lunedì 27 febbraio 2012

E’ veramente un sant’uomo mio marito, ne auguro uno così a tutte!

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Ok, questa frase non l’ho detta proprio io. Però quando l’ho letta ho proprio avuto un bel contraccolpo, perché da diversi giorni apostrofo così il padre dei miei figli: quel sant’uomo. Forse non è solo un nomignolo scherzoso. Forse può essere davvero così.

O, meglio, è stato proprio così nella casa dei coniugi Martin, i genitori di santa Teresa di Lisieux, recentemente beatificati. 
Ieri sera abbiamo letto la loro storia (pubblicata qui) insieme ai bambini, durante la cena domenicale. Per tutti noi è stata una lettura commuovente, e nonostante le intemperanze della Streghetta, che proprio non voleva saperne di “silenzio”, e ha cantato per tutta la durata della cena, abbiamo parlato a lungo di quel che abbiamo ascoltato. Ci ha colpito “l’ascesi oculata ed intelligente” di questa famiglia: regolarità, puntualità, ordine, rispetto, lotta contro i difetti e l’orgoglio, fedeltà alle piccole cose, fermezza nelle decisioni prese insieme. Una educazione che santa Teresa ricorda come “severa e dolce”. Io e il padre dei miei figli abbiamo riconosciuto la descrizione di quello che desideriamo per noi, che spesso, invece, incliniamo troppo da una parte, o dall’altra (chissà chi dei due ogni tanto è un “pochino” troppo rigido?).
Dentro tutte le vicissitudini, liete e dolorose, di questa famiglia, è la descrizione di una quotidianità lieta e amabile che ci suggerisce di far nostra la loro preghiera:  “mio Dio, ti offro il mio cuore, prendilo, se vuoi, in modo che nessun’altro lo possegga, ma soltanto Tu”.

3 commenti:

  1. Il tuo blog è ogni giorno una meravigliosa piacevole sorpresa..mi son stampata la storia..vediamo che effetto fa ai miei piccoli..da noi la cena in silenzio è pura utopia....

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    1. Ma si può sempre leggere prima di andare a dormire, un momento che concilia meglio la lettura, no?

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  2. La vita di questi Beati è molto bella, la conoscevo. Mi ha attratto a tal punto che ho comprato anche il libro che raccoglie le lettere che Zelia Guerin Martin ha scritto durante la sua vita ai suoi familiari (mi pare s'intitoli, appunto, Lettere familiari), molto bello: una vita da sposa, sorella e madre da prendere davvero a modello.

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