Ho iniziato qualche giorno fa a raccontare della gita a Genova, lasciando però chiaramente intendere che il meglio doveva ancora venire…
Mi sono chiesta se fosse il caso di dare un resoconto anche della visita all’acquario (abbiamo tante di quelle foto, scattate principalmente dalla Sartina, ma non solo, che potrei compilare un catalogo con tutte le specie presenti nelle vasche), d’altra parte penso che il bello di questo genere di visite sia proprio l’esperienza del vedere dal vivo. Io mi annoierei nel leggerne il racconto scritto, così soprassiedo. Sono state, lo ammetto, due ore bellissime, e tutti i bambini ne hanno goduto, ciascuno secondo le sue capacità e le sue caratteristiche. Top ten della lista (questo mi permetto di segnalarlo) squali e pinguini.
Perciò, non mi soffermo ulteriormente sui dettagli “ittici” della nostra giornata, passo direttamente al pomeriggio. Poco oltre la zona dell’acquario, Genova offre un parco giochi per bambini, con caratteristiche tutte diverse da quelle cui siamo abituati. I nostri parchi gioco, infatti, si trovano sempre dentro giardini, con erba e piante. Qui, nella piazza, le altalene, gli scivoli, le casette sono adagiati su quel terreno soffice e un po’ cedevole tipico, appunto, dei parchi. Ma senza l’erba tutto intorno… Non è stata per noi una delusione, ma una simpatica novità (credo che alla lunga mi stancherebbe, ma per un pomeriggio è stato più che divertente).
Il luogo non è stato scelto a caso: avevamo un appuntamento. Dopo diversi anni di conoscenza “virtuale”, finalmente avremmo incontrato Anilina, la “mamma” del nostro amato Gradipo (la fascia tubolare che ci ha permesso di portare con semplicità e praticità anche tutta l’estate, sia La Streghetta neonata, che La Polpetta duenne!).
Devo dire che l’ho riconosciuta da lontano, mentre la vedevo arrivare: era esattamente come me l’aspettavo, non poteva non essere lei!! Quel sant’uomo di mio marito dice che da quando ci siamo salutate, il resto del mondo intorno a me è scomparso, mi sono tuffata in una chiacchierata fiume, sui figli, sulla scuola, sulle nostre abitudini. Penso che sarei rimasta per ore…
La sera prima di partire, pensando a cosa portare alla mia amica, avevo cucinato una torta tipica di queste zone (la tortionata di Lodi (ne frattempo l'ho rifatta, e ho trovato una ricetta migliore, più croccante e "filologica"). Non immaginavo che il mio regalo non era proprio nulla, confrontato a quello che ho ricevuto: un cappello estivo. Ma non è mica un cappello qualsiasi: si tratta di un pezzo unico, realizzato tutto a mano dalla mia amica.
Penso che d’ora in poi farò ruotare tutto il mio guardaroba intorno a questo cappello (non che sia difficile, mi vesto principalmente in jeans, e magliette bianche, o nere, o blu… Raramente indosso qualcosa di rosso!! Ho anche una splendida collana (regalo della Sartina), proprio sugli stessi toni…
Mi ha stupito sapere che quel sant’uomo di mio marito faceva parte del complotto: che effetto pensare che i due si siano sentiti, a mia insaputa, per farmi una sorpresa!!
Ma non è mica finita! Proprio mentre stavamo salutando la nostra nuova amica (e i suoi due splendidi bambini, che Il Cavaliere il giorno dopo ha definito “i nostri nuovi amici”), nonostante sapessero che per noi era necessario partire da lì a pochi minuti, anche Valentina e Massimiliano (papà col Pancione) che da poco erano venuti a trovarci in Val Padana, si sono precipitati al porto, per un saluto veloce. Mi hanno commossa davvero, anzitutto perché ci avevano invitato a cena (e il nostro numero ha sempre scoraggiato molti amici…), e poi perché, nonostante a malincuore avessimo rifiutato l’invito (ma dovevamo necessariamente rientrare prima), non hanno rinunciato a venirci a salutare. Valentina ci ha anche portato del pesto (fantastico, ce ne avevano già regalato un “esemplare” durante il nostro primo incontro!).
Continua, ogni momento, il nostro stupore perché siamo, in ogni momento, preferiti!
Grazie Cristina!
RispondiEliminaQuesto post mi commuove...E la tortionata era deliziosa...è durata poco però! Mi cimenterò con la ricetta.
A presto per i Mascalzini!
Davvero, a presto. Per la tortionata mi sa che devo postare un'altra ricetta, perché l'ho rifatta, senza lievito e con bicarbonato, ed era più croccante!!
EliminaAnche noi dell'Acquario di Genova abbiamo proprio un bel ricordo... e anche della focaccia, a dire il vero!!!
RispondiEliminaBellissimo avere amici così attenti!
p.s. A questo punto... oso: se passi dalle parti di Vigevano... fai un fischio! ;-)
Cara Elena, ora me lo segno. Se per caso dovessimo capitare dalle tue parti, mi faccio sentire!
EliminaGrazie!
segnalazione di servizio. Il link sulla parola "pancione" porta al sito della tortionata... non sono offeso anzi è un onore ma non vorrei che qualcuno si confondesse e mi scambiasse per un pasticcere :-D :-D
RispondiEliminaCorretto!! Grazie per la segnalazione...
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