lunedì 28 aprile 2014

Dell’allegria (speriamo…)


shrek-4-family Stanotte, ed è la seconda di fila, L’Elfo ha dormito nel suo lettino. E sempre stanotte (per la  prima volta) non si è svegliato neanche un volta. Non mi ha cercata. Anzi, non si è quasi praticamente mosso – lo posso agevolmente testimoniare perché mi sono svegliata decine di volte a “guardarlo” (il lettino per ora è a fianco al lettone… per ora!): un misto di soddisfazione (allora è possibile, può davvero dormire senza aggrovigliarsi ai miei capelli tutta la notte!!), ansia (respira? Cioè, respira davvero, ed è lì così tranquillo?), e frustrazione (ma se lui dorme, pacifico e tranquillo, perché IO no??????).

Se penso che La Sartina ha dormito nella sua cameretta fin dalla prima notte a casa, pensare all’entusiasmo con cui saluto la novità dell’Elfo che dorme in un lettino attaccato al mio, all’alba dei 18 mesi mi fa quasi sorridere… D’altra parte penso che sia proprio così, che ciascuno ha il suo percorso, e non c’è quello “giusto”, o giusto in assoluto.
images (1) Anche se ultimamente devo dire che ero proprio stanca (e mi sa che ho ancora da recuperare un bel po’…). Non dormire, o dormire con una cavalletta scalciante che trascorre la notte saltando di qua e di là nel letto non è proprio riposante, soprattutto quando poi la giornata concede rarissime possibilità di ripresa. La mia stanchezza, mi rendo conto, condiziona tutti: purtroppo sono sempre più consapevole di come il mio stato determini l’intera famiglia. Sia per i figli più grandi, che probabilmente si rendono conto della mia fatica e tentano di aiutare, sia per i più piccoli, che magari non hanno la consapevolezza di cosa sta accadendo, ma si accorgono che qualcosa non va.
Non è la stessa cosa un mamma allegra che li accoglie all’uscita da scuola con la voglia di rivederli, e passare il pomeriggio insieme, da una mamma che si trascina già con l’ansia di “cosa farò per cena?” e “finirà prima o poi questa giornata”, per la quale quei divertimenti tante volte condivisi (tipo la pasta di sale o i colori da dita) appaiono in quel momento come un incubo da schivare (li facciamo la settimana prossima…).
Saranno state le vacanze così lunghe (anche se le aspettavo proprio con gioia, non vedevo l’ora di potermi godere tutta la famiglia insieme!), ma ho la sensazione di aver sprecato questi ultimi giorni, senza riuscire a riposare come avrei voluto, né fare qualcosa di bello per loro e con loro. Ogni mattina mi ritrovo a pensare alle belle cose che vorrei fare insieme, ma basta la visione della tavola dopo la colazione per frenare ogni mio slancio, di fronte alla quantità di cose da fare.

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Come dicevo ieri ad un amico, le cose che potrei evitare di fare, per riposare, sono quelle che mi appaiono più essenziali, per la nostra vita buona. Quelle che invece scanserei (lavatrici, pulizie dei bagni, riordino…), sono quelle indispensabili per la quotidianità della vita, e quelle rare volte che le accantono, ne guadagno semplicemente un doppio lavoro per il giorno successivo…

Sarà che oggi è il compleanno della Sartina, 13 anni (13 anni??? davvero???), sarà che mi sono fatta una passeggiata in città sabato (in realtà una corsa con 200 commissioni da fare in pochissimo tempo, ma comunque camminavo per le strade del centro…), da sola, e ho visto tantissime mamme con passeggini e pance, mamme giovani come sono stata io un tempo. E il passato mi torna in mente, e ovviamente si ricorda tutto il positivo (e meno male!!) e mi manca un po’ quell’allegra spensieratezza che, mi pare, avevo un tempo. Quella capacità di passare il pomeriggio a giocare, fingendo di ignorare che poi avrei dovuto pulire la farina per terra, i colori dai vestiti… e ci sarebbe stato da cucinare, e da lavare ancora…
Volevo scrivere dell’allegria, e ho scritto un post malinconico. D’altra parte è così che mi sento, un po’ nostalgica di un’allegria che, sono certa, ho vissuto e sperimentato. Ne sento il bisogno più ancora che del riposo, della calma.

shrek_fiona-1 Così stamattina con L’Elfo ci siamo concessi di restare in pigiama più del solito, abbiamo messo Shrek, che ho visto la prima volta mentre ero in attesa dell’Ingegnere, e non avevo nemmeno trent’anni… Inutile fare facili paralleli, le immagini parlano da sole (anche se effettivamente negli ultimi tempi ho preso un po’ di peso… quel poco che è bastato per permettermi di guardarmi di nuovo allo specchio!).

