A me accade, per lo più, che vivere è raccontarmi, e raccontarmi fa parte del vivere. Anzitutto a quel sant’uomo che ancora mi sopporta (noi siamo di quelli che si dicono sempre più o meno tutto, tipi da telefonate e chat su skype durante la giornata…), alle mie amiche più care (brevi telefonate quotidiane con qualcuna, lunghissimi recuperi settimanali con altre). Da quando pranziamo insieme da sole, mi sto rendendo conto che anche con La Sartina spesso non sono più solo quella che ascolta, ma racconto molto di me.
E poi, ovviamente, qui.
Accade invece che in alcuni momenti io non riesca più a raccontare. Non sono sempre momenti tristi, o momenti felici. Sono momenti così, di pausa, in cui magari posso dire quello che ho mangiato a pranzo, o quante volte ho cambiato pannolini (!), ma non posso dire di me.
Sono momenti rari (purtroppo, o per fortuna!), quasi che nelle salite della vita mancasse il fiato anche per parlare. A volte ci si siede, o si arriva finalmente ad un piano, e allora si riprende fiato e si può ricominciare a raccontare.
Questi due mesi sono stati un po’ così: non che siano mancate le parole, eh! L’incontinenza verbale, come la totale mancanza di sintesi, restano un dono di diversi membri di questa famiglia… Però è mancato il racconto, il racconto anche a me stessa di quello che stava capitando.
Qualche malattia, qualche avvenimento che mi ha domandato di fare pausa.
Devo dire che ne esco corroborata: nonostante una certa fatica (forse più di chi mi è intorno, che neanche mia), adesso che mi guardo indietro mi è tutto un po’ più chiaro. Vissuti, rapporti, anche alcune sensazioni di disagio che mi portavo dietro da tempo, e che ora hanno preso una dimensione più vera.
Una certezza si è radicata, cementata sempre più in me: è la bellezza ciò di cui abbiamo (ho) bisogno, solo la bellezza ci (mi) salva.
In un momento in cui la tentazione è sempre più spesso lamentare, recriminare, indicare quel che non va, non posso che desiderare di andare contro corrente, e di raccontare, anzitutto a me stessa, tutto quanto di bello e di bene mi è accaduto, mi accade e continua ad accadere.
Proprio ieri ho letto una frase da cui mi sono sentita descritta, e mi perdonerà la mia amica Glores che la cito senza domandarglielo: perché passi un messaggio di pace lasciando vedere la bellezza delle cose.
In questi passati due mesi ho molto desiderato la pace, anzitutto dalle mie tensioni, dalle mie preoccupazioni, dalla mia ansia. Questa pace, e letizia, ho ricominciato ad assaporarla, negli ultimi giorni, proprio davanti all’evidenza di una bellezza. E sono costretta a citare di nuovo la cara Glores, pensando a cosa desidero per il futuro di questo spazio: essere solo un veicolo di bellezza, che esiste. C’è prima di me.
C’era bisogno di un momento di revisione, prima di ricominciare a raccontare!
Grazie a chi mi ha scritto, mi ha cercata, mi ha domandato: è proprio interessante vedere come, dal racconto, ne consegua poi davvero una vita, in un circolo virtuoso di bellezza!
bentornata! comunque non riesco a immaginarti che recrimini...o ti lamenti.
RispondiEliminaIn ogni caso anche io passo momenti così...in cui devo staccare e concentrarmi sono su minimo vitale per sopravvivere. Grazie, un bacio.
Grazie a te per l'incentivo a riprendere!
EliminaNon mi immagini lamentarmi, perché qui cerco di scrivere solo del bello... Dovresti domandare al sant'uomo invece.
Ti pensavo proprio ieri...bentornata!
RispondiEliminaCome ti ho già detto altre volte qui, i tuoi racconti sono davvero un piccolo simbolo di speranza per noi "comuni mortali"...non vedo l'ora di ritornare a leggerti!
p.s: che bello quel momento in cui il rapporto madre-figlia diventa anche un po' bilatelarale...vuol dire che la figlia sta crescendo e può iniziare a dare supporto alla mamma!
Povera Sartina,a volte mi preoccupo di caricala anche dei miei pesi... Onestamente per ora la vedo serena, ma cerco sempre di dosare la complicità con la consapevolezza che, comunque, si tratta di una ragazzina di 12 anni...
Eliminatornavo qui ogni tanto sperando avessi raccontato il "nuovo"...oggi apro il PC e leggo questa pagina di una bellezza commovente. hai dato voce anche a ciò che è successo a me, o meglio succede ora. un momento di pausa, il piano dopo una salita bella e faticosa, il concludersi di un ciclo di vita e l'inizio di una nuova metamorfosi.
RispondiEliminaGrazie per questo racconto Cristina, dove queste parole trovano la loro bellezza dopo un silenzio di mesi.
Continuerò a leggerti nonostante io abbia terminato di scrivere sul mio blog.
un carissimo abbraccio e un felice bentornata
Grazie carissima, che belle parole!
EliminaSì...ecco...e io sono la solita rompina che ti viene a cercare quando sei in pausa...sorry, ma sono rompina di natura!
RispondiEliminaSono contenta che comunque vada tutto bene :)
Ma cosa dici? Anzi, mi ha fatto tanto piacere vedere di non essere stata dimenticata... E pian piano rispondo anche a tutti privatamente!
EliminaAh, ecco, meno male... in fondo temevo che avessi preferito smettere dopo il post su di noi... ;-)
RispondiElimina...disse la signora di Montenato Griffini (sennò non si capisce!)
EliminaNoi però ci siamo ampiamente rifatte fuori dalla rete, non trovi??
Bentornata Cristina! per un po' ho avuto il dubbio di non riuscire io ad andare oltre all' ultimo post di Marzo!..Che ci fosse qualche blocco nel blog, o che so'..invece eccoti qua, ho smesso di cercarti per una settimana e ora ti ritrovo con 3 bellissimi nuovi post!
RispondiEliminasono felice di trovarti risollevata e condivido con te in pieno la fatica di vedere il tutto da un punto di vista piu' alto e di riuscire ad assere felici di cio' che abbiamo..Quante volte alla sera con rammarico mi accorgo di aver passato tutto il giorno a sbraitare ai figli, lamentarmi e sbuffare...Io la bellezza la cerco e la trovo ogni giorno nel mio lavoro di pittrice, devo imparare a cercarla e trovarla anche nella mia quotidianita'. Grazie! (che bello che sei tornata! :-))