giovedì 24 maggio 2012

Piccole Sartine crescono

045Da diversi giorni io e quel sant’uomo di mio marito ci stiamo raccontando vicendevolmente come La Sartina ci stia stupendo, per quanto in breve tempo sia cresciuta. Non solo fisicamente (anche se il suo fisico così snello accentua l’allungarsi progressivo, che fa diventare corti tutti i pantaloni dell’anno passato), ma proprio di come, sotto i nostri occhi, stia compiendo quel delicato passaggio tra l’essere “bambina” e il diventare “signorina”.

Un particolare piccolo, ma significativo, è l’accentuarsi della preoccupazione per la cura di sé, del desiderio di apparire “bella”. Anche se devo dire che fin da piccola La Sartina ha avuto una particolare attenzione per l’abbigliamento e le pettinature, ora la vedo curarsi nei particolari, anche frivoli (orecchini, smalto alle unghie), che non voglio affatto demonizzare, visto che per il momento non stanno prendendo il sopravvento e sono contenuti in una ricerca di ordine e bellezza che vorrei imparasse a riservare anche alle sue cose (lascia sempre tutto dove le capita, e da sola genera una gran parte del disordine che invade le nostre stanze!!).

D’altra parte sto notando con interesse (e anche un pizzico di vanità “mammesca”) che le sue passioni diventano sempre più “adulte”, la vedo prendere sul serio le cose che fa, cercando di portare a termine quello che inizia, in un modo sempre più caratteristico, e “suo”.

Nonostante ciò, mi sono davvero stupita per la determinazione con cui l’ho vista muoversi su un certo particolare (assolutamente in linea, per altro, con il soprannome che si è scelta lei per questi miei racconti – io avevo scelto La Principessa, e lei mi ha supplicato di cambiare). Qualche tempo fa mi ero decisa a far rimettere in sesto la macchina da cucire di mia mamma, volevo a tutti i costi imparare almeno le basi, per allargare le nostre possibilità di auto-produzione. Perciò, mentre la macchina era in riparazione, fantasticavo insieme alla Sartina sulla possibilità di farci da noi i tovaglioli (stiamo usando ancora quelli di carta, e mi dispiace, d’altra parte non voglio comprare quelli di stoffa, con tutte le vecchie tovaglie che ho a disposizione da tagliare e riadattare), i vestiti per le bambole e, chissà, nel tempo forse qualcosa anche per noi.

Purtroppo il verdetto sulla macchina da cucire è stato inclemente: non è riparabile. Le mie speranze si sono infrante, e sebbene l’acquisto di una nuova macchina sia stato inserito nella nostra lista dei desideri, non ne prevedo la realizzazione a breve. Perciò La Sartina ha continuato le sue lezioni di cucito (ringrazio pubblicamente Angelina, una signora che abita vicino a noi e che trascorre il venerdì pomeriggio con la mia bambina, insegnandole a fare orli, cucire bottoni e così via), ma evidentemente il desiderio di sperimentare la macchina da cucire le è rimasto nel cuore.

038Pochi giorni fa, infatti, mentre era a casa della nostra amica e vicina Matilde, ha notato i porta tovaglioli da lei prodotti, e si è subito lanciata nella richiesta: “mi insegni a farli?”. Detto fatto: il pomeriggio successivo La Sartina  ha sceso le scale, attraversato il cortile, e insieme alla sua borsa piena di stoffe “di recupero” è andata a casa di Matilde, che nel frattempo ha preparato la macchina da cucire per lei.

Dopo poco una telefonata: “mamma, vieni a vedermi! Magari mi fai anche qualche foto: ci riesco!!”.

048Il tempo di sistemare le “piccole” (che si muovono con me come un sol corpo) e sono scesa a contemplare lo spettacolo: non so come (per me che non ho mai provato in tutta la vita è parsa quasi una magia), ma La Sartina stava già realizzando i porta-tovaglioli. Matilde aveva tagliato le stoffe, e lei stava seguendo i contorni con un bordo a zig-zag. Poi ha realizzato l’orlo e “chiuso” (passatemi il termine) due buste. Così, in un pomeriggio, come se avesse cucito da sempre.

Io mi sento piena di orgoglio, e immagino già la mia Sartina lavorare con successo…

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Ma, soprattutto, apprezzo il suo impegno, e considero davvero importante (al pari di una buona educazione scolastica) il fatto che sappia coltivare una passione, affrontandone anche gli ostacoli e le delusioni, che normalmente si presentano sul cammino. Penso che soprattutto nel periodo dell’adolescenza (che ci stiamo preparando ad affrontare, e in qualche modo stiamo già costruendo) sia importante avere un interesse, una occupazione, che mantenga saldo il contatto con la realtà, aiutando a sviluppare la concezione di sé.

