Ed è toccata anche a me… La prima tragica, inconsolabile delusione d’amore della Sartina. Ricordo che il personaggio in questione ha 12 anni. Io a suo tempo giocavo ancora con le Barbie. Lei no.
Da un certo punto di vista mi piace proprio tanto vederla cresciuta. Trascorrere il tempo con lei è un vero piacere. Giusto la settimana scorsa sono andata a prenderla prima a scuola (permettendole di evitare le due temute ore di ginnastica, con il salto in lungo, che lei definisce “umiliante”). Ci siamo fatte una bella passeggiata, abbiamo mangiato un pezzo di pizza sul prato, e curiosato in un paio di negozi.
Un tempo si andava per giocattoli, ovviamente, ora gli oggetti del desiderio sono: libri, vestiti e smalti.
Per quanto riguarda i libri, è proprio figlia di sua madre: legge a raffica, ama i romanzi e si immedesima nelle eroine, soffre quando il libro finisce, e rilegge lo stesso più e più volte. Ha anche una vera passione per la cancelleria. Tra una gonna e un quaderno ben rilegato credo che non abbia alcun dubbio (nemmeno io).
Lato abbigliamento, siamo in un momento di crisi. Per un motivo diametralmente opposto al mio, non riesce a trovare un paio di pantaloni che, a suo dire, le stiano bene: non riesce a riempirli, nemmeno i leggings attillati. Cioè, riempie quelli in taglia 6/7 anni. Io, ovviamente, la invidio da morire, ma riesco a mantenermi equilibrata, pensando che la mia sofferenza per le mie gambe non proprio snelle sia stata la stessa che sperimenta lei ora. A ciascuno il suo… non siamo mai contente!
Per quanto riguarda gli smalti, se fossi una adolescente ora penso che ci investirei tutta la mia mancia: ricordo che a carnevale desideravo sempre vestirmi da Morticia Addams, solo per potermi fare le unghie lunghe e blu scuro (nere non mi piacevano, non ero dark!). Ora ne compro volentieri per la mia Sartina, così poi me li presta!!
D’altra parte il tempo trascorso insieme non è più sempre così spensierato: oggi è rientrata a casa con un’aria ombrosa. Mangiato velocemente, si è chiusa in camera sua. Poi ha fatto capolino, ho visto una lacrima non più trattenuta… Mi ha raccontato le sue pene di cuore, e mi sono rivista tutta, in quella ragazzina che “non vuole restare l’unica senza il moroso!” (in prima media!!!!!).
Mi ricordo che tempo fa, in uno dei nostri primi discorsi “seri” sull’argomento, le dissi che questo per lei è il tempo della palestra, quello in cui si inizia a utilizzare i “muscoli” dell’affettività, e come ogni cosa, mentre si impara, è faticosa, e a volte fa anche un po’ male.
Non mi ero accorta, allora, che la palestra era per lei, ma, in fondo, anche per me. Perché non è facile vederla andare per la sua strada, anche se credevo che l’allenamento fosse iniziato già, con quel primo distacco in sala parto, e il giorno dopo, mentre era al nido (altro che roaming in, 12 anni fa!), e io pensavo, carezzandomi la pancia ormai vuota: “ecco, lei si muove, ma io non la sento più!”.
Ho abbracciato la mia ragazza, asciugato quella lacrima, e poi le ho detto: “facciamo una torta!”
“Sì, mamma, ma al cioccolato. E anche i muffin, quelli con la granella di nocciola”
Che dolcezza....un abbraccio a tutte e due!
RispondiEliminaGrazie!
EliminaUuuuuuh che tenerezza!!!!!! E quel sant'uomo, che dice di queste pene d'amore??
RispondiEliminaMeno ne sa, meglio è! Sta già aizzando i fratelli maggiori perché la controllino da vicino.
EliminaMa che dolce! E che bello rileggerti Cristina, ti aspettavo! Sono contenta di ritrovarti serena!
RispondiElimina....allora posso ricordarti sfacciatamente il post che mi hai promesso? ihihi scusami, non ho resistito :D
Grazie Martina, ti prometto che prima o poi lo faccio. Pensa che stavo proprio elaborando il "tuo" post, quando poi gli eventi mi hanno portata al prolungato silenzio. Ma non me lo dimentico!
Eliminauh, le prime pene d'amore. mi ricordo come soffrivo!
RispondiEliminaun abbraccio
Ma pensa che soffro un pochino anche adesso. Anzi, più che soffrire, mi arrabbio.
Eliminache bello che si confidi con te.
RispondiEliminae' un segno chiaro di una buona relazione familiare.
ciao!
Anche io ricordo che raccontavo le mie prime pene d'amore alla mia mamma...
EliminaMa che bel post :) Mi piace molto "il tempo della palestra, quello in cui si inizia a utilizzare i “muscoli” dell’affettività" rende molto bene l'idea anche se a quell'età si pensa solo al "grande dolore" ma per fortuna basta una torta e i muffin al cioccolato :)
RispondiEliminaIl problema è che, senza pene d'amore, di muffin e torta al cioccolato mi abbuffo anche io!
Eliminache dolce tua figlia....l'adolescenza vista alla nostra età è un periodo magico in tutto è possibile, si è forti, giovani, pieni di vita...ma quando ci sei dentro fino al collo non è affatto facile...
RispondiEliminaQui è tutta una valle di lacrime, e poi grandi entusiasmi, e sospiri, ed allegria... E siamo solo all'inizio!
EliminaMi hai commosso Cristina! Anch'io sono li...nel mezzo di crisi adolescenziali femminili.
RispondiEliminaLa 13enne(3 media) con problemi piuttosto seri.
L'11enne(1 media) non ancora troppo, ma questo cordone tira!
.....e anche se l'ho sperimentato già con due maschi, mi sto rendendo conto che non ci si fa mai l'abitudine. Non riesco ad essere così ben consapevole come te...forse ci arriverò...forse!
Chissà come sarà con i maschi... ne ho di strada da fare!
EliminaBello! Ricordati bene di questi momenti, soprattutto nei prossimi anni, è parte preziosa "dell'allenamento".
RispondiEliminaMi sa che ne avrò davvero bisogno1 Grazie, cara
EliminaCome ti capisco! Anche la mia grande ha 12 anni e anche per lei iniziano queste storie... E io pensavo in queste settimane (da quando, agitatissima, mi ha confidato di avere il "fidanzato") che è tutto di nuovo da imparare... il mio quarto bimbo me lo sto godendo perché ho più certezze, meno paranoie, vivo questi suoi momenti con più serenità. Ma nel frattempo mi trovo a dover imparare a fare la madre di un'adolescente... e mi dispiace un po' che sia sempre lei a dover fare le spese dei mie errori dettati dall'inesperienza...
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