martedì 15 aprile 2014

Opinioni

Quando stamattina una mia carissima amica, durante un bel dialogo di quelli nostri del "mercoledì mattina" (che era il the del lunedì, un tempo, e che oggi è stato di martedì, ma abbiamo dovuto anticipare causa impegni della Settimana Santa), mi ha detto, come stupita: "ma non scrivi più?", mi sono sentita subito addosso come un contraccolpo: "accidenti, non ho scritto più!".
Dopo il distacco da FB, dopo un inizio di ripresa, sono passati giorni, e tanti, senza che mi venisse in mente di mettere giù due righe. Come mai?
Stavolta non si è trattato di una decisione, e nemmeno, mi pare di poter dire, di troppi impegni.
L'Elfo, anzi, in questo ultimo periodo, finiti di crescere i dentini (almeno per ora!) mi sta regalando proprio un bel periodo: mangia, gioca, dorme bene la notte... Rileggo quel post di qualche tempo fa e mi sento quasi in colpa per averne parlato male!

Tornando a casa dal nostro felice ritrovo mattutino, ho ripescato questa domanda, e mi sono chiesta come mai questa battuta di arresto.
E qualche risposta me la sono data. Anzitutto la purificazione dallo strumento informatico sta funzionando alla grande: mi sto accorgendo di quanto affidamento ho fatto per mesi. Rivolgendo non tanto il mio tempo, quanto piuttosto la mia attenzione, altrove, ho ri-scoperto tutto un mondo di possibilità, anzitutto per me. 
Chiacchierate, ma anche prese di posizione, discussioni, passeggiate, faccende domestiche... tutto ha assunto una dimensione più concreta e carnale! Era ora...
Mi sono proprio risollevata, sotto tanti aspetti.
Il fatto che il pc giaccia ormai per lo più spento ha i suoi effetti collaterali, ovviamente, come l'assenza da questo luogo, che non era affatto programmata. A differenza dei social, considero questo blog qualcosa di davvero molto personale, e le amicizie veramente concrete e carnali che ne sono nate (e che speriamo continueranno a crescere), sono la prova evidente di ciò.

Ma c'è anche qualcos'altro. Se ho sentito meno l'esigenza di percorrere la tastiera è anche perché in questa Quaresima, a lato di innumerevoli fioretti infranti quasi appena formulati (sono una campionessa mondiale in questo),  un paio di settimane fa una amica (in un famoso mercoledì mattina) ci ha raccontato di avere proprio il desiderio, in questo tempo, di sperimentare la povertà. Chiariamoci subito: non stiamo parlando di povertà nel senso di "miseria economica"; per nessuno è desiderabile non possedere quel che è necessario al vivere! Si parlava di povertà nel senso di distacco da quello che ci accorgiamo ci distrae, sposta il nostro sguardo, la nostra preoccupazione da quel che è più caro. Povertà dall'ultimo paio di scarpe che ci fa gola, da una fetta di pizza, o da un cioccolatino... povertà dall'immaginare la forma di una soddisfazione che poi ci delude inevitabilmente.
Mentre la mia amica Carmen diceva queste cose, mi sono sentita proprio pungere sul vivo, un po' perché tutti i miei (falliti) fioretti avevano un po' questa idea di fondo - e non solo, diciamolo pure, il desiderio di perdere qualche kg in più sfruttando la Quaresima, cosa che pure puntualmente faccio - e un po' perché mi sono resa conto che c'è proprio un aspetto della realtà in cui mi è necessaria questa purificazione.

Si tratta delle mie opinioni.

Come di schianto, per la prima volta, mi sono resa conto che dopo tanti anni di "ascesi" riguardo molti aspetti della vita, siano gli acquisti sconsiderati, che una certa golosità, o anche solo della possibilità di usufruire del mio tempo secondo il mio desiderio, tutte circostanze che il succedersi delle gravidanze e dell'aumentare del numero della prole avevano già messo alla prova, questo aspetto di me invece non solo non era mai stato messo in discussione, ma anzi, con una certa gratificazione non mi sono mai risparmiata di elargire le mie opinioni, spesso elegantemente confezionate, con una certa soddisfazione. 
In tutta onestà non me la sento di riscontrare una totale auto-gratificazione in questo, sono piuttosto serena nel poter dire che almeno nell'intenzione ho sempre avuto una grande preoccupazione nei confronti della verità, e del servizio ad essa.
Eppure, molto spesso, questo si è tramutato, come mi ha suggerito un mio carissimo amico, nella mia tentazione di brandire la verità come una spada, come se il punto fosse il mio possederla, e servirmi di essa per combattere le mie battaglie. Mentre, tutto al contrario, è la verità che ci possiede, ed io, che ne sono parte, come potrei pretendere di conoscerla, come se la verità fosse un oggetto circoscrivibile alla mia mente?

Non scrivo tutto ciò come un'auto-confessione, non ho nessuna intenzione di fustigarmi. Continuo ad avere opinioni riguardo a quel che accade e mi circonda (e come potrebbe essere il contrario?), solo sto domandando e cercando di alleggerirmi anche da questo "peso": che le mie opinioni diventino il punto di partenza di una verifica, e non più la rassicurazione di un "possesso" da difendere in qualche modo. Perciò, in questi ultimi tempi, mi sono dovuta più volte mordere la lingua (e con ancora più difficoltà ho tentato di tenere a bada il ragionamento, anche se la mia mente troppo spesso corre...). 
Anche in questo caso, l'assenza dal blog non è che un effetto collaterale: non considero questo un luogo dove esprimere opinioni, non l'ho mai pensato... Su queste pagine cerco di fissare qualche esperienza, trarne qualche giudizio, raccontare qualche episodio, che sia frutto e fonte di speranza, per chi legge come per me.

Forse, nella preoccupazione di "contenermi" ho perso per strada qualcosa in più... poco importa! Quel "non scrivi più?" di stamattina è stato sufficiente per tornare qui (L'Elfo da bambino bravissimo sta facendo il suo sonnellino, i grandi fanno i compiti e tra poco andremo a recuperare i più piccoli all'asilo e a scuola). 

Buona Settimana Santa!





3 commenti:

  1. Buona Pasqua!
    Il fioretto delle opinioni proprio mi mancava :)) E comunque a me piace leggere le tue opinioni, anche se non sempre sono d'accordo. È bello vedere che c'è ancora qualcuno che sa ragionare, che argomenta, che ti rapisce con le parole.

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  2. «Si faccia fare quaresima alla lingua, col non permettere nessun genere di discorsi inopportuni» (MB XIII,89)

    San Giovanni Bosco

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  3. Wow!! Ora sono io a sentirmi punta sulla carne viva. Partendo da tutt'altra realtà in questa quaresima ho attraversato la stessa porta stretta.

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