Come si diceva ieri, questo è un periodo di ridefinizione del tempo. I ritmi che avevamo impostato prima della nascita dell’Elfo si sono, ovviamente, tutti rivoluzionati, e credo che una delle caratteristiche fondamentali di una famiglia sia proprio questo tipo di elasticità: la capacità di stabilire una routine, e di cambiarla non appena se ne avverta la necessità.
Soprattutto per i bambini più piccoli, è proprio importante avere una regolarità, giornate scandite da “rituali”, che permettano loro di sentirsi sereni, tranquilli perché sanno come affrontare quel pezzettino di realtà che hanno di fronte, di volta in volta. E anche ai grandi non fa male…
I ritmi, evidentemente, li dettiamo noi genitori, perché tocca a noi avere in mano la situazione, tentare uno sguardo che tenga conto di tutto, adattando di volta in volta le attività della famiglia ai bisogni di coloro che la compongono.
Per noi, in questo momento, è necessario rallentare i tempi. Già la mattina è sempre un po’ concitata, per le 7:20/7:30, tutti devono essere fuori di casa, e per evitare levatacce improponibili, soprattutto per le bimbe, tutto deve essere ben coordinato (e infatti il tempo della colazione, e in particolare della preparazione delle bimbe sono scanditi da rituali precisi). Anche il rientro da scuola (tranne per La Sartina che arriva con il pullman alle 14:00 e si gode un po’ di tempo in solitaria) è sempre un momento piuttosto caotico, con tutti che muoiono dalla voglia di raccontare, condividere, domandare… Abbiamo proprio bisogno di alcuni spazi di lentezza.
Un tempo mi sembrava che la soluzione ideale, per rallentare i tempi, consistesse nello scegliere un bel DVD e godermi la pace dei figli spalmati sul divano che si guardano un bel cartone. Ora però non è più possibile: le età sono troppo differenziate, e seppure ci sia una grande tolleranza da parte di tutti (quante volte L’Ingegnere si è rivisto Rapunzel??), è difficile trovare qualcosa che risponda alle esigenze di ciascuno, contemporaneamente. Inoltre i compiti sono sempre più consistenti, soprattutto per La Sartina e L’Ingegnere, e di norma non si accende la televisione, in casa nostra, finché tutti non li hanno terminati. Perciò sempre più spesso la televisione resta spenta del tutto, oppure viene accesa alle 18:30, quando le bimbe sono veramente stanchissime e non riescono più a concentrarsi nemmeno per fare un disegno (ma allora è universalmente riconosciuto che si guarda un cartone adatto a loro, che viene interrotto quando arriva l’ora della cena).
Proprio l’ora della cena, altrimenti conosciuta come “ora K”, oppure, più realisticamente “ora del delirio”, ha subito un grosso cambiamento, per merito di quella pentola fotografata in cima a questo post. Prima, infatti, mi trovavo alle 18:30 con i grandi sul finire dei compiti, che per lo più domandano: “ti posso ripetere?”, oppure stanno annaspando sulla materia su cui fanno un po’ fatica, le piccole stanche morte e Il Cavaliere che si rende conto, proprio in quel momento, che non si è ricordato di fare una cosa importantissima per il giorno successivo. Se c’è della cancelleria da acquistare, viene in mente a quell’ora. E intanto a me tocca pensare alla cena, decidere cosa fare e darmi da fare per prepararlo. Statisticamente L’Elfo a quel punto avrà bisogno di mangiare.
Andava sempre a finire così: “facciamo una pasta”.
La slow cooker (altrimenti nota come crock pot) ha portato una innovazione totale: in questa pentola, infatti, i cibi cuociono lentamente a temperature bassissime. Posso lasciare il brodo per la minestra tranquillamente per tutta la notte. Se voglio fare uno spezzatino, lo imposto prima di andare a prendere i bambini a scuola, e senza fare assolutamente più nulla me lo trovo pronto per le 19:30. Anche la polenta cuoce benissimo, da sola, senza bisogno di essere tarata (sono valtellinese, da noi la polenta si tara, non si gira!). Ci ho cucinato il pesce, un pasticcio di patate, un ottimo ragù… Ora devo provare con i cereali (ho giusto una confezione di orzo che mi guarda da un po’ nella dispensa…) e i legumi.
