martedì 25 settembre 2012

La positività della realtà

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Anzitutto la buona notizia è che il mio computer è sano e salvo! Domenica mattina, subito dopo aver aperto il blog per rileggere la ricetta dei waffel del mattino (drammatico, lo so, ma è l’unico posto in cui ce l’ho scritta…), il mio computer si è spento, rifiutandosi di riaccendersi. Produceva strani rumori, ma lo schermo rimaneva nero.
Siccome sono già piena di sensi di colpa (quante volte lo uso come “ricettario”, riempiendolo di farina – per non dire peggio – e quante volte sono stata “ripresa” da quel sant’uomo di mio marito per questo…), ho fatto finta di niente, pensando che nel pomeriggio sicuramente si sarebbe acceso (un po’ come quando un bimbo ha qualche linea di febbre, penso “passerà”!). Invece anche nel pomeriggio, buio!
Ho dovuto “confessare”, e il computer lunedì mattina è partito verso una flebile speranza di salvezza… Ora non so spiegare cosa sia successo, e come sia stato possibile che tutto si sia svolto così velocemente (mi è stato spiegato, ma onestamente ho capito poco o nulla), resta il fatto che già ieri sera eravamo di nuovo “insieme”! Con un avvertimento: “non posso in alcun modo affermare che il tuo comportamento non sia stato tra le cause del guasto…”. Come dire, il padre dei miei figli continua a sperare che io digiti sui tasti senza avere le mani piene di farina. Prometto che ci proverò!!!
Ma questa è solo l’introduzione…
In questi giorni sto facendo molta compagnia ad una carissima amica in difficoltà (mamma mia, come suona distante detto così, è molto di più di una cara amica, direi quasi una figlia!!). Davanti ad una situazione veramente pesante, tra le tante cose mi chiedeva: “cosa racconterò a mia figlia, quando sarà grande?”. Ok, c’è una persona che io considero come una figlia, che a sua volta è già mamma di una bimba di due anni… Praticamente mi comporto già come una nonna (poveri i miei figli!!).
Comunque, nel desiderio di confortarla su questa legittima preoccupazione, mi è uscita di botto questa risposta: “le possibilità sono due: o le racconterai tutte le sfortune che sono successe prima a te, e poi a lei, recriminando contro tutti quelli che secondo te hanno ostacolato la vostra felicità, oppure, pur tenendo conto di tutta la fatica che state facendo (e non è poca), potrai farle vedere di quanto bene siete state oggetto, prima tu e poi lei, da parte di tutte le persone (e non sono poche) che vi stanno aiutando e sostenendo ora”.
La mia risposta è uscita di botto, non ci ho pensato sopra. Più tardi un figlio mi ha fatto notare la cosa: “come ti è venuta in mente una risposta così bella?”. A parte la comprensibile soddisfazione per l’approvazione da parte di un figlio (sempre meno scontata, andando avanti con l’età…), sono stata costretta a riflettere su quello che avevo detto di getto.
E mi sono accorta di questo cambiamento che è avvenuto in me, da quando di fronte alla stessa persona, allora ragazzina, mi affannavo per spiegare le cose “giuste” e quelle “sbagliate” (tipo che non mi sembrava il caso di iniziare a fumare a 14 anni…). Perché lo stupore più grande è che non le ho rinfacciato i tanti errori che pure (secondo me) l’hanno portata nella situazione difficile in cui è ora.
Quello che mi è accaduto, nel corso di questi otto/dieci anni, è di crescere nella consapevolezza che la realtà è positiva (e ho riempito la bocca mille volte con questa frase, che a mia volta ho imparato da qualcun altro, ma che ora comincia a diventare esperienza reale). Cioè, dentro ad ogni situazione, anche dura (e ho presente momenti ben precisi della mia vita), esiste sempre un punto di fuga, una possibilità di bene, per me e per quelli che amo. E la scelta è tutta mia, è tutta della libertà di ciascuno: posso voltare le spalle a quella lucina e dire “è tutto buio”, oppure posso guardare a quel punto di speranza, e magari cominciare ad affidarmici, a seguire quella pallida fiammella, che può condurmi fuori dal tunnel…
Questo non toglie il dolore. Non toglie la fatica. Non toglie nemmeno tutti i nostri errori (e quelli che gli altri fanno con noi).
Eppure tutto quello che ho vissuto, nella mia vita, non fa altro che confermare la certezza di un destino buono, una strada che è segnata per me (come per tutti). A volte ci sono salite, svolte improvvise, ci sono momenti di buio, in cui la meta sparisce dall’orizzonte e viene quasi da disperare. Ma il cammino è segnato, e anche se i passi sono proprio tutti miei (e posso scegliere di fermarmi, e posso anche tornare indietro), non mancano i compagni di cammino. Che magari non sono proprio quelli che avevo in mente io, non sono fatti come li avrei immaginati…
Però: “sta iniziando una grande avventura, anche se con un po’ di paura stai tranquillo che non sarai solo”. Nel canto di inizio anno con cui sono stati accolti La Sartina e i suoi compagni di prima media c’è questa strofa, che descrive precisamente quello che sto vivendo ora (ogni giornata, infondo, è un nuovo inizio. E poi, diciamocelo, questo ultimo mese di gravidanza sa molto di Avvento, come ha giustamente sottolineato in un commento Hysterikmom).
E questa consapevolezza mi permette di muovermi con speranza ogni giorno. Sono persino sicura che troverò parcheggio davanti all’ufficio presso cui ho appuntamento tra un paio d’ore, in cui non sono mai stata, e per cui ho chiesto indicazioni a due persone diverse, oltre ad aver impostato il navigatore sul telefono, e per cui probabilmente uscirò di casa con un’oretta di anticipo… (a ciascuno la sua insicurezza!)

