martedì 1 maggio 2012

Facciamo l’Oobleck!!

009Piove. Tanto per cambiare.
Tra i miei malesseri degli ultimi tempi, e tutta quest’acqua, sono giorni e giorni che siamo costretti in casa, salvo qualche raro pomeriggio in giardino. Devo dire che i “grandi” stanno tenendo bene, in queste giornate. Le due piccoline, invece, sono un po’ più sofferenti… Non mi aspettavo, a dire il vero, le grandi risorse che hanno dimostrato nelle ultime settimane, riuscendo ad improvvisare pomeriggi di gioco anche senza il mio aiuto, e senza bisogno di molto altro, oltre alla loro fantasia.

Oggi però mi sento meglio, e anche il padre dei miei figli è a casa da qualche giorno, ed è più rilassato (anche grazie a qualche notte “tranquilla”, in cui La Poletta, e soprattutto La Sterghetta non si sono svegliate a ripetizione, come ancora purtroppo a volte succede…), perciò abbiamo deciso di mettere in atto un esperimento altamente scientifico, che da molto tempo avevo individuato sul sito de La Pappa Dolce (e che ero ancora più curiosa di sperimentare, dopo averlo visto in una puntata di The Big Bang Theory – mio compagno nei giorni in cui non avevo energie nemmeno per leggere…).
Perciò, recuperato dal fondo dell’armadio la confezione di amido di mais che avevamo acquistato proprio per questo scopo, abbiamo creato l’Oobleck. 034
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Si tratta, in poche parole, di un fluido non-newtoniano, formato da due parti di amido di mais e una parte di acqua. La caratteristica di questo fluido è che cambia consistenza, in base alla velocità con cui viene manipolato. Lasciato a riposto è un liquido, dentro cui è possibile immergere le mani.

015Quando invece viene manipolato velocemente, o battuto con forza, diventa un solido. Difficilissimo, per altro, da fotografare in questo stato, perché non appena aprivamo le mani per mostrarlo all’obbiettivo, ecco che si “trasformava” immediatamente in un liquido.
L’attività, che inizialmente ha coinvolto soltanto me e La Sartina, si è rapidamente diffusa tra i vari membri della famiglia, così che abbiamo dovuto produrre subito una maggiore quantità di questa sostanza “magica”, rammaricandoci, per altro, di non aver acquistato più di una confezione di amido. D’altra parte non sapevamo ancora quanto sarebbe stato divertente:032
In un attimo una folla di manine si accalcava dentro la bacinella più grande, che conteneva tutto l’Ooblek che siamo riusciti a produrre. Solo La Streghetta si è allontanata quasi subito, un po’ schifata dalla strana consistenza del fluido, chiedendo subito: “mi lavi le mani?”. E ha indugiato parecchio sotto l’acqua, per assicurarsi che ogni minima particella di amido fosse sparita dalle sue delicate manine… D’altra parte anche quel sant’uomo di mio marito è stato costretto a “toccare” il nostro blob sotto minaccia. Insomma, il fastidio a sporcarsi le mani ha una origine genetica per una parte della nostra prole, che ha ereditato la caratteristica dal padre, il quale mangia perfino le costine con coltello e forchetta… Che spreco!!
Per fortuna la maggior parte dei figli, almeno in questo aspetto, ha preso da me, che amo invece manipolare e impastare, mangiare con le mani, e che oggi pomeriggio mi sono assolutamente disinteressata di tutto lo sporco che abbiamo prodotto, sul tavolo e sul pavimento (tanto che non ho pensato nemmeno a fotografarlo per offrirne documentazione…), e ho giocato insieme ai bambini, lanciando grida di entusiasmo come una undicenne…
Insomma, a me non sarebbe dispiaciuta una bella passeggiata, ma l’Oobleck (insieme al rotolo di pan di spagna con crema al burro che avevo fatto poco prima) ha decisamente risollevato le sorti di questo grigio primo maggio!!

1 commento:

  1. Bravissimi!!!! Che bell'idea e mi immagino già il divertimento ..mi immagino gli schiamazzi che rallegrano la casa nonostante il maltempo! Complimenti..come sempre per il tuo spirito così pieno di ottimismo!

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