giovedì 3 maggio 2012

Gita di compleanno

milan-cathedral

Oggi quel sant’uomo di mio marito compie gli anni. E non diciamo quanti, perché siccome è più giovane di me (anche se solo di qualche mese), ogni volta che ci penso mi ricordo che sono più vecchia di lui.

E per il suo compleanno, ultimamente, il regalo che preferisce è organizzare una bella gita tutti insieme, in un posto che gli piace. L’anno scorso siamo andati al Museo della Scienza e della Tecnica a Milano, e devo dire che ancora oggi tutti ci ricordiamo con tenerezza il suo entusiasmo incontenibile davanti al sottomarino Toti. Era più estasiato di un bambino in un negozio di dolciumi (o della sottoscritta in un negozio della Camper).

Quest’anno la scelta è caduta sull’acquario di Genova, ma la gita è stata posticipata di qualche giorno, per motivi organizzativi, per cui la settimana prossima, sperando che le condizioni atmosferiche siano dalla nostra parte, partiremo in spedizione verso le meraviglie del mondo sottomarino!

Oggi, però, non volevamo passare la giornata come se nulla fosse, così io e il padre dei miei figli (insieme ad una noiosissima Streghetta, probabilmente risentita per la “levataccia” cui è stata costretta) abbiamo trascorso la mattinata a Milano, dopo aver depositato il resto della truppa a scuola.

Il luogo prescelto per la gitarella non è casuale: nei nostri (lunghissimi) otto anni di “fidanzamento” (a distanza, per di più), Milano è stato uno dei luoghi di incontri più gettonati. Le passeggiate in centro e i film al cinema (il pomeriggio) restano indelebilmente tra i nostri ricordi. Ci piace tornare (nonostante il caos imperante) per riassaporare un po’ quell’atmosfera.

Così abbiamo parcheggiato nel primo posto utile sulla linea gialla della metropolitana, il papà si è caricato La Streghetta sulla schiena con il mei-tai, e siamo scesi per prendere il treno. Speravo in un entusiasmo della Streghetta, che invece ha avuto paura, nonostante la posizione privilegiata, e ha continuato a lamentarsi dicendo di voler scendere. Meno male che le fermate erano poche!
Giunti in centro il primo appuntamento “storico” è stato con la Rinascente. Non è che poi compriamo anche qualcosa, è che sia con il freddo invernale che con il caldo estivo è sempre stato un ottimo luogo di “rifugio”, e poi ci piace un casino curiosare, soprattutto tra i casalinghi, per vedere quali folli novità hanno inventato. Ho letto una volta in un libro (di cui dovrò parlare, prima o poi), che è possibile, nel tempo, sviluppare la capacità di guardare le vetrine con reale distacco, come se la merce esposta non ci riguardasse affatto, un po’ come se stessimo osservando una mostra.

Ecco, per noi la Rinascente è come un museo d’arte contemporanea. E ci facciamo sempre un sacco di risate!! Quest’oggi, però, sono rimasta piuttosto sconcertata dal “lusso” ostentato che ci ho trovato. Non so, forse ero più giovane io e un tempo non me ne accorgevo, ma con i miei vestiti premaman super riciclati, i capelli, che vabbè, devo proprio trovarmi un cappello estivo adeguato, e la mia borsetta che era già fuori moda quattro o cinque anni fa, sinceramente mi sentivo un po’ fuori posto. Cioè, non che io mi sentissi a disagio, per carità, ma mi pareva quasi di “rovinare” l’atmosfera. Comunque, mi devo ricordare di non specchiarmi più in un luogo del genere: mai avevo visto con tale inclemenza la quantità di capelli bianchi che sto collezionando. Anche se ho concluso che non mi stanno poi così male…

Comunque, il vero luogo di perdizione, per noi, sono le librerie, e abbiamo trascorso i momenti più piacevoli divisi tra Feltrinelli e Mondadori. Pur essendo il suo compleanno, quel sant’uomo ha dimostrato di meritarsi sempre di più tale appellativo, cedendo all’acquisto di un nuovo libro di Munari per i figli.