Con questo tipo di cottura i liquidi aggiunti sono pochissimi, e bastano poche spezie, o odori, perché il naturale sapore del cibo è esaltato. I grassi sono quasi inesistenti (faccio rosolare la carne prima di metterla in pentola, e tutto i condimento che uso è l’olio con cui ungo la padella). Insomma, non abbiamo trovato ancora un lato negativo.
Visto poi che quel sant’uomo di mio marito, quando gli ho proposto l’acquisto, mi aveva posto un aut-aut (se arriva questa se ne va il microonde), soprattutto per questioni di spazio, devo dire che ne abbiamo guadagnato ancora di più: sono quasi due settimane che il forno a microonde è sparito dalla mia cucina, e non ne stiamo affatto sentendo la mancanza.
Posso tranquillamente scaldare sul fornello l’acqua per il thè e le tisane (lo facevo già quando avevo ospiti, ma mi sono accorta che scaldare acqua per una tazza sola di thè non richiede chissà quanto tempo in più, rispetto a far girare la tazzina in forno!). Le patatine fritte (ok, ogni tanto ce le concediamo) sono molto più buone fritte nella paella, che nel piatto crisp, come ormai facevo da anni. E, soprattutto, ho ormai avuto la prova provata che sciogliere il burro per la torta a bagnomaria nella bastardella è pure più veloce che usare il microonde. Così la pastasciutta che spesso mangia La Sartina a pranzo, frutto degli avanzi della settimana, viene buonissima saltata in padella, oppure gratinata nel forno tradizionale, è proprio più buona di quanto la facevo scaldare con la funzione re-heat.
Tutto ciò ci ha fatto riflettere (al di là dei danni per la salute che probabilmente l’uso delle microonde si portano con sé, di cui però ci sentiamo troppo ignoranti per entrare nel merito): tante volte ci capita di cercare delle scappatoie per fare meno fatica. Aprire uno sportello e schiacciare un tasto mi sembrava più comodo che prendere una padella, sporcare una pentola, aspettare che il forno tradizionale si scaldasse (il pane scongelato in forno è molto più croccante e piacevole da mangiare di quello scongelato in microonde, scoperta di ieri sera!!!). L’abitudine poi ci porta a ripetere meccanicamente una serie di gesti senza domandarci più se ne valga la pena o no.
E invece, quella che mi era sempre sembrata una fatica (tentare di fare a meno del microonde) si è rivelata una scoperta. Si tratta solo di una ennesima dimostrazione di quel che il padre dei miei figli ci ripete da anni: tentare di evitare la fatica produce, nella migliore delle ipotesi, semplicemente una mancanza di fatica. Accettare invece di fare un piccolo sforzo, a volte, porta a risultati davvero soddisfacenti, dimostrando che è molto più facile fare una fatica utile, che porta ad un bene, piuttosto che evitarla.
Perché noi siamo proprio fatti per una soddisfazione, che raggiungiamo molto più spesso mettendoci in gioco, piuttosto che tirandoci indentro.
Perciò, ore 8:30 del mattino, mi domando: “cosa farò per cena?”
Il mio forno a microonde è finito, tra un trasloco e l'altro, a casa di mia sorella e lì è deceduto. Sinceramente non ho fatto quasi caso al fatto che non ci fosse tra gli aggeggi della cucina e non mi ricordo nemmeno per cosa lo usassi. Per il tuo stesso problema di tempistica e organizzazione ho comprato la pentola a pressione, ma non ce la faccio proprio a non mescolare e soprattutto a non avere il controllo della cottura, quindi per ora l'ho usata solo due volte; e sì che per le nostre cene, praticamente sempre fatte di zuppe, cereali e legumi, sarebbe perfetta.
RispondiEliminaComunque mi hai incuriosita e ora vado a dare un'occhiata in giro su questa pentola.
Facci un pensierino, davvero. Costa proprio poco (ci sono modelli più cari, perché hanno il timer e sono digitali, questa è manuale, è la più grande che ho trovato e costa meno della metà delle altre), ed è un po' il contrario della pentola a pressione (che anche io non riesco ad usare). Hai sempre tutto sotto controllo (coperchio di vetro), e anche se non ce n'è bisogno puoi mescolare, ogni tanto (lo faccio sempre anche io!!). Se poi fai spesso le zuppe, per te è l'ideale!
EliminaSì, credo proprio che darò un'occhiata, lo metto tra le cose da comprare dopo il prossimo trasloco. Qui le zuppe vanno davvero alla grandissima, ne mangiamo almeno due o tre volte in una settimana!
