mercoledì 21 marzo 2012

L’armadio del desiderio

036Nel bagno delle “femmine” (ho arbitrariamente assegnato alle femmine il bagno più grande in casa – d’altra parte siamo in maggioranza), oltre al fasciatoio che continuo ad utilizzare nonostante i pannolini siano oramai quasi un ricordo – ma è così comodo per vestire le bambine senza dover stare piegata tutto il tempo – c’è anche un grande armadio (un Pax, a tre ante, profondo 40 cm. Grazie Santa Ikea!).
L’armadio in questione era stato acquistato ben prima del trasloco e faceva parte dell’arredamento della cameretta dei bambini, quando il sostantivo in questione si riferiva solo alla Sartina e all’Ingegnere. Nella nuova casa, dotata di un numero di camere da letto decisamente più elevato (quattro), l’armadio è stato spostato diverse volte, per seguire la mia propensione al cambiamento (almeno per quanto riguarda il mobilio di casa) e grazie all’immensa pazienza di quel sant’uomo di mio marito, che accetta (abbastanza) di buon grado di dedicare qualche week-end ai miei traslochi interni (soprattutto quando gli spostamenti prevengono il desiderio di nuovi acquisti…).
Da sempre, data la ridotta profondità del mobile, ho usato il nostro armadio azzurro (ma anche gli altri sono azzurri, perché mi piace il cambiamento, e mi piacciono tutti i colori, purché siano sfumature di blu e azzurro…) per custodire i vestiti dei più piccoli di casa. Ora che poi le “piccole” sono due (e che date le dimensioni, nonostante i due anni di differenza, praticamente possono già condividere il guardaroba), l’armadio è piuttosto stipato di vestiti, più o meno ordinati (vista anche la propensione, specificatamente femminile, dei due soggetti a scegliersi da sole i capi di abbigliamento).
La particolarità del nostro armadio, però, sono delle stelline adesive, di quelle che si illuminano di notte. Proprio nel periodo dell’acquisto dell’oggetto, infatti, mi stavo dedicando ai miei studi filosofici (ancora non avevo preso la decisione di fare la mamma a tempo pieno, e, a dire il vero, dopo averla presa ho studiato e “lavorato” anche di più!), e in particolare stavo scrivendo un articolo tratto dalla mia tesi di laurea. L’articolo si sarebbe intitolato: “L’uomo dei desideri. Per una antropologia dell’utilitarismo contemporaneo”. Niente paura: lungi da me entrare in merito dell’argomento, è l’armadio il nostro oggetto di interesse!! Insomma, lavorando sull’articolo mi è sorta la curiosità (che incredibilmente non avevo avuto fino a quell’istante, pur lavorando da anni su quel tema) di andare a cercare l’etimologia della parola desiderio, termine intorno cui ruotava tutta la mia riflessione.

Sorpresa: desiderio significa “mi mancano le stelle”. Diverse sono poi le interpretazioni, una di quelle che mi ha colpito di più spiega che la mancanza delle stelle impediva agli aùguri, nei tempi antichi, di vaticinare, nei giorni di cielo coperto. Così la mancanza delle stelle esprimeva una impossibilità a dialogare con il proprio destino, a fare i conti con l’attesa del proprio futuro.
034Questa spiegazione mi ha illuminata: è proprio vero che l’uomo non è fatto di desideri, al plurale, singole emergenze puntuali di esigenze da soddisfare, di momento in momento. L’uomo è fatto di un desiderio (si direbbe trascendentale, anche parlando di mobilia): il desiderio del significato, della totalità di sé.

La mia prima reazione: ho preso i bambini, mi sono recata nel negozio di Bricolage più vicino a casa (non conoscevo ancora la fascia e uscire insieme era un po’ difficoltoso, con i due piccoletti e un passeggino solo) e ho comprato quelle stelline.

Volevo che, indipendentemente dalle condizioni del cielo, i miei bambini vedessero sempre le stelle. Perché vederle non è che risolve il desiderio: lo fa diventare sempre più cosciente, e grande!!

11 commenti:

  1. Che bella idea... Stavo proprio pensando di prendere delle stelline per la nuova cameretta dei nostri bimbi...

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    1. Da noi ora in bagno hanno la loro utilità, per trovare la strada anche di notte, senza svegliare tutti...

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  2. che bello adoro spostare i mobili di casa....le bimbe un pò si perdono certe volte.... cercano il letto e trovano un tavolo......

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    1. Le mie ormai si sono assuefatte, e ogni tanto si inventano loro i "traslochi", almeno con tavolino e seggioline. Ma non è una indicazione motessoriana, che i mobili siano leggeri e facilmente trasportabili?!?

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  3. Belle le stelline fluo, le avevo anche io tanti anni fa, sul soffitto! erano una novità in quei primi anni '80.

    Questa faccenda dell'etimo di desiderio è molto intrigante, l'aspetto del cielo ha una indubbia importanza psicologica e spirituale; ad esempio, leggevo qualche tempo fa che l' assenza del colore blu nel cielo determina depressione e mancanza di slancio vitale... Ora piu' che mai "desidero" vedere le stelle vere, che in città si vedono davvero poco, data la foschia e l'inquinamento luminoso.

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    1. Non dirlo a me che vivevo in montagna, e le stelle le vedevo davvero!
      E che ho tutti gli armadi blu...

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  4. uau...quanti brividi...anche perchè il significato di desiderio mi affascina tanto, da quando a scuola, con i bimbi (sono una maestra di scuola dell'infanzia) abbiamo affrontato il tema per il percorso natalizio, il Desiderio, con la D maiuscola, di felicità, che sente ciascuno di noi. Desiderio che hanno vissuto sicuramente anche Giuseppe, Maria, I Magi, i pastori, che guardavano le stelle di notte sognando, prima che Dio prendesse i loro desideri e li trasformasse in qualcosa che andava al di là della loro stessa immaginazione, qualcosa di più grande, più bello, perchè Dio fa questo...prende in mano i desideri profondi che abbiamo nel cuore e ce li rende amplificati, ben oltre l'umana ragionevolezza...basta affidarsi...scusa, mi sono dilungata, e natale è anche un bel pò lontano, ma alla fine è un pensiero che c'entra, e forse anche di più, anche con la pasqua...

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    1. E mi chiedi scusa, Teresa? Ma sono almeno quindici anni che ci lavoro, io, sul desiderio. Trovare qualcuno che condivide, e con i bambini, questa passione... che meraviglia!
      Mi sa che in futuro ci sarà da approfondire...

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  5. Io le stelline, prese da uno scambio su Zerorelativo, le ho messe sul lettino di Pietro: e illuminano la sua notte.

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  6. anche ale e fede si addormentano alla 'luce' delle loro stelline ed ale adora farsi raccontare i nomi delle costellazioni dalle strane forme dal suo papà ;)

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  7. bellissimo! non mi ero mai posta il problema di andare a cercare la parola desiderio.
    grazie.
    sono contenta di questa nuova conoscenza, visto che proprio sulla parete accanto al letto della mia bambina abbiamo messo le stelle.. e SATUNNO :)

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