Mi ricordo quando ero in fila!

Da quando L’Elfo è entrato nelle nostre vite, prima per l’attesa, poi per l’impegno che richiede (in particolare da parte mia), mi rendo conto che sempre meno mi viene da raccontare quello che accade agli altri.

Soprattutto delle due “piccole” (in casa si sintetizza così: La Sartina viene chiamata per nome, poi ci sono “i maschi”, poi “le piccole” o “le bimbe” e alla fine “il mostro”, che però qui resterà “L’Elfo”), che stanno ripercorrendo un po’ le tappe dei fratelli (anche se in un modo che è tutto il loro).

Ogni tanto però succedono delle cose che davvero ci sorprendono, discorsi davvero esilaranti, oppure conquiste nuove, che ci fanno ricordare che sì, ci siamo già passati, in qualche modo, ma che infondo è sempre tutto nuovo.

La Polpetta, forse per rendere sempre più ragione al suo soprannome, è diventata molto più “morbida” negli ultimi mesi, cosa sorprendente in una famiglia di figli tutti secchi (io e il sant’uomo pensiamo a compensare). Mangia di gusto (anche fin troppo) e dice che vuole una panciona grande come  quella del suo papà (speriamo di no!!!). In questo ultimo anno di asilo ha fatto davvero un bel balzo in avanti, scrive e riconosce moltissime lettere; alla recita di Natale ha aperto lei lo spettacolo, recitando al microfono tutta la sua frase con voce ferma e decisa (quante lacrime!!), lei che fino all’anno scorso stava zitta nell’angolino cercando disperatamente il mio sguardo e quello del suo papà. La sua caratteristica è, da sempre, una grande capacità affettiva: vuol bene a tutti, e si conquista tutti!

La Streghetta - anche qui il soprannome appare sempre più corrispondente al reale – cresce in bellezza (temo che dormiremo meno durante la sua adolescenza di quanto si dorma ora, il che è tutto dire!), e non solo in quella… In una recente conversazione ha affermato di non sbagliare mai, e di essere certa di fare sempre tutto giusto. E lo diceva con tutta la tranquillità del mondo, quasi stupita che si mettesse a tema la cosa – chi oserebbe pensare il contrario, infondo? Il problema è che effettivamente ha una memoria invidiabile, che usa in modo particolare per sottolineare tutte le nostre dimenticanze (io in particolare perdo sempre di più i colpi), e le imperfezioni mie e dei fratelli. Per fortuna ha quegli occhioni azzurri con cui ti guarda, mentre ti dice: “hai sbagliato! queste non sono le calze del giovedì” (e io mi appunto un memo mentale: non comprare più le calze con i giorni della settimana, anche se in inglese. La Streghetta non saprà ancora leggere, ma si ricorda i colori perfettamente e non puoi più sperare di “fregarla”).

In questi ultimi mesi tutte e due “le bimbe” hanno imparato a scrivere il loro nome, e il nome di quasi tutti i fratelli e sorelle (ovviamente La Streghetta corregge la sorella maggiore spesso e volentieri, meno male l’altra è buona come il pane!). Spesso ripetono tra loro: “prima è arrivata La Sartina, poi L’Ingegnere, poi Il Cavaliere, ecc…”

Recentemente La Streghetta mi ha informato di ricordarsi benissimo di quando “era in coda” aspettando di entrare nella mia pancia, prima, e di nascere, poi. Alle domande preoccupate del sant’uomo, si è anche premurata di rassicurarlo: “no, dopo L’Elfo pare che non ci fosse nessuno in attesa”. Sospiro di sollievo da parte del padre dei miei figli: infondo La Streghetta ha sempre ragione, no?

Sono io, invece, quella che potrebbe far meglio: l’ultima volta che mi ha elencato le nascite di tutti i suoi fratelli la suddetta Streghetta mi ha guardata dritta in faccia, con espressione di rimprovero, e mi ha detto: “insomma, mamma, non capisco, ma non potevi fare me per prima?!?!?”.