Durante il periodo dell’università ho vissuto a Milano per cinque anni o forse un po’ di più, visto che prima di sposarmi ho lavorato in una scuola vicino a piazzale Corvetto, e abitavo a casa di una collega. Ho preso il treno a volte anche sei volte in una settimana, dividendomi tra il fidanzato e la casa materna (in Valtellina). Certo, ne ero talmente nauseata (dal treno) che dopo il viaggio di nozze ho letteralmente buttato via la valigia. Non immaginavo certo che una dozzina di anni dopo un (brevissimo) viaggio in treno l’avrei vissuto come una avventura.
Eppure…
Mercoledì, dopo diversi tentativi falliti, sono riuscita ad andare a Milano, per partecipare alla prima lezione del corso Portare i Piccoli, per imparare ad usare al meglio possibile la mia nuova “amica”: la fascia lunga. Da quanto L’Elfo ha superato i 5kg, infatti, ho iniziato ad alternare, alla mia meravigliosa “La Vera Arte” (fascia semirigida da cui spuntava così la manina dell’Elfo di un paio di settimane), per la prima volta nella mia esperienza del portare una fascia cosiddetta “rigida”. E poi, pian piano, da davanti, siamo passati a portare sul fianco, e sulla schiena.
Fino a mercoledì, però, avevo fatto tutto da autodidatta. Certo, seguendo i video di Youtube, le immagini del libretto del produttore, con il confronto in alcuni gruppo su FaceBook, ma sempre, comunque, io e L’Elfo davanti allo specchio. Da tempo avevo desiderato di partecipare ad un corso, soprattutto per la conoscenza, per lungo tempo solo virtuale, di un paio di istruttrici dell’associazione Portare i piccoli. Da novembre ho tentato di trovare una giornata in cui tutti fossero sani, senza impegni, e io e L’Elfo riuscissimo ad affrontare il “lungo” viaggio alla volta di Milano.
Finalmente, all’alba del 15 maggio, ci sono riuscita!
La logistica è stata impegnativa: dal momento che la sottoscritta in automobile è una frana, e neanche ci pensa a mettersi a girare per Milano da sola (potrebbe non uscirne mai!), il progetto era quello di portare l’auto a Lodi, e poi treno e metrò, andata e ritorno. Siccome però quel sant’uomo di mio marito è proprio santo, la realizzazione è stata: auto a Lodi, passaggio del marito che con “piccola” deviazione mi ha portata alla sede del corso, e poi metrò e treno, recupero auto, recupero figli, casa.
Già all’andata sembravo una bambina in gita scolastica, e il sant’uomo ha dovuto farmi notare, ad un certo punto, che la quantità di parole al minuto che riuscivo a produrre rendevano pressoché impossibile la comprensione e il dialogo (quando sono agitata parlo a raffica – più del solito!).
Del corso non riesco a raccontare, perché è una cosa da provare. A dire il vero penso che mi sarebbe già bastato ritrovare la mia amica Laura (la vincitrice del nostro give-away dell’anno scorso!), Sarah (l’istruttrice) e la mitica Glores, che ha cucito la fascia che ha accompagnato le nostre prime settimane. Avevo tanto desiderato conoscerla personalmente, anche perché il sant’uomo, fungendo da corriere, aveva già avuto occasione di incontrarla più di una volta ed ero quasi gelosa! In questi ultimi tempi, insieme alle fantastiche amiche delle telefonate e del thè settimanale, ci sono altre amiche “virtuali” (Candida, Daniela, Glores, Laura, Anna, Jessica…) che stanno diventando sempre più care, e con le quali, per fortuna, si sta concretizzando (più o meno compatibilmente alle distanze), il salto dal virtuale al “reale”.
Perciò mi sarebbe già bastato trovarmi un paio d’ore in questa piacevolissima compagnia. Invece ho avuto molto di più: credevo di essere “già capace”, avendo portato comunque altre due figlie, anche se con supporti diversi, e avendo avuto tantissimo tempo, in queste ultime settimane, per fare più e più prove davanti allo specchio. Infondo, da più di un mese metto L’Elfo sulla schiena, con legature diverse.
E invece, mi sono resa conto che “fare come” non è proprio come “fare con”: guardare Sarah fare le legature, seguirla passo passo, e lasciarsi guidare (che è la cosa che fatico di più a fare) è stato proprio diverso. Mi pare di poter dire che il modo stesso di maneggiare la fascia, ora che per la prima volta ho visto una vera esperta dal vivo, è cambiato. Ora non vedo l’ora del prossimo incontro, e ho già una raffica di domande da portare a Sarah, su quello che ho imparato!
