Sorprese (perché certi titoli vanno guadagnati)

 

Oppure (titolo alternativo): quando si dice il sant’uomo. Non è che un marito arriva a meritarsi tale appellativo (mentre ancora in vita…) così, per niente!

Lunedì sera, mentre si stava già sparecchiando una tavola che voleva essere di festa, ma - devo essere sincera -  ci riusciva ben poco, quando già avevo deposto le speranze in un ripensamento dell’ultimo minuto, ecco che suona il citofono.

E i bambini capiscono al volo, e a me viene da piangere, un po’ per la gioia un po’ per la vergogna di aver dubitato.

 

Ma il papà (e questa volta va proprio chiamato così!) alla fine è tornato a casa prima che i bambini andassero a letto, in tempo per festeggiare il compleanno dell’Elfo. Ma non solo è tornato, è tornato portando torta rigorosamente corredata di candelina accesa in una mano, e regalo incredibilmente azzeccato e con tanto di fiocco azzurro nell’altra.

Insomma, anche le mie malinconie, e i miei “capricci” di mamma sono stati ascoltati e soddisfatti. I fratelli hanno cantato “tanti auguri a te”, Il Cavaliere ha potuto consegnare il suo regalo: sono tre anni che in un modo o nell’altro regala ad un fratello o sorella minore un cagnolino di peluche, per poi domandarne uno nuovo (santa Ikea!). Quest’anno pare abbia dichiarato (ma non ci credo finché lo vedo) che è l’ultima volta, perché è diventato grande e non ne chiederà più. A suo favore devo registrare un dato (presa dalla curiosità sono andata a controllare): al momento nel suo letto, sotto il cuscino si trovano solo il pigiama e il libro dell’Odissea ricevuto al compleanno. Forse sta crescendo davvero…

Abbiamo fatto festa, tutti insieme.

Perché è proprio vero che il papà e la mamma, in una famiglia, spesso hanno ruoli complementari, ed è giusto che a ciascuno spetti il suo.

Ci sono momenti, però, in cui sono davvero indispensabili tutti e due!