mercoledì 28 marzo 2012

Contabilità domestica: secondo step

Dopo un anno di attenta e rigorosa contabilizzazione delle spese, ci siamo resi conto di aver ottenuto un buon risultato: sapevamo esattamente dove erano finiti i nostri soldi.
Già in “corso d’opera” avevo potuto constatare una certa utilità ai fini del risparmio: una delle prime cose di cui mi sono accorta, infatti, è stata che una parte piuttosto consistente, di cui mai mi ero resa conto, di spesa alimentare finiva negli “sfizi” che mi permettevo, ogni volta che andavo a comprare il pane (allora non me lo facevo ancora in casa). Un trancio di pizza, un pezzo di focaccia, un biscotto, magari per spezzare la mattina e tenere buono il piccolo o la piccola che mi accompagnava nelle spese (non ricordo un periodo in cui sono andata a far spesa da sola). Ho subito eliminato questa abitudine, accorgendomi che spendevo a volte più in questo che per il pane. D’altra parte, sorprendentemente, mi sono accorta che i panettieri (almeno quelli simpatici) regalano volentieri un pezzetto di focaccia, o un panino morbido, ai bambini delle clienti. Ho iniziato ad ottenere lo stesso risultato, con minore spesa. E ho diminuito un pochino le schifezze che io mangio fuori pasto…

Poter raggruppare le spese di un anno sotto categorie, vedere la relazione, per esempio, tra quanto speso per mangiare e quanto per vestirsi, per noi è stato molto utile. In quel periodo avevamo acquistato un’automobile più grande (la prima aveva solo tre porte e un bagagliaio minuscolo): sapere che ogni mese avremmo avuto la rata dell’auto ci ha invitato a pensare che avremmo dovuto non solo verificare, ma anche programmare le nostre spese.
Così, quel sant’uomo di mio marito, che in queste cose è proprio bravo, ha iniziato a calcolare le medie di spesa mensile per ogni voce. Potevamo affrontare l’anno successivo sapendo già, più o meno, quanto avremmo speso per le bollette, per la benzina, per il cibo.
La nuova tabella che abbiamo costruito si arricchiva così di una voce importante: le previsioni. Questa è stata per noi una vera e propria svolta. Ogni anno, verso novembre, ci prendiamo una serata durante la quale programmiamo tutto l’anno successivo. Abbiamo iniziato a tener conto di ogni entrata (lo stipendio del padre dei miei figli, ma anche quel che ogni tanto riesco a racimolare io con qualche traduzione, quello che riceviamo con la Dote scuola della regione, e i regali che, per fortuna, ogni tanto riceviamo ancora!), mettendola in relazione ogni mese con le spese previste. Credo che senza questo tipo di organizzazione non riusciremmo a reggere la spesa delle rette della scuola privata, che quattro volte l’anno prevedono uscite per noi considerevoli (pari quasi ad un mese di entrate). Spese extra sono anche le assicurazioni, i bolli e le revisioni periodiche delle automobili (purtroppo ci è assolutamente necessario averne due, e ci costano quasi quanto i figli). Programmare e distribuire nei mesi queste spese “impegnative” ci permettono di risparmiare nei mesi più “calmi”, trovandoci così tranquilli nei mesi di grosse uscite.
Certo, questo passaggio è avvenuto negli anni. Molte volte, in passato, siamo finiti in rosso, soprattutto perché ci ho messo un po’ prima di imparare che lo stipendio non viene accreditato proprio il primo del mese, e se una grossa spesa è prevista nei primissimi giorni è necessaria una rimanenza che la copra, dal mese precedenti.
Così, però, abbiamo imparato anche a distribuire meglio le nostre risorse, ed essere consapevoli non solo di come avevamo già speso i nostri soldi, ma di dove sarebbero andate anche le entrate future. Questo, paradossalmente, invece di diminuire i nostri acquisti, ci ha  permesso di diventare molto più oculati, e di poterci permettere le cose che più ci piacciono.

5 commenti:

  1. Accidenti che bravi! Io riuscivo a contabilizzare entrate e uscite al dettaglio solo prima del matrimonio, poi a causa di un marito poco collaborativo ho smesso di farlo. La sua teoria è che tanto usando la carta di credito ti accorgi di come e quanti soldi spedi...che in parte è vero, ma ci sono anche infinite piccole spese che si fanno in contanti e che, come dici tu, intaccano il budget.
    Io ancora adesso mi vizio dal panettiere, ma non do ancora nulla di quello che compro a Chiara!
    Noi facciamo sempre dei calcoli mooolto spannometrici, per ora ci è sempre andata bene, ma effettivamente poter prevedere le spese adesso sarebbe proprio utile, per poter capire fino a quando potrò permettermi di stare a casa dal lavoro; se potremo pagare il nido di Chiara; le tende da sole; lo scooter nuovo... brava Cri con questi post hai risvegliato la mia coscienza! Ora devo riuscire a far collaborare il marito!

    Laura

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    1. Grazie Laura! Io devo dire che mio marito è sempre stato bravissimo nell'aiutarmi a tenere conto di tutto, anzi, a volte è lui che mi ricorda le spese da segnare. Effettivamente abbiamo iniziato anche noi quando si è parlato di asilo...

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  2. Bravi davvero! Avevo sempre capito che fare le previsioni era necessario, grazie ai tuoi post ho anche un'idea pratica di come arrivare a questo. Mi ha colpito l'ultima frase: "Questo, paradossalmente, invece di diminuire i nostri acquisti, ci ha permesso di diventare molto più oculati, e di poterci permettere le cose che più ci piacciono."
    Ad esempio, io ci tengo a comprare libri (sperando che ai miei figli interesserano come a me), però mi sono resa conto ultimamente che non avendo un budget mi sento spesso in colpa a spendere per una cosa che non sembra di prima necessità e magari rinuncio all'acquisto. D'altra parte, la biblioteca di casa non la considero un optional o un lusso, quindi spero di riuscire ad assegnare una voce di spesa nelle previsioni anche per questo.
    Grazie ancora per la condivisione, molto utile:)

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    1. Grazie a te Corina Maria. I libri anche per me sono un capitolo di spesa significativo, anche se ultimamente mi sono rassegnata al fatto che alcuni si possono prendere in prestito, e magari si procede all'acquisto solo di quelli che si pensa di rileggere (ma io rileggo quasi tutto...). Con i bambini sto ponendo un freno ora, perché la loro libreria letteralmente straripa, ma anche loro sanno che ad un buon libro faccio fatica a dire di no...

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  3. Wow, a questo punto noi non ci siamo ancora arrivati.
    Per ora in casa la contabilità la faccio solo io, nella mia metà delle entrate e uscite.
    Non vedo l'ora di arrivare a questi livelli... =)

    ora passo al punto 3, chissà che bella sorpresa mi attende!
    ciao

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