Può sembrare un particolare, anche perché in questo luogo non ho ancora "aggiornato” le pagine che ho scritto in passato sull’argomento, ma negli ultimi mesi l’esperienza di portare L’Elfo è diventata davvero importante, per me, facendomi recuperare una grande consapevolezza sul significato del rapporto affettivo ed educativo, non solo come madre, ma come figlia. Ho letto finalmente il libro di Ester Weber “Portare i piccoli”, e ne ho tratto un po’ di tecnica (ma si impara molto meglio al corso!), ma soprattutto una grandissima ricchezza nella riflessione sulla maternità. Avrò occasione di tornare sull’argomento…
Per quanto riguarda l’avventura del viaggio di ritorno, a parte sentirmi a metà tra Totò e Peppino in piazza Duomo e Renato Pozzetto, ragazzo di campagna (Glores ha dovuto aiutarmi a comprare il biglietto del metrò alla macchinetta automatica!! Insomma, è tutto cambiato rispetto a 12 anni fa…), mi è piaciuto tantissimo rivivere come eccezionale quella che veramente per anni è stata la mia quotidianità (allora non mi perdevo nei meandri della fermata della Centrale, avrei capito subito quale scala mi avrebbe portato in stazione!),e ho anche apprezzato i cambiamenti (la Centrale veramente è stata tirata a lucido!). Ho avuto anche io un sacco di cose di raccontare al mio rientro (finalmente, di solito accolgo i racconti dei bambini e del sant’uomo, e posso a mia volta raccontare dell’Elfo, ma stavolta avevo proprio da dire di me!!), e la giornata si è conclusa con la promessa, per questa estate, di ripetere l’avventura del treno/metrò con tutti i bambini. Insomma, se le temperature restano su questi livelli, perfino una gita a Milano può diventare una meta piacevole per le vacanze estive (con k-way in borsetta!!).
Ah! Le marmellate di Glores....
RispondiEliminaGolosastro!
Eliminala foto con la manina è emozionante! Anche io ho sempre fatto da autodidatta ma un corso lo avrei fatto volentieri :)
RispondiEliminaSì, quella manina lì penso che non me la dimenticherò mai più!
EliminaBenedetto sia l'attaccamento madri-figli.
RispondiEliminaSdraiette, biberon (intendo dati come baby-sitter, non se necessari per notrire i piccoli) e box fanno dei gran danni...
<3
ciao
Chiara
Quanto ad attaccamento... qui ce n'è da vendere!
EliminaCiao Cristina!! anch'io ho appena finito di leggere "Portare i piccoli" e guardo i video su you tube per capire "come portare" il mio cucciolo... ma mi rendo conto che è tutt'altra cosa avere la possibilità di avere un'esperta che ti insegni. Anch'io vorrei fare il corso soprattutto dopo aver incontrato Jacqueline Jimmink a "Fa' la cosa giusta" che non appena mi ha vista con la fascia mi ha detto: scusa posso? e con due "manovre" mi ha sistemato il cucciolo e la fascia in un modo che mi sono detta: ma fin'ora che cavolo ho fatto? buon cammino portato!!!
RispondiEliminaIl problema è che ora vogliono venire in spalla anche La Streghetta e La Polpetta. Anche se, devo dire, non mi dispiace!
EliminaAnche noi siamo stati a Fa' la cosa giusta, ma non quest'anno... Speriamo di replicare l'anno prossimo, magari ci si vede!
Beh mi sembra giusto!!! anche la mia Nutellina ogni tanto mi chiede di essere portata, in realtà con lei "sperimento" prima di provare nuove posizioni con il Nutellino.
EliminaDi sicuro vi riconoscerei ;P
Devono essere interessanti questi corsi, io sinceramente porto, ma sporadicamente, anche perchè il Vitellino ormai è sui 10 kg e ora è in fase esplorativa quindi in casa proprio non ci vuole stare, fuori invece lo porta il Navigante. Io solo lo addormento dopo pranzo, ma perchè la Belva dorme, altrimenti sto iniziando il piano di sbracciolinamento, ossia addormentarlo distesi sul letto...la mia schiena davvero non ne può più! Ovviamente lui non ne è affatto contento, quindi posso farlo solo quando la Belva è sveglia :P
RispondiEliminaMi fai ritornare indietro di tre anni... quando portavo il piccolo in fascia e il "grande" che si lamentava perchè non era comodo a ciucciare con tutto quel popò di fascia che avevo intorno... :) Alla fine, il "grande" ha smesso di fare il pisolino al pomeriggio, povero...
EliminaRicordo una volta (ed è accaduto una volta soltanto... perchè i miracoli qui son rari...) che si sono addormentati in contemporanea, piccolo nella fascia e "grande" dopo aver ciucciato "non so nemmeno io come" visto che avevo su la fascia lunga. :-D
Che fatica il tandem! Ho capito che non fa per me.
Mai provato il tandem... le gravidanze mi prosciugavano già abbastanza!
EliminaIo mi ero illusa che, visto che il "grande" aveva rallentato molto con l'allattamento (praticamente ciucciava solo per addormentarsi, sia il pomeriggio che la sera, e finalmente aveva cominciato a dormire tutta la notte), il tandem sarebbe stato gestibile.
