso che sia un modo per rivivere quello che, senza che ne avessero esplicita coscienza, hanno vissuto a loro volta.
Davvero è una gran fatica, in termini di sonno perso e di “cose da fare”, avere un neonato per la casa. Una di quelle fatiche che ho amato e contino ad amare!

20 commenti:

  1. che bello rileggerti :)

    ma se hai abbandonato la fascia elastica, come lo tieni sul fianco e sulla schiena? non ho capito :(

    un bacione

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    1. Emy che velocità! Ho corretto, come giustamente mi hai fatto notare: sono passata alla fascia rigida. E, ovviamente, integrando con il Gradipo...
      Grazie!

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    2. ops, questi due non li conosco :O

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    3. Abbi fede, che a breve non ne potrete più di sentirne parlare!

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  2. che meraviglia.... io ne ho una e già mi ritrovo ad assaporare ogni piccolo dettaglio pensando che non si torna indietro e che probabilmente non proverò mai più queste emozioni :(
    noi abbiamo cominciato con la fascia ad amaca e poi siamo passate al mei tai, ma quasi mai per dormire purtroppo visto che dormire non era proprio il suo forte,ne di giorno ne di notte...in compenso è diventata curiosissima a forza di guardare cosa faceva la sua mamma mentre lei se ne stava legata....

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    1. Probabilmente è vero: non si provano quelle emozioni. Se ne provano altre, ogni volta diverse (io mi scorpo, ogni tanto, a domandarmi: possibile che sia stato davvero così, ogni volta?).
      Confermo! Nei momenti sveglio anche L'Elfo è super curioso di quello che accade. Se però sta bene e non ha fastidi, in poco tempo crolla

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  3. Che bello pensare all'Elfo così cresciuto!! Sai che il mio Vitellino invece si muove strisciando e fa danni?? E la Belva è spannolinata! Quanti cambiamenti, eh??
    Invece io continuo a tenere il Vitellino davanti, non riesco proprio a metterlo sulla schiena :( e non mi dispiacerebbe visto che pesa quasi 10 kg! E la notte... lasciamo perdere abbiamo appena passato un mese a svegliarsi ogni ora sia che lo tnega con me, sia che lo metta nel suo letto :( Ora pare essersi riassestato ogni 2/3 ore pur mangiando durante il giorno...sono sfinita!

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    1. Ci sono quei periodi neri, ma poi finiscono! Io sulla schiena ho imparato ora che ho la fascia lunga "rigida" (woven wrap), con l'elastica è sempre stato impossibile, e con il mei-tai ci sono riuscita molto più avanti! La prossima settimana, se tutto va bene, dovrei partecipare ad un corso per portare sulla schiena,a Milano. Credo che non ci sia niente di meglio per prendere sicurezza!

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  4. ciao bellissima, aspettavo tue notizie da tempo, e noto con piacere che stai vivendo momenti bellissimi, ma dici per l'ultima volta con l'elfo o in generale?
    sai io purtroppo da gennaio ho avuto 3 gravidanze finite immediatamente, e sto facendo ora dei controlli, ma sono convinta che piano piano sarà il momento giusto, e nonostante la fatica la gioia che si prova in quei momenti ripaga tutto

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    1. Chissà che dolore, proferina! Ma dalle tue parole traspare già una grande serenità. Ti auguro davvero il compimento del tuo desiderio

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    2. dolore e rabbia tanti, però devo non pensarci, ho due bimbi che hanno bisogno di me, e dopo la morte di mio padre sono diventata molto fatalista, evidentemente le cose dovevano andare così, però voglio indagare, e poichè tutti vogliamo un altro bimbo compresi i piccoli di casa, faremo il possibile

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  5. Come sempre.....Grazie per i tuoi racconti!
    :)

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  6. Bentornata!
    Mi sei mancata!
    Una curiosità, ma già tieni l'Elfo sulla schiena? Io il mio piccoletto ancora non ce l'ho mai messo, lo porto ancora davanti, ma se lo fai tu con Elfo che è più piccolo posso azzardare...
    Il mei tai per la schiena è ok? Non ce l'ho ma vorrei farmelo, ho trovato le istruzioni, o adesso o mai più!
    Un abbraccio grande che c'entriate tutti!
    a.

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    1. Grazie del tuo affetto Anna! L'Elfo viene sulla schiena da quando aveva cinque mesi. Non credvo nemmeno io che ce l'avrei fatta, ma è tutta questione di avere il supporto giusto: con il mei tai non ero riuscita, con La Streghetta, prima degli otto mesi, invece con la lunga non-elastica è tutta un'altra vita.
      Io ho un mei-tai che non sto usando... vuoi?

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    2. Non scherzi? Certo che lo voglio!!! Già stavo prendendo le misure per andare a comprare stoffa e cercare qualcuno che me lo facesse (io negata e senza macchina da cucire, mio fratello sarto, ma coi parenti, si sa....) quindi so già che avrei portato a termine l'impresa quando Gio non ne avrebbe più avuto bisogno!
      Lui ora è a novemesiemezzo quindi credo che sia l'età giusta!
      E poi mi dai l'occasione per mandarti in cambio una cosa che penso per te da un bel po' di tempo (anche quella ancora in via di realizzazione), che belli questi scambi!
      Grazie!

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  7. mmm mi sembra di leggere di SuperMario...anche lui sempre appiccicato a me, dormiva sulla mia tetta, e voveva essere a portata di mano nel letto...appena mi scostavo un attimo si svegliava. La mia cervicale era devastata (anche se usavo il mio cuscino da allattamento di pula-comodissimo- con cui avvolgevo anche il piccolo per non schiacciarlo.)
    Poi anche lui un giorno ha cominciato ad addormentarsi nella culla. e di notte, dopo la poppata, si girava dall'altra parte. quasi volesse il suo spazio. così ora dorme quasi sempre nel lettino...a parte il periodo denti, in cui si svegia anche 6-7 volte e allora vuole solo ciucciare.
    Anche io mi sto godendo ogni attimo pensando che sarà l'ultima occasione...mio malgrado. E vederlo crescere mi rende felice e malinconica insieme. E poi ci sono anche i 3 fratelli da curare, coccolare, osservare. ma devo dire che risetto a tutte le altre esperienze in cui ne avevo uno della stessa età di Mario, ora mi sembra di essere in vacanza...e di godermi ogni cosa.Un abbraccio e grazie per le news!

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  8. Quanta ammirazione ho nei tuoi confronti!
    ti immagino attorniata dalla tua grande famiglia...
    Se posso dare uno spunto (almeno questa è l'intenzione), io avevo risolto la cosa del dormire fasciando il mio bimbo in un lenzuolino prima della poppata così che si sentisse contenuto, poi dormiva tranquillo nel lettino, infatti.
    Ho avuto questa idea da un libricino che si chiama "Baby-gami", molto interessante.
    buona giornata e grazie della tua serena testimonianza!
    ciao

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  9. Concordo pienamente: a chi mi dice "sei, ma come fai?" dico sempre che dal terzo in poi è tutta discesa. Ora, poi, che La Sartina è diventata di ottimo supporto (mette i pigiami alle sorelle la sera, lava loro anche i capelli!!), io mi godo la mia "luna di latte"... E' il sant'uomo che si chiede "ma a me quando tocca?".

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  10. mi sono commossa..è proprio quello che provo io con la mia creatura, Pietro, il mio terzo ometto, di 9 mesi..
    è la prima volta che ti scrivo, sono capitata qui e mi sono persa tra i tuoi racconti..grazie
    buonanotte
    silvia

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