domenica 20 aprile 2014

Cambiamenti

Come dichiarato nel post precedente, negli ultimi giorni ho fatto un tuffo nel passato, rileggendomi quasi l'intero blog. Autolesionismo? Ma no, devo dire che mi ha fatto piacere, e mi ha molto impressionato, tra l'altro, poter tornare indietro in modo così concreto. Il supporto alla memoria, sia nelle parole che nelle fotografie, mi ha permesso di immergermi negli avvenimenti passati qui raccontati quasi potendone risentire il sapore. 
Come tutto è cambiato, e come tutto è rimasto uguale!


Da una parte, infatti, la nostra routine quotidiana ha subito un grosso scossone con l'arrivo dell'Elfo, che tutt'ora non vuole saperne di adattarsi ai ritmi più che collaudati della nostra famiglia. Se pure partecipa, a modo suo, dei preparativi serali per la nanna (preghiera, pulizia personale, ecc...), arrivando spesso e volentieri ad accompagnare le sorelle fin sotto le coperte, elargendo bacini della buona notte, pare però non rendersi conto che questi eventi potrebbero in qualche modo interessare anche lui. La nanna, dal suo punto di vista, si fa in un solo modo: spalmato sulla mamma. Che sia in fascia, sulla schiena, dove lo infilo quando ho ancora molte cose da fare, oppure nel lettone, insieme, amorevolmente abbracciati - L'Elfo è in assoluto il figlio più coccolone da me messo al mondo. Sono io che ho dovuto imparare, mio malgrado, ad infilarmi il pigiama alla velocità della luce, prima di mettermi a letto con lui: in tutta sincerità, quasi ogni sera mi ripropongo di rialzarmi non appena il mio bimbo si sia lasciato sopraffare dal sonno, e abbia iniziato a godere del meritato riposto. Peccato che poi, troppo spesso, mi sono trovata al mattino sotto le coperte ancora vestita, perché all'intenzione non è seguita l'azione. Evidentemente il riposo me lo meritavo pure io!
Gran parte delle mie attività serali, perciò, hanno smarrito la loro naturale collocazione, la sera è diventata brevissima, e per lo più io e il padre dei miei figli ci siamo concessi la visione di qualche bel film (a volte accompagnati da un Elfo che pare particolarmente apprezzare queste nostre "seratine intime" - qualcuno prima o poi dovrà rendergli noto che la sua presenza non sarebbe proprio prevista...).

I ritmi delle giornate sono cambiati da quando sia La Sartina che L'Ingegnere sono passati alla scuola media: se un tempo io e il piccolino di turno ce ne stavamo tranquilli fino alle 15:30, ora siamo raggiunti dai "grandi" di casa verso le 14:00: tornano con il pullman della scuola, affamati e traboccanti racconti della giornata. 
Dopo di che, come sempre, sul far del pomeriggio ci avviamo al recupero del Cavaliere prima, e delle bimbe poi. 
Quel che non cambia mai è il caos che precede la cena, e la sensazione di vertigine che mi prende ancora, molto spesso, intorno alle 18:45, quando mi rendo conto che non ho ancora nemmeno iniziato ad immaginare che cosa fare per cena. A quel punto di solito L'Elfo è già affamato ed urlante, e io, che sul fronte alimentare sono un po' migliorata, ma ho ancora molta strada da fare, cerco di tamponare il suo appetito con un pezzettino di grana (in modo inesplicabile questo figlio non apprezza pane ed affini, anzi, non prova nemmeno a portarli alla bocca, ma li sbriciola tutto soddisfatto, lanciando i pezzi che riesce a staccare ed osservando pieno d'orgoglio l'effetto che fa).

Non è cambiato il nostro modo di organizzare le spese quotidiane, ma ho sofferto un po' rileggendo in quante cose permettevo ai bambini di essermi di aiuto. In questo particolare momento, invece, devo dire che troppo spesso mi schermisco con un "è tardi, ho fretta" e devo declinare l'invito della Polpetta (è quasi sempre lei che si propone) di fare con me. D'altra parte la ragazza è cresciuta, e se pure non ha ancora un compito definito entro i turni casalinghi, si è ritagliata da sola il suo spazio, definendosi la mia aiutante in cucina: al momento della distribuzione del pasto, prende i piatti dei suoi fratelli, me li porta affinché io possa riempirli, e li riconsegna al destinatario. Non lo fa proprio ogni volta, ma molto spesso, soprattutto quando c'è la pastasciutta. Con la minestra, devo dire, non è ancora il momento...