Chissà se anche la principessa Fiona, a volte, non si sia persa a pensare con nostalgia a quei primi momenti, in cui non sapeva ancora come sarebbe stato essere la madre di tre orchetti, e si immaginava con entusiasmo tutti quei bagni di fango…
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D’altra parte, a pensarci bene, non è che col passare del tempo abbiano smesso di divertirsi! Sarà il caso che anche io e il sant’uomo, almeno ogni tanto, la smettiamo di tentare di far quadrare ogni cosa, e ricominciamo ad affrontare tutto come un’avventura… mi sa che gli orchetti, qui, non aspettano altro!

10 commenti:

  1. Oh bè, io sta settimana ho fatto le mie prime due notti intere di sonno dalla gravidanza della Belva...non perchè il Vitellino abbia iniziato a non svegliarsi, ma perchè invece di andarci io, ci è andato il Navigante (il Vitellino dorme con la Belva da quando il Navigante è ritornato a casa dopo i 4 mesi di navigazione). E quando mi sono svegliata la prima volta e ho letto 7.00 sull'orologio e non 2 o 3.30 o 23.30 quasi mi stava venendo da piangere!

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    1. Nel senso 4 mesi senza marito? Ma come fai? Il mio è andato a Roma due giorni ed ero quasi già in crisi!! (ma non per le cose da fare, proprio mi manca se non torna la sera)

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    2. Scusa, non ti ho mai risposto!
      Manca anche a me, proprio la sera, è il momento peggiore. Come faccio? Non lo so, ci convivo. Però mi sono fatta aiutare da una au pair per le cose pratiche, esperienza fantastica che credo rifarò se ripartirà il prossimo anno, soprattutto in vista dell'arrivo di number three ;)

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  2. Ciao è un po che vi leggo e mi piacete tanto vi ringrazio di questa bella condivisione ed è incoraggiante. Mostrare una faccia della vita che è bella da vivere per tutti. Grazie Bea e pupi

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    1. Ciao,mi sono imbattuta per caso nel tuo blog e mi sono rivista con la stessa malinconia travolta dagli impegni di gestire una famiglia numerosa. Anch'io mamma di tre bambini,11 e 8 anni,10 mesi... A volte mi chiedo: "e se non avessi fatto questa scelta?"... Poi li vedo girare per casa e penso siano un miracolo e quindi caccio via i brutti pensieri...ma dimmi,come fai a riuscire a dedicarti alle tue passioni con tre creature?? Anche a me piacerebbe ma non riesco mai! Svelami l'arcano,magari mi suggerisci la ricetta della felicità... Contenta di averti conosciuta. A presto.

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  3. Ciao, sei stata inviata qui http://semplicementeoggi.blogspot.com/2014/04/scambio-di-poesie.html

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  4. Ehm,scusa...avendoti conosciuta proprio adesso mi ero persa qualche bimbo per strada... La mia ammirazione è ancora più grande e ho bisogno ancor più di capire come cavolo fai??! Se puoi farlo tu per me dovrebbe essere una passeggiata! Dove sbaglio?

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    1. Ma perché ho visto solo oggi questo commento? Scusami Silvia per non averti risposto! Ma cosa sbagli? Non è mai facile, per nessuno. Soprattutto non è facile prendere un bel respiro, fare una pausa, ritornare alle origini e alle ragioni del nostro fare, e poi rituffarsi in battaglia. Dopo questo post sono trascorsi ancora dei giorni impegnativi, difficili. Poi una amica mi ha telefonato "sai che l'altra mattina sono andata a confessarmi in quella chiesa? ho trovato un frate così bravo!", E in mezzo alle mille cose da fare, mi sono presa un'ora buona per me, da sola, e sono andata lì. E tutto ha ripreso forma, i contorni che vedevo sfocati si sono fatti finalmente più limpidi! Il sant'uomo intanto ha accolto e abbracciato la mia stanchezza, rendendosi conto che non è "contro di lui": è bastato un sorriso, un abbraccio, un gesto di attenzione inaspettato. E tutto è tornato più lieve, più sereno. Ed è tornata l'allegria.
      Forse è proprio questo il segreto: quello sguardo complice della prima foto di questo post, dentro il fango e la polvere di ogni giornata. E quando è difficile sollevare lo sguardo, per fortuna c'è sempre qualcuno che, anche solo con una telefonata, aiuta a riprendere!
      Buona giornata!

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