Da quando sono mamma (e casalinga) sto imparando l’enorme valore del lavoro manuale nella crescita della persona (anzitutto in me stessa).  Perciò, ovviamente, la macchina da cucire è velocemente schizzata ai primi posti, tra i desideri da soddisfare. Se qualcuno avesse un buon usato da propormi, si faccia avanti!!

7 commenti:

  1. E' triste, ma il lavoro manuale non ha piu' spazio nelle nostre scuole: sono lontani i tempi in cui a scuola si imparava a fare la maglia...
    Eppure è una parte importantissima del contatto con la realtà, ed è fondamentale alla salute mentale.
    Soltanto noi possiamo fornire ai nostri figli queste esperienze, e strada facendo possiamo recuperare anche noi abilità perdute o mai sviluppate.
    Oltre a dare molte soddisfazioni "concrete" saper padroneggiare un lavoro manuale costruisce l'autostima. Ed io mi sento pronta a scommettere che nel mondo del futuro (che possiamo soltanto immaginare) sarà molto piu' utile saper fare il pane o saper cucire degli abiti che non compilare dichiarazioni dei redditi o stipulare contratti assicurativi. Naturalmente è solo la mia opinione, ma tutti i castelli di carte prima o poi crollano...mentre mangiare, abitare, vestirsi rimangono necessità senza tempo.

    Insomma, è davvero meglio essere Sartina, che Principessa!

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    1. Noi siamo fortunati anche a scuola: cucito no, ma ora La Sartina sta facendo un laboratorio di traforo, e in passato ne hanno fatto uno di cucina (cui ha partecipato anche Il Cavalierei!). Ora all'asilo stanno facendo l'orto e ieri ho visto spuntare le fragole!!! E La Polpetta dice "sono le mie"...
      Quanto al soprannome, capisco adesso che grande lezione di autocoscienza mi ha dato La Sartina, quando quel giorno ha preteso di cambiare soprannome. Era una principessa da piccolina, quando voleva solo gonne lunghe che coprissero le scarpe e sognava di ballare con il suo "cimpene" (aka principe).
      Ora sta davvero diventando, in molti sensi, "grande"!!

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  2. Prova a dare un'occhiata all'ikea, vendono una macchina da cucire molto basic, proprio per imparare l'abc, ma che costa poco (80 euro), e di cui ci sono diversi commenti positivi... io ci sto facendo un pensierino! Ti lascio il link, così magari riesce a salire di qualche posizione nella lista dei desideri!

    http://www.ikea.com/it/it/catalog/products/90211499/

    A proposito, grazie di aver condiviso il metodo "lista dei desideri"... ho incominciato ad usarlo, ed è incredibile accorgersi di quante spese che sembrano irrilevanti vanno ad incidere seriamente sul bilancio... e quante, oltre che essere irrilevanti sono anche inutili!!!

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    1. Sono conteta che il nostro metodo si stia rivelando utile!!
      Per la macchina da cucire... è una lunga gestazione! Quella Ikea l'ho vista anche io, ma ho sentito feedback non proprio positivi, e soprattutto manca l'assistenza post vendita. Vedremo!!

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  3. Ciao, io mi sono fatta regalare una singer dai miei genitori.(eh,eh).Il modello base costa 120 euro e ha il vantaggio che è riparabile (spesso gratuitamente) nei negozi convenzionati.Si trovano i pezzi di ricambio e sono robustissime. Ti consiglio un usato singer (o altro prodotto "di marca") per questo motivo.Su ebay non sarà difficile trovarla a molto meno. Una mia amica ha acquistato na macchina da cucire all'lidl, pagandola poco, però quando si è rotta ha dovuto rottamarla e comprarne un altra.Anche io ho cucito qualche vestitino alle bimbe (da autodidatta), cose molto semplici. Ma la trovo più utile per altri fai da te creativi (regali, arredamento, riciclo)...Io sono più brava a cucire una bambola che a fare un orlo!!!

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    1. Anche noi abbiamo in mente un sacco di lavoretti creativi!!!

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  4. Bel racconto, condivido in pieno quello che dici sul fare cose pratiche e trovare il proprio interesse da coltivare e vivere.
    allora buoni lavori!
    ciao

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