martedì 28 febbraio 2012

Multibase

Il Cavaliere frequenta la seconda elementare e sta affrontando, in questo momento, le unità, le decine e le centinaia. Ora, se c’è una cosa di cui sono entusiasta, da anni, è la scuola che frequentano i miei figli. Ho sempre apprezzato il metodo utilizzato da tutte le maestre, che partono sempre dall’esperienza, per introdurre ogni argomento di studio, ciascuna secondo la propria inclinazione personale (la produzione artistica, il canto, la cucina e il giardinaggio, l’amore per la lettura). In questi cinque anni ho visto l’allevamento di b004achi da seta (sono riusciti a realizzare un intero ciclo vitale, dalle larve al baco e alle nuove larve!), la realizzazione di un orto (con tanto di insalata fresca portata a casa da consumare per la cena!), la produzione di vere e proprie opere d’arte, con tecniche sempre diverse. In seconda elementare La Sartina aveva ogni week-end un libricino da leggere, e da illustrare per il lunedì. Ma un disegno spesso non bastava, all’entusiasmo e alla fantasia che questo appuntamento settimanale suscitava in lei, così ci siamo trovati a realizzare modellini tridimensionali, costruire comignoli, muretti fatti col Das, cannocchiali da cui osservare paesaggi tropicali, in una gara alla creatività che coinvolgeva tutta la famiglia, regalandoci un’abitudine ad amare la lettura (già piuttosto sviluppata nella nostra casa), che nel tempo è diventata vera e propria virtù.
Di nuovo, però, questa settimana la maestra del Cavaliere è riuscita a stupirmi. Venerdì pomeriggio Il Cavaliere mi ha annunciato: per compito ho bisogno che mi aiuti un bel po’, devo realizzare i multibase.006In pratica, la maestra ha consegnato a ciascun alunno dei fogli, da cui ritagliare quadrati di 10x10, e strisce di 1x10. Insieme ai fogli, abbiamo ricevuto del cartone (di riciclo), su cui incollare le nostre forme, che poi abbiamo colorato di giallo, e ricoperto di scotch, per una plastificazione domestica. 
Il lavoro è stato piuttosto lungo ed impegnativo, soprattutto per la pazienza che ci ha chiesto colorare una così grande estensione di quadretti gialli. Mentre eravamo intenti nella nostra opera Il Cavaliere mi racconta: "sai mamma, in classe noi abbiamo dei multibase fatti in legno, ma sono pochi, e non riuscivamo ad usarli tutti insieme. Poi un mio compagno ha chiesto alla maestra: perché non li facciamo noi con il cartoncino? Bella idea! ha detto la maestra, ci ha procurato il materiale e così ciascuno adesso può lavorare con i suoi multibase".
Ora, già mi ero rallegrata per questo approccio non astratto alla matematica, mi era piaciuto un sacco il fatto che ciascun bambino realizzasse da sé i propri “strumenti di lavoro”, e anche il fatto di sedermi accanto a mio figlio e fare questo lavoro insieme a lui mi aveva fatto proprio piacere. Ma pensare che l’idea sia venuta ad un bambino, che la maestra l’abbia preso sul serio, abbia procurato tutto il materiale e modificato il programma, che sicuramente aveva, per seguire la sua intuizione: ma che gratitudine, che desiderio di essere capace anche io di guardare i miei bambini così!

5 commenti:

  1. Posso dirti che sei super fortunata? Fortunatissima ad aver incontrato maestre che prendono sul serio le idee dei bimbi e amano a tal punto il loro lavoro da trasmettere questa emozione ai bimbi. Il fatto che le maestre prendano in considerazione le idee dei bimbi o valorizzino un oggetto portato in classe è una cosa meravigliosa, per me, e purtroppo non capita così tanto spesso... Spero di incontrare maestre così nel percorso scolastico di mio figlio!

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    1. Davvero, ringrazio ogni giorno per la nostra scuola!Te lo auguro di cuore.

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  2. Cara Cristina tantissimi complimenti per il tuo blog!
    Hai ragione trovare delle valide insegnanti non è scontato, ma ti assicuro che non è neppure scontato trovare dei genitori disposti a spendere del tempo per fare i compiti con i propri figli. Insomma la buona riuscita educativa secondo me dipende sempre dall'intero contesto in cui vive il bambino. La vostra collaborazione con la scuola è preziosa! bravi anche a voi!
    Laura

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  3. Ciao Laura, benvenuta. Ti ringrazio per quel che mi dici; sarà che sono figlia di una insegnante (di quelle che amano il loro lavoro), ma io ho sempre stimato tantissimo chi spende la sua vita nell'opera educativa. E poi, è vero, ci sono le giornate più difficili (come oggi), in cui tutti e tre hanno bisogno di aiuto (per ripetere, perché magari non riescono a far qualcosa, o semplicemente perché hanno bisogno di essere guardati). Ma a me far fare i compiti è sempre piaciuto. Se ci penso, in qualche modo, non ho mai smesso, aiutando prima i figli degli altri, e ora i miei!

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