D'altra parte sono sempre più le cose in cui "i grandi" camminano spediti per la loro strada, senza più la necessità di essere tenuti per mano: ogni giorno vengo aggiornata sull'esito delle varie prove scolastiche, e spesso mi godo i racconti delle lezioni di epica, o di religione, o di italiano. Controllo sempre le verifiche prima di firmarle, e qualche volta mi viene sottoposto qualche quaderno, ma devo dire che raramente c'è bisogno di un mio aiuto per i compiti. Il Cavaliere, che frequenta ora la quarta elementare, sta diventando sempre più responsabile (mi ricordo perfettamente di quando dovevo sollecitarlo più e più volte, prima che si decidesse ad aprire la cartella per controllare il diario) e devo dire che a volte mi capita di sentire dallo studio la sua voce che si mischia a quella dell'Ingegnere: ha scoperto che suo fratello è un ottimo aiuto, soprattutto nel ripetere le lezioni di storia. Non per niente nel giudizio sull'ultima interrogazione la maestra, oltre al voto dato al Cavaliere, ha aggiunto un complimento agli approfondimenti suggeriti dall'Ingegnere. Chissà che soddisfazione poter raccontare alla classe qualche aneddoto inedito, potendo sottolineare: "me l'ha raccontato mio fratello".

Ovviamente La Sartina è quella che è cambiata di più, e a volte mi scopro a domandarmi chi sia quella ragazzina, così alta e così "secca" che gira per la casa... Lei e L'Ingegnere sono ultimamente come cane e gatto, non perdono mai l'occasione per punzecchiarsi, anche pesantemente, eppure se uno dei due è in qualche modo in difficoltà reali (fosse anche il dispiacere per aver perso un soldatino della collezione degli antichi romani appena ricevuto in dono, o la delusione per un rimprovero inaspettato e forse veramente un po' immeritato...), l'altro scatta subito in aiuto, ma con una discrezione davvero commuovente (ci sarebbero episodi fantastici da raccontare, ma con il loro diventar grandi mi sento anche sempre meno in diritto di pubblicare il loro vissuto, mi rendo conto che non si tratta più del mio racconto di "vita da mamma", si tratta delle loro esperienze, che mi domandano discrezione). 

Quel che mi sembra sempre uguale, oltre al rapporto tra le due bimbe - che ancora fanno tutto insieme, dipendendo l'una dall'altra, nei diversi temperamenti e caratteri, tanto da sentirmi ancora spesso domandare se sono due gemelle - è il clima della nostra casa. Ogni tanto siamo un po' più stanchi di prima, perché la presenza decisamente significativa dell'Elfo ha un po' scombinato tutti i ritmi, ogni tanto siamo anche più allegri, perché siamo di più, e perché nel tempo sempre più angoli vanno smussandosi. Quello che non è cambiato, e che mi ha profondamente commosso rileggendolo nella consapevolezza che ne avevamo avuto due estati fa è che per noi, oggi come allora, la cosa che conta di più è sempre la stessa: che siamo insieme. 
Perché nel nostro caos, nel nostro sempre essere un po' in disordine e mai tutti a posto, sempre ansiosi di arrivare troppo tardi, per poi trovarci immancabilmente ad aspettare, rendendoci conto che avremmo avuto tutto il tempo per cambiare il pantalone bucato, o la maglietta macchiata, per ciascuno di noi si sta facendo, nel tempo, sempre più chiaro, che la nostra unità è il punto di partenza per affrontare, ciascuno nella propria giornata, le sfide che la realtà immancabilmente ci porta. Che sia una scadenza di lavoro imminente, una divisione a tre cifre che proprio non vuole saperne di venire, o la solita cena da preparare all'ultimo minuto...

Perché ciascuno di noi, guardando ai figli, ai genitori, ai fratelli, davvero sente uscire dal cuore quel "sì, sono tutti miei!"

4 commenti:

  1. Buona Santa Pasqua!!
    Sei il mio mito, io con due mi rendo conto di dire molti più no, rispetto che solo alla Belva, tu lo fai al sesto!!!!!!!
    Comunque solo leggendoti mi sono stancata io, non oso immaginare nella realtà di tutti i giorni!

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  2. Trasmetti una calma e organizzazione da far "invidia" :) viene quasi voglia di spiarvi per capire come fai a non impazzire a fine giornata eheh

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  3. commozione e un pizzico d'invidia :-) noi ora siamo 4 in casa, e tra un po' di mesi diventeremo 5. sono felice ma triste. la casa è piccola piccola, come ci dicono tutti e io lavoro tutto il giorno... :-(

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  4. no, dico, ma quando parli di un po' di disordine è perchè non hai mai visto casa mia , vero???

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