mercoledì 16 gennaio 2013

Quando si ammala la mamma

termometro-11Devo dire che, nonostante le mie continue lamentele per ogni piccolo fastidio (non sono una di quelle che sopporta stoicamente i vari acciacchi, anzi! In compenso sono molto paziente in altro…), devo dire che il mio fisico si è sempre “comportato bene”. Ovviamente le gravidanze non sono state passeggiate, ma in linea di massima, a parte una varicella (a 27 anni, è stato tremendo!) e una polmonite (di ormai due anni fa, forse il malanno più serio mai preso in vita mia), da quando sono sposata posso ricordare qualche febbre sporadica e poco di più.

D’altra parte quando sto male lo faccio con stile: mi basta una temperatura di 37,2 per riempirmi di brividi (a dire il vero già sui 36,8 comincio a pensare di non sentirmi troppo bene…), avere capogiri e non riuscire più a combinare niente. Sopra i 38,5 straparlo. Ma seriamente, mi viene una specie di delirio, come succede ai bambini. La prima volta che è successo io e quel sant’uomo eravamo ancora fidanzati e mentre lo ricoprivo di insulti per telefono la mia mamma ha dovuto strapparmi la cornetta di mano (allora si usava ancora il telefono fisso!) e spiegare la situazione, perché seriamente stavamo rischiando il rapporto. Pretendevo che mollasse tutto quello che stava facendo e si precipitasse al mio capezzale (abitavamo a 180km di distanza), e siccome lui mi diceva che era impossibile (stava lavorando) lo stavo insultando come se mi stesse ignorando sul letto di morte.

Poi la febbre è scesa e io avevo solo dei vaghi ricordi della telefonata…

Insomma, nonostante i capelli bianchi siano sempre meno occasionali, quando mi ammalo sono proprio ancora come una bambina.

Perciò quando lunedì il termometro ha iniziato a superare i 38, ho dovuto cedere all’evidenza: prima avevo chiesto alla Sartina di venire con me a prendere i fratelli a scuola, avrei lasciato in macchina lei con L’Elfo, velocizzando nettamente le operazioni di carico/scarico, e via. Lei mi ha guardata un attimo silenziosa e poi ha sentenziato: “secondo me è meglio se chiami papà”.

Non aveva torto: a volte bisogna proprio piegarsi a domandare, anche quando si vorrebbe fare da sé. Così quel sant’uomo di mio marito è uscito presto dall’ufficio, ha ritirato i figli da scuola, mi ha messa a letto con una bella spremuta fresca d’arance, e si è occupato del resto della giornata.

Mi ha anche sopportata per tutta la notte mentre mi giravo e rigiravo nel letto: la febbre era proprio alta e non mi dava pace. Poi pian piano tutto è rientrato.

ieri ho trascorso l’intera giornata senza far nulla e al caldo, e ala sera stavo già bene.

i bambini hanno giocato tranquilli, il papà ci ha preparato una buona minestra calda per cena. Insomma, la notte è stata pesante, ma la giornata successiva calma e riposante. A volte c’è bisogno di fermarsi un attimo, e lasciarsi “curare”.

Quanto è bello quando i figli ti portano la spremuta a letto! E le piccoline che ti danno il bacino in fronte (così ti passa la febbre). E le amiche ti scorrazzano i figli ai loro impegni vari!!

Davvero, anche alla mamma, ogni tanto, piace farsi coccolare!!

5 commenti:

  1. Buona guarigione Cristina!qui invece stanno male tutti tranne me e il mezzano super feffo!un bacio bellissimo post :-)

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  2. Lo confesso, ogni tanto spero in un bel febbrone per farmi coccolare un po'...ma mannaggia non mi viene mai!!! ;)
    PS: pure mia madre è come te con 37º sembra già uno zombie!!

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  3. Concordo con bimbo cercasi.....ma perchè stanno tutti male a casa mia e io non mi ammalo mai? buon riposo e goditi il letto caldo, sopratutto in questi giorni così freddi!!!!

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  4. Hai davvero un bravo marito, è sempre bello leggere come vi aiutate e compensate ogni singolo giorno!! un grande amore...
    buona guarigione!!!

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  5. a me è andata peggio...5 giorni di febbre tra 39 e 40 e marito messo esattamente come me...
    e 2 folletti danzanti intorno, che ovviamente, erano guariti in fretta!
    niente coccole quindi, anzi si doveva giocare, e meno male che c'erano i puzzle!!!
    dimenticavo di dire che tutto questo ci ha fatto passare tutte e due le settimane di vacanza (mille progetti, mille idee buttate al vento!) a casa...
    ma bisogna accettare tutto :-)

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