L’insofferenza della Streghetta (crescente con il passare del tempo,e decisamente molesta) mi ha spinto a tentare l’azzardo: nonostante la pancetta che comincia a protendere, e le gambe che necessitano di sostegno per reggersi, ho sperimentato una nuova legatura (credo che si chiami “tibetana”) e sono riuscita a caricarmela sulla schiena senza premere sulla pancia. Devo dire che la ragazza si è calmata subito… Vedremo domani l’esito sulle mie giunture!

San SatiroPurtroppo la visita alla chiesetta di una traversa di Via Torino (Santa Maria in San Satiro), che il padre dei miei figli desiderava da tempo, non è stata possibile: siamo incappati proprio nell’orario di chiusura (dalle 11:30 alle 15:30, un po’ lunghetto, no?).

Moolto più deleteria, invece, la “visita” alternativa (assolutamente casuale e non programmata) al negozio delle Camper (di cui sopra) di Via Torino (ne ignoravo completamente l’esistenza!). Non ho resistito: sono dovuta entrare. La collezione estiva comprende una serie di scarpe sui toni del blu e dell’azzurro che mi sarei comprata tutte, immediatamente, senza neanche bisogno di provarle. Che poi, diciamocelo, cosa sono cento euro per un paio di scarpe che ti durano tutta la vita?? (il mio primo paio di Camper risale a sette anni fa, le ho portate quasi ogni giorno nei mesi autunnali e invernali, e sono ancora lì, non in splendidissima forma, ma ancora portabilissime). La risposta che mi sono data è: sono troppi, se quel paio di scarpe sono assolutamente bellissime, ma non mi servono. E poi oggi non è mica il mio compleanno, no? Ho cercato di tornare nella modalità “visita al museo” e siamo passati oltre.

Ora, tornati a casa nella (vana) speranza di far dormire una Streghetta sempre più insopportabile (nei rari istanti di buon umore parla a raffica, altrimenti si lamenta di tutto…), attendiamo con ansia l’ora di cena. Una carissima amica, Antonella, si è resa disponibile a venire a casa nostra, per occuparsi di tutta la truppa, mentre noi sfrutteremo i Ticket rimasti per andare a farci (stavolta in solitaria) una bella mangiata di pesce. La parola d’ordine è una, e molto chiara: stasera non si parla di figli!!

6 commenti:

  1. Tanti auguri Sant'Uomo di marito di Cristina ;D! E buona serata in solitaria (ma ci credo poco che l'argomento figli non verrà sfiorato, perché se sei come me, loro fanno parte di te/voi ed è impossibile non citarli almeno una volta ;D!)

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    1. Grazie Simonetta!! Sai noi come facciamo? Ci diamo un tempo, tipo che per tutto il tragitto ci ragguagliamo sugli ultimi avvenimenti e discutiamo di quello che c'è in sospeso, poi, ad un certo punto, si decide: "basta parlare dei figli". e di solito, almeno per un pochino, funziona!

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  2. ...e non hai pensato di approfittare della mostra (gratuita) dedicata a Munari?
    Male! Auguri al papà :-)

    Grazia

    PS: per la mostra, sbircia qui...sei ancora in tempo per un'altra gita, almeno fino a fine giugno:
    http://towritedown.wordpress.com/2012/04/18/cosa-resterebbe-senza-la-fantasia/

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    1. Dai, Milano non è così distante e se la mostra è gratis possiamo rifarci in uno dei prossimi week-end. Grazie per la dritta!!!

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  3. Tantissimi auguri al super papà...sempre così disponibile! e bella anche l'idea della gita all'acquario di Genova che spero riusciate a fare il più presto....! Condivido la tua sensazione alla Rinascente...secondo me una volta non era così chic!!! più passa il tempo e più divento insofferente verso i grandi centri commerciali! Meglio una bella passeggiata per le vie della città!!! Buona giornata!

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