EliminaE invece all'arrivo del fratello e della nuova abbondanza di latte, ho scoperto che l'aver smesso di ciucciare di notte era dovuto solo al fatto che di latte, durante la gravidanza, ce n'era pochissimo (e forse aveva anche cambiato sapore).
E quindi mi son ritrovata ad averli tutti e due che si svegliavano di notte... Ora lo scrivo sorridendo, ma all'epoca ero esaurita! ;)
Un corso sarebbe servito anche a me, ho portato solo l'ultima dei miei tre perché prima no conoscevo questo sistema, però il mio rimpianto è che nonostante video di youtube e guide varie sulla schiena non sono mai riuscita! Io non mi sentivo sicura e lei no gradiva. Solo una volta (quindi memorabile!!!) ce l'avevo fatta e ricordo che ci si era addormentata mentre cucinavo
RispondiEliminaIo con La Streghetta sulla schiena solo col mei-tai (ci credo, avevo solo una fascia elastica, dopo prove su prove, sudore e arrabbiature, ho ceduto.
EliminaOra che ho scoperto la rigida, ci riesco proprio bene!
Sono molto contenta che tu abbia vissuto questa esperienza... Spero di farla presto anch'io ;)
RispondiEliminaTe lo auguro!
EliminaMi fa piacere e divertire il tuo racconto!
RispondiEliminaAttendo le tue considerazioni in materia di portare!
ciao e grazie
Grazie! Appena ho un momento tranquillo... Ma uscirà anche un mio guest post, a breve, proprio su questo tema!
Eliminama la fascia perchè è consigliabile rispetto al marsupio classico? Non ho capito il boom delle fasce :(
RispondiEliminaTi dico la mia esperienza Emy: con il marsupio ero scomoda, avevo mal di schiena, sudavo tantissimo e alla fine con i primi tre figli, nonostante mi piacesse tenermeli addosso, non l'ho quasi mai usato. La fascia, quando l'ho vista usare dalla vicina di casa, mi ha subito affascinata perché ti permette di tenere il bambino proprio "addosso", tant'è che si sposta proprio il baricentro, la fatica è decisamente minore e sto portando tanto! Poi ho scoperto anche che la posizione dei marsupi (soprattutto "fronte mondo"!) non è fisiologica: il bambino resta appeso, il peso si scarica tutto sui genitali (certo non fa bene), insomma, non è proprio il masimo! Poi, come ogni cosa, anche per le fasce c'è la questione "moda" (ho in mente certi vips, e anche una pubblicità elettorale), in cui si vede portare perché fa "tendenza". Prometto che ne parlerò più approfonditamente presto.
EliminaIo ho portato tantissimo tutti i miei quattro figli sempre con la fascia lunga, che adoro e ormai so mettere anche ad occhi chiusi ,in velocita' e nelle situazioni piu' scomode! :-) Purtroppo un corso non l' ho mai fatto ma avevo amiche corsiste che mi "passavano" tutti i suggerimenti per portare al meglio. Ora con tutorial che abbondano in rete, ho deciso per l' ultimo figlio di sbizzarrirmi e mi sono cucita una fascia tubolare(tipo gradipo) una ad anelli e una elastica (tanto per non farmi mancare nulla..)..per il mei-tai ci sto ancora pensando, l' ho provato una volta e non mi ha tanto convinto! Ma tanto so che alla fine la fascia lunga, il mio primo amore, sara' insostituibile! :-)
RispondiEliminaIo porto un po per caso e un po per istinto dal primo figlio con la fascia lunga. La consapevolezza di cosa fosse il portare la sto acquisendo invece figlio dopo figlio. Così come sto capendo e godendo di quel legame madre-figlio ogni volta di più. Con il primo ero infatti spaventata da un eccessivo attaccamento. Temevo che il bimbo cresces se mammone e così le mie forze erano indirizzate ad evitare questo. Con ognuno dei bimbi successivi ho invece imparato che, non solo il bambino, ma io stessa avevo bisogno di instaurare un legame unico con la mia creatura. E così ora mi godo con serenità il cucciolo che mi si addormenta in braccio, e porto non solo per comodità ma anche per sentirmeli addosso.
RispondiEliminaAnch'io ho permeato di partecipare ad un corso sul portare così come agli incontri sull' allattamento, poi però, non so nemmeno io il perché, non l'ho mai fatto. ..
RispondiEliminache bello ..... !!!
RispondiEliminaio sono contentissima che il vostro silenzio sia finito....mi piace molto leggerti... spero tu abbia visto il premio.... nun abbraccio
veronica
Ti lascio un saluto, sperando che tu, il snt'uomo e la tribù stiate bene, sotto questo sole che finalmente scalda l'estate.
RispondiEliminaGrazia
SALVE TI SALUTO! VOLEVO CHIEDERTI SE CI SARAI AL MEETING QUEST ANNO.VIOLETA
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