sabato 3 marzo 2012

Le scarpette di Barbie

scarpe di BarbieIo sono una di quelle mamme a cui piace giocare. Anzi, io sono una di quelle mamme a cui piacciono i giocattoli. Da bambina ne ho avuti moltissimi (figlia unica, nipote unica, anni 80…), e ancora adesso, più che le vetrine (reali o virtuali) di vestiti e cosmetici, sono attratta dai negozi di giochi.
Forse nella pausa universitaria mi ero orientata più verso borse e scarpe, ma è durata poco! Non ero ancora mamma, e già avevo in mano il coniglietto Ikea (quello rosso e blu, sonoro), che mi mettevo sulla pancia, come terapia rilassante (per me sicuramente, quanto ci ho dormito bene insieme!).
Dopo la nascita della Sartina (allora Principessa) la nostra casa si è trasformata in un micro-nido. Sotto gli occhi attoniti di quel sant’uomo di mio marito ho accumulato una quantità di giocattoli, per cui ancora oggi viviamo di rendita. Non ero proprio quella che si definisce una consumatrice attenta, molto schiava della pubblicità, ricordo con precisione il giorno in cui ho acquistato un “piano soffice”, da appoggiare in fondo alla culla, così che il neonato scalciando producesse con i piedini suoni celestiali. Chissà che mi aspettavo… Per altro, ho delle splendide foto in cui io e mia figlia impiliamo vasetti di yogurt, divertendoci come matte (con il “piano soffice” che giace sullo sfondo).
Poi, negli anni, in un percorso di consapevolezza (e di maggior oculatezza suggeritami dall’aumentare progressivo delle bocche da sfamare), non ho smesso di impazzire per i giocattoli, ma, diciamo così, ho un po’ spostato il tiro. Se dieci anni fa per un Toys Center sarei impazzita, oggi entrare da Daelli Arte e Gioco mi emoziona più che una gioielleria!
Scarpe di Barbie rosaIn tutto ciò, la mia primogenita cresceva seguendo le mie orme, e all’età di tre anni viveva in un universo popolato di principesse Disney e di Barbie. Anzi, no, a dire il vero non è che fossero proprio le Barbie in sé ad interessarle tanto. Mi spiego: un giorno portai la Sartina a tagliare i capelli. Rientrate a casa, con sommo orrore, ci siamo accorte di aver smarrito una scarpetta di Barbie, non una qualsiasi, ma  quella “di cristallo” (ironia della sorte!). Ho dovuto telefonare alla parrucchiera, tanto era il dolore che campeggiava su quel visino, sperando (contro ogni speranza), che avesse ritrovato il prezioso oggetto. Dopo qualche ora, finalmente, la santa donna mi ha richiamata, dicendo di aver cercato ovunque (non ci voglio nemmeno pensare…) e di aver trovato la scarpetta smarrita nel seggiolone su cui la mia Principessa aveva fatto il taglio. Ovviamente abbiamo ripreso la macchina (io, La Principessa, il neanche duenne Ingegnere e il Cavaliere nella pancia) e abbiamo recuperato il nostro tesoro.
La sera racconto l’accaduto alla mia amica Petra (nonché madrina della mia primogenita), che commenta così: “ma Cristina, te lo devo dire io che le Barbie si portano in giro sempre senza scarpe?”.
“Ma no, amica mia, non hai capito. Le Barbie erano tutte a casa: la Principessa gira con un sacchettino pieno solo di scarpe!”.

5 commenti:

  1. Anche io da piccola andavo matta per le scarpine di Barbie. Però penso di averne avute poche, non avevo così tanti giocattoli come i bimbi di oggi :-)

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    1. Io da bambina ne avevo tantissimi...
      Specifico però che le foto riportate in questo post sono "foto di repertorio", non abbiamo, e non abbiamo mai avuto così tante scarpette di Barbie (per altro non saremmo mai riusciti a tenerle così in ordine, come nel primo scatto...). Purtroppo non ho più, le avrei immortalate volentieri, le mitiche "scarpine di cristallo" smarrite dal parrucchiere. Sono state smarrite definitivamente qualche anno dopo...

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  2. Mia cara,
    Daelli Arte e Gioco è in assoluto il mio negozio di giochi e libri per bambini preferito. Tenuto conto che il mio ufficio dista circa 100 metri dallo stesso, puoi immaginare le mie razzie in pausa pranzo: sono una specie di socio sostenitore!
    Qualche volta ci troviamo lì, per due chiacchiere....
    Grazia

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    1. Ma quanto ti invidio (per la dislocazione geografica del tuo ufficio??)!. Ma sei in via Porro Lambertenghi? Sai che ho vissuto in via Borsieri per due anni, durante l'università, e non ho MAI notato quelle vetrine? Si vede che pensavo proprio ad altro... Ora ringrazio la distanza (soprattutto per me logistica), che salvaguarda le mie scarse finanze. Però davvero potremmo organizzare un incontro in zona!

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  3. Non credo tu abbia fatto l'università troppi anni fa, le tre vetrine dovevano già esserci :-)

    Io lavoro nel quartiere Isola da solo sei mesi, ma conoscevo il negozio: un mio amico nonchè vicino di casa nonchè compagno di GAS ci lavora e il nido che frequenta mio figlio si rifornisce lì per attrezzature, giochi e libri.

    Mi farebbe davvero piacere conoscerti: proviamo a vedere se riusciamo a esercitare una magia e ad incastrare tutto per incontrarci?

    Buona notte
    G

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