lunedì 12 marzo 2012

Santità di coppia

91665DSpesso le circostanze della vita sembrano non corrispondere: avevamo progettato una bella gita con i bambini, e proprio sul momento di uscire, si mette a piovere. Il giorno in cui si era programmato di andare a bere il caffè con una carissima amica, proprio quella mattina si alza almeno un figlio con la febbre…
E questi sono solo gli inconvenienti della quotidianità. A volte la contraddizione è molto più evidente, e dolorosa, soprattutto quando affidiamo ad un desiderio particolare (una soddisfazione in ambito lavorativo, l’affermazione di un affetto) gran parte della nostra speranza. Vedersi chiudere una porta in faccia ci prostra, ci rende delusi, amareggiati, fin convinti, a volte, che la vita sia in debito con noi, per quel che aspettavamo e non è arrivato.
 Oppure. Oppure qualcosa, o qualcuno, ci aiuta a sollevare lo sguardo, a prendere in considerazione una ipotesi diversa. A pensarla come mi ha insegnato la mia nonna, in una delle sue “frasi celebri” che mi accompagnano ancora (vorrei proprio che lo sapesse…): “quando si chiude una porta, si apre un portone”.
Avrà pensato così Giulia (Juliet) Colbert, giovane sposa, che dalla corte napoleonica, dopo il precipitare degli eventi, si trasferisce in una sconosciuta Torino, insieme al marito Tancredi? Cosa avrà provato, nel suo cuore, dopo diversi anni di matrimonio, e di sincero amore con il suo sposo, quando il lieto evento della nascita di un erede, da lei tanto atteso, non è accaduto?
Non conosco i suoi pensieri, ma la sua vita ci testimonia, senza possibilità di dubbio, che da un tal dolore può nascere una vita nuova. Questi sposi, con le loro opere, hanno mostrato di non aver accantonato il loro desiderio, di non averlo sopito dietro un “passerà”. Non hanno “tappato” il vuoto di una così grande mancanza. Si sono messi all’opera. trattando come quel figlio che non è mai arrivato tutti coloro che hanno incontrato sulla loro strada. Generando amore, accoglienza, vita buona per tanti e tante infelici.
Quando si dice “scriver dritto sulle righe storte”…

6 commenti:

  1. Bellissima riflessione..quando si chiude una porta si apre un portone...tanta fiducia nella vita e in tutto quello che ci può donare...grazie per avermelo ricordato!!!

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  2. Lo diceva sempre anche mia nonna... la saggezza popolare! Ci vuole del tempo per capire quanto questo sia vero; da bambini e, soprattutto da adolescenti si fa così tanta fatica ad accettare anche la più piccola delusione. Poi arrivano quelle più grosse che magari, a distanza di anni ti ritrovi a dire "Per fortuna che quella volta non è andata dritta!" perché il tempo ti porta a capire che quello non era il momento giusto...

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  3. Che pagina di Bellezza, grazie Cristina!

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