sabato 18 febbraio 2012

Novità a colazione!

Sono mesi che cerco, per la nostra colazione, delle alternative ai soliti biscotti da "pucciare" nel latte, e nonostante la strenua resistenza della Polpetta e della Streghetta (che toglietegli tutto, ma non i biscotti "coi cioccolati" alla mattina...), devo dire che tra le varie proposte una di quelle che ha riscosso maggior successo sono stati i waffel (anche quello schizzinoso dell'Ingegnere non può dire di non apprezzarli!).

La prima mossa è stata l'acquisto dell'apposito strumento per cuocerli, e non è stato facile! Dopo aver visto più volte alla Lidl il marchigegno in offerta, e aver sempre pensato "massì, tanto ce l'hanno spesso, lo compro la prossima volta",  una volta deciso l'acquisto, morire che ne avessi più trovato uno. Ho provato, in realtà senza grandi speranze, nei vari negozi di elettrodomestici (per un articolo così poco costoso non avevo voglia di sobbarcarmi spese di spedizione), ma alla fine ho dovuto cedere, cominciando a guardarmi in giro sulla rete. Ho scoperto un mondo: per un apparecchio così semplice esistono una miriade di opzioni da valutare. Piastre antiaderenti, e non, a forma di cuore, a forma triangolare, a forma quadrata. Con spessori minimi o più importanti. Che ruotano e che non ruotano... Insomma, per me che ho sempre paura di fare la scelta sbagliata, una così fitta selva di opzioni era inaffrontabile; perciò ho chiamato in aiuto quel sant'uomo di mio marito, che per giorni ha dovuto sopportare le mie disquisizioni, cercando di trovare un senso alla domanda in assoluto più controversa: waffel spessi e morbidi, o sottili e croccanti?
Alla fine abbiamo comprato questa:


Un aggeggio molto semplice da usare, che promette waffel alti e soffici, ha la possibilità di ruotare la piastra di 180°, per una cottura uniforme, e il cui unico neo è la necessità di ungere sempre le piastre, perché nonostante siano definite "antiaderenti", in realtà la pastella si attacca eccome!

Una volta completato l'acquisto, credevo di aver terminato con le decisioni difficili. In realtà già il libretto di ricette accluso mi ha un po' disorientata, riportando un numero di ricette che mi ha subito messa in allarme: ma come, questa piastra non fa i waffel, i waffel e basta? Perchè tutte queste opzioni? Ho provato la prima: immangiabile, sembrava una frittata con lo zucchero. Ho pensato: "sono inesperta, è colpa mia, passiamo alla seconda". Meglio, ma niente a che vedere con il sapore che avevo in mente, e che ormai da giorni pregustavo. Che fare? Ricorriamo alla rete! Ora, provate a digitare "ricette per waffel" in google, e guardate cosa succede! Nel mio quadernino rosso, dove mi ostino a riportare a mano le ricette che provo, o che mi invento, credo di aver ricopiato dieci o dodici opzioni, che poi anche a provarle tutte come si fa a confrontarle? Mica possiamo mangiare decine di waffel al giorno, stilando classifiche!
A dire il vero una ricetta che più delle altre mi ha convinto l'ho anche trovata, quella dei Waffel di Liegi, che guarda caso è l'unica che richiede un tempo di lievitazione, per cui comporterebbe una mia levataccia perché tutto il resto della truppa possa svegliarsi con il profumino di waffel per la casa.
Siccome alzarmi presto al mattino resta una delle fatiche più grandi, per me (e ultimamente anche per il padre dei miei figli...), devo dire che mi sono un po' demoralizzata, ho fatto waffel a merenda per un po', e poi ho messo via la macchinetta.

In questi giorni, però, la scoperta di un intolleranza all'uovo di un membro della famiglia mi sta portando a sperimentare nuovi dolci (a proposito, ho trenta uova in frigorifero che mi guardano da qualche giorno - non molti - se qualcuno le vuole si faccia avanti!), e mi sono imbattuta in questa ricetta, talmente semplice che non potevo non provarla. Ho fatto la polvere alla piastra per le cialde, ho preso 50gr. di burro fuso, 150gr. di farina, 250ml di latte, un pizzico di sale, due cucchiaini di zucchero e uno di lievito per dolci, 

li ho mescolati con le fruste fino ad ottenere una bella pastella fluida








ho scaldato ben bene la mia piastra,



ed ecco il risultato!




Certo, i puristi mi potranno dire che i veri Waffel hanno le uova, che forse non è giusto aggiungere l'aroma di vaniglia, ma le cialde sono leggere, croccanti all'esterno e morbide dentro, insomma, un vero piacere! La preparazione è rapidissima (io ad essere sincera peso solo il burro, per il resto vado ad occhio, ma il risultato è sempre lo stesso). Si può perfino preparare la pastella la sera, lasciarla in frigorifero per la notte, e al mattino alzarsi con al massimo cinque minuti di anticipo, per ottenre una colazione fragrante e profumata (se la pastella si è un po' indurita basta aggiungere un filo di latte), con il vantaggio di sapere esattamente cosa si mette in tavola. Si potrebbe provare, tra l'altro, a sbizzarrirsi con le variazioni: sostituire l'aroma alla vaniglia con un altro aroma, per esempio l'arancia, usare farina integrale, latte di mandorla (che da solo basta per aromatizzare, soprattutto se è fatto in casa, frullando 100gr. di mandorle pelate in 650 ml di acqua), zucchero di canna...
A noi piacciono tantissimo anche così, ma si possono guarnire con zucchero a velo, marmellata, panna montata, crema di nocciole, o tutto quello che vi viene in mente!



Buona giornata!

PS: per chi, come me, avesse ancora voglia di sperimentare, Barba segnala la sua ricetta, che troviamo qui. Vediamo quali sono i migliori?

4 commenti:

  1. Ciao! È la prima volta che passo da te ma tornerò, mi piace il tuo blog. Sto leggendo vari post ed ho pensato di scriverti qui visto che anch'io ho una ricetta per i waffel sul mio blog, magari ti va di aggiungerne un'altra alla lista ;p di sicuro io proverò la tua senza uova. A presto!

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    1. Ciao Barba! Grazie per avermi segnalato la tua ricetta, la aggiungo volentieri, e soprattutto non mancheremo di provarla. Sono contenta di averti conosciuto, a presto!

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  2. ciao, ho postato la ricetta del ghee ed ho pensato che potrebbe interessarti visto che anche tu traffichi tanto in cucina: http://www.anilina.org/?p=547

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