Allora, diciamocelo: quando ci vuole ci vuole. Va bene il risparmio, va bene la pianificazione, e soprattutto è sana e santa l’abitudine a riconoscere i nostri veri desideri, sapendoli distinguere dalle voglie del momento. Continuiamo a difendere la nostra convinzione, per la quale nulla di quel che possiamo acquistare ci può rendere veramente più felici.
D’altra parte, una volta l’anno una eccezione è ammessa, anzi, è desiderabile. Soprattutto perché guardare in faccia i nostri veri desideri non significa, in nessun modo, comprimerci, esercitare uno “sforzo” stoico per fingerci che: “vabbè, non ci interessa”. Qui non si tratta di fare la volpe e l’uva.
Così ogni anno, verso la fine di aprile, io e La Sartina, per festeggiare il suo compleanno (e quest’anno sono undici!!) dedichiamo una mezza giornata allo shopping “selvaggio”. Che poi, più che quel che acquistiamo, la cosa che ci piace di più è poter girare insieme, senza fratelli o sorelle (o padri…) che mostrino insofferenza di qualsiasi genere per il nostro indugiare davanti alle vetrine, entrando e uscendo dai negozi, proprio come due “signore”. Gli scorsi anni ci concedevamo anche una bella merenda, o un pranzetto in qualche bar. Quest’anno, purtroppo, i tempi erano un po’ ristretti, e abbiamo all’ultimo momento dovuto rinunciare all’aperitivo che avremmo voluto concederci… D’altra parte nel pomeriggio abbiamo recuperato, con una bella festa a casa di amici, dove insieme alla Sartina sono stati festeggiati altri compagni, che compiono gli anni nello stesso periodo. Anche la tradizione di festeggiare insieme (che con qualcuno è arrivata ormai alla quinta edizione!) è un appuntamento cui siamo davvero affezionati, e che ci riempie di gioia.
Il bilancio della mattinata è stato proficuo: nonostante fossimo uscite con l’obiettivo primario di acquistare un paio di scarpe (sulle quali La Sartina aveva delle idee molto precise), questo acquisto è stato poi rimandato a data da destinarsi, dal momento che, pur avendo visitato almeno cinque negozi, non siamo riuscite a trovare in alcun luogo la combinazione adeguata tra taglia, colore e modello di calzatura.
D’altra parte abbiamo passato una buona mezz’ora in un fantastico negozietto di Lodi, dove abbiamo trovato la lana cardata (e finalmente! Era una vita che la volevo provare, io mi sono comprata due colori di lana e anche tre aghi per infeltrire…) e feltro per realizzare delle bamboline, come abbiamo imparato allo stand della scuola Waldorf alla fiera “Fà la cosa giusta”, qualche tempo fa. Meno male che gli orari del negozio ci impediscono di visitarlo spesso, perché l’enorme distesa di perline e accessori per la bigotteria ci hanno veramente incantate!! D’ora in poi credo che diventerà tappa fissa delle nostre “passeggiate” all’insegna delle spese pazze…
Tutte e due, poi, ci siamo regalate un foulard azzurro (quello in foto è quello della Sartina, il mio ha un colore meno “acceso”), con il tacito accordo di scambiarceli, in caso di bisogno.
Con un veloce spostamento abbiamo cambiato addirittura città, per la tappa considerata fondamentale dalla mia neo-undicenne, e cioè il negozio di cosmetici “Kiko”, dove abbiamo potuto ulteriormente ampliare la collezione di smalti per unghie, acquistando quello che si “crepa”, mostrando la base di colore contrastante precedentemente stesa. Cosa posso dire? Anche io vado matta per gli smalti, fin da ragazzina. Allora non c’erano tutti i folli colori di oggi, e nel tempo mi sono comprata anche io qualche fantastica boccettina sulle sfumature dell’azzurro. Peccato che su di me non arrivi mai a sera: mentre cucino, pulisco e rassetto, inevitabilmente lo scheggio tutto…
Un salto irrinunciabile in cartoleria (altra passione condivisa tra me e molti tra i figli), e poi dalla nostra amica Sonia, titolare di un carinissimo negozio di vestiti per bambini del brand Sergent Major. Nonostante la scarsità dei nostri acquisti, nel tempo siamo davvero diventate amiche, e riusciamo (dopo un allenamento pluriennale) ad entrare a salutarla, ogni volta che passiamo dalle sue parti, senza farci tentare dalle pur deliziose collezioni che di volta in volte espone. Questa volta abbiamo ceduto all’acquisto di un completino estivo, leggings più miniabito, con un prezzo decisamente abbordabile e che sulla Sartina (magra come un chiodo) fa una bellissima figura.
Giusto il tempo di renderci conto che era giunta l’ora di pranzo, e che tutta la famiglia ci aspettava ansiosa per buttare la pasta, e pur a malincuore, siamo tornate all’ovile, fiere per i nostri acquisti, e per il tempo trascorso insieme. Se devo essere proprio sincera, quest’anno la fatica un po’ l’ho sentita: forse non ho più il fisico adatto allo shopping? Ma no, sarà semplicemente un pochino la pancia che comincia a pesare, e anche il pomeriggio precedente, trascorso a confezionare torte di compleanno insieme alla mia amica Antonella, mamma di un altro festeggiato (tradizione vuole che ciascuno abbia la sua torta, decorata in modo differente…).
L’anno prossimo sarò sicuramente più agile e scattante. Dovrò solo decidere con quale tipo di fascia portare Gru con noi…
Anche io "frequento" il Meeting di Rimini, le mostre spiegate per i bambini piacciono anche ai grandi come me!
RispondiEliminaIo quest'anno mi faccio la terza volta con la pancia... Ma l'area bimbi è talmente bella che non mi pesa... Anche perché non si tratta di un mero "piazzaggio" mentre i genitori fanno altro, ma è una vera bellezza!!
EliminaO mamma, mi sa che mi ero persa qualcosa!!!!! Tantissimi auguroni: anche il mio secondo, che ora ha sei mesi, è nato i primi di novembre, unico in una famiglia in cui tra genitori nonni e zii, la primavera e l'estate vanno per la maggiore! Viva le novità!!!! Un caro abbraccio!
RispondiEliminaElena.
Grazie Elena, in effetti l'ho "rivelato" solo qualche post fa (guarda quello sulle otto campanelle, che ora è in evidenza...). Noi invece solo la prima in primavera, poi ottobre, dicembre, ancora dicembre e gennaio...
Elimina