21 commenti:

  1. Penso che questo sia il post più bello che hai scritto finora! Un abbraccio fortissimo da "sorelle" virtuali (senza nulla togliere a quelle anagrafiche familiari).
    Sei una persona eccezionale, farina sulle mani a parte mentre usi il pc ;D!

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    1. Grazie Simonetta!! Anche per non aver sottolineato i due drammatici errori di ortografia che avevo fatto nel post (ma ora li ho corretti, inutile andare a cercarli - a meno che ce ne siano altri!!).
      Comunque, non ho sorelle anagrafiche. Anche se molte "spirituali".
      E sto scrivendo con le mani pulite!!!!!

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  2. visto il periodo di quasi buio che sto vivendo ti chiedo in prestito le tue parole.chissà che possano darmi un pò di ottimismo per uscrire da questo tunnel in cui siamo entrati quest'anno... grazie...

    francy

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    1. Cara Francy, mi dispiace che tu sia in uno di quei momenti (si intuisce leggendo il tuo blog...), posso solo dirti: guardati intorno, domanda, aspetta. Sicuramente la risposta, la fiammella, anche se debole debole, c'è!

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  3. 'La realtà è positiva'. Anche con tutta la distrazione che posso avere (e ultimamente ne ho tanta, credimi) è incredibile come il cuore ne subisca subito un contraccolpo a leggere un'affermazione come questa, che anche a me è stata detta più volte :) ma che purtroppo tralascio di ricordarmi quotidianamente.
    Sappi che hai una nuova sfegatata follower. :)

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  4. col post questo commento non c'entra niente, lo so, ma voglio darti questo premio:

    http://avventuragravidanza.blogspot.it/2012/09/premio-dautunno.html

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    1. Grazie LaFrancy, prometto prometto che prima o poi con i premi mi metto in pari!!!

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  5. Che bel post ..
    Grazie
    Veronica

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  6. Hai ragione, ogni esperienza anche quella che sembra non abbia assolutamente nulla di positivo in fondo in fondo ha una sfumatura di rosa, peccato sia solo così difficile intravederla. A posteriori di solito risulta tutto più facile, ma nel mezzo del ciclone lo sconforto è comprensibile.

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    1. La cosa interessante è quando, nei momenti di sconforto, si comincia a fidarsi più del bene che dell'angoscia che ci prende. Quando accade, tutto diventa più semplice. Sempre faticoso, ma più semplice!

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  7. sono straordinariamente lusingata che tu mi abbia citata. Comunque le tue riflessioni sono molto profonde, e parlano della vera Speranza...

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    1. Ti ho citata proprio perché mi hai fatto accorgere di una cosa importante!!Quanto è bella questa attesa...

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  8. Ciao Cristina, da questo post e anche da altri che ho potuto leggere negli scorsi giorni posso pensare che in effetti sei sulla buona strada per quella che S. Francesco chiamava Perfetta Letizia che passa sempre e comunque attraverso affidamento e discernimento..così stai aiutando una persona cara proprio grazie a questo "atteggiamento" e senza rendertene conto lo fai anche con tanti sconosciuti attraverso il tuo blog..
    un abbraccio!!!

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  9. sei sempre speciale!!!!
    ma quanto manca al parto????

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  10. Avevo scritto una risposta davvero lunga ed ispirata perchè il tuo post mi ha toccato il cuore...ma poi internet zi è zottato...
    Vabbè sappi che mi hai fatto fare una lacrimuccia e invece io ero solo passata per dirti che alla fine Birbaz è nato: Jacopo, 4450g x 54cm!!
    Grazie per muovere sempre tante emozioni in me con le tue parole.

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    1. Accidenti che ragazzone!!! Congratulazioni, e grazie per le belle cose che mi scrivi!

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  11. Grazie per le tue parole che mi aiutano in questo momento duro per me,ti prometto che non voltero' le spalle alla Lucina,devo solo rimettere gli occhiali per vederla bene in fondo al tunnel,capirne la forma e cosa indica

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