EliminaOh Cri. Ti ammiro, sai?
RispondiEliminaE io arrossisco... Non credevo nemmeno che mi seguissi più!
EliminaCi sono... poco, ma ci sono! :)
Eliminapensierino pensierino pensierino....visto che il mio compleanno è a Maggio potrei anche iniziare a buttare là il concetto...mi sembra molto più utile dell'abbattitore che tanto "attizza" mio marito
RispondiEliminaAnche a me "attizza" l'abbattitore, è il costo che mi attizza meno...
EliminaDove trovo ricette italiane per questa pentolaccia? Qui in Inghilterra si usa molto, ma non vorremmo cominciare a cucinare troppo inglese... sai com'e'!
RispondiEliminaIo ho messo su google "ricette slow cooker" e qualcosina ho trovato. Per il resto, improvviso...
EliminaTi ammiro un sacco sai?!
RispondiEliminap.s. hai le piatrelle della cucina uguali alle mie!!
Sono bellissime queste piasterlle, vero? Io ne vado molto orgogliosa!
EliminaCiao Stefania, e grazie!
caio Cristina saresti così gentile da dire dove l'hai comprata? grazie,anna
RispondiEliminaCiao Anna. L'ho presa su Amazon!!
Eliminahai comperato l'ultima :)
RispondiEliminaanna
Ma no, Anna! vProva tra qualche giorno. Riassortiscono molto velocemente.
EliminaGrazie! L'abbiamo appena regalata alla mia mamma per il suo compleanno! Speriamo le piaccia!
RispondiEliminaAuguri alla mamma, e fammi sapere come va. Magari ci scambiamo qualche ricetta...
Eliminacaspita, io non sapevo nemmeno esistesse!
RispondiEliminail microonde nella mia cucina non è mai entrato e onestamente non ne ho mai sentito la mancanza...in compenso però amo cucinare sul fuoco, così i miei ragù (rari) cuociono a per tre ore, e per le zuppe...quest'anno Gesù Bambino mi ha portato una splendida pentola di terracotta!!!
Mmmmm... che acquolina!
RispondiEliminauna domanda pratica, sull'alternativa slow cooker microonde: e epr scongelare della carne come fai? Io purtroppo non ricordo sempre di tirarla fuori dal freezer in tempo per farla scongelare in frigo ...
RispondiEliminaanch'io avevo lo stesso problema. L'ho risolto semplicemente organizzandomi (causa lavoro!): la sera prima penso e talvolta imposto la cena della sera successiva!
EliminaEcco, io tardo a rispondere e per fortuna arriva qualcuno prima di me! Anche io sto iniziando ad organizzarmi in questo modo. Tra l'altro mi sono accorta che lo scongelamento "naturale" non è poi così lungo come temevo.
EliminaEsattamente come far bollire una tazza di acqua per il thé: sembrava impossibile senza microonde, ma bastano davvero cinque minuti!
Ciao,anche io l'ho presa su amazon.co.uk ,è veramente utile,tante belle ricette in italiano sul blog "l'antro dell'alchimista" e "la signora Laura"
RispondiEliminaCiao!!
Grazie per le dritte! C'è anche un gruppo nuovo su Fb,per condividere le ricette!
EliminaForte!qual'è il gruppo su FB? Si trova anche in rete un bellissimo PDF di ricette specifiche di Coquinaria,
EliminaCiao
M.vittoria ( quella del commento poco sopra..)
Eccolo: http://www.facebook.com/#!/groups/100264480160230/
EliminaGrazie Cristina,ma nn riesco a trovare il gruppo su FB..come si chiama?? Hai visto poi il PDF di Coquinaria ??
EliminaCiao
ciao cristina, anch'io sto valutando l'acquisto di questa pentola e, sempre su amazon, ho trovato quest'altra:
RispondiEliminahttp://www.amazon.it/gp/product/B000PVAZBI/ref=ox_sc_act_title_1?ie=UTF8&psc=1&smid=A11IL2PNWYJU7H
che costa meno della metà.
tu che hai già il modello "originale" , secondo te va bene anche questa?
a me sembrano simili...
Questa viene definita "risottiera" e ha una capacità in litri molto ridotta (0,6). Immagino che abbia delle pale per tenere il riso mescolato. Non credo sia proprio la stessa cosa...
EliminaPerdonami se ho aspettato tanto a rispondere!
Perdonata! ;)
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