venerdì 30 marzo 2012

La lista dei desideri

La nostra nuova contabilità familiare ci ha insegnato un approccio molto diverso alle spese da affrontare. Prima si facevano i conti con i soldi presenti sul conto corrente (da anni sono abituata a guardare il saldo ogni giorno, o quasi – evviva i conti correnti on line!), ma una volta mi è capitato di prendere  una cantonata enorme, che ci siamo ricordati per mesi. Avevamo effettuato un pagamento piuttosto consistente con un assegno. Poi non ci abbiamo pensato più: quei soldi per noi erano usciti, e guardando il saldo abbiamo sempre contato l’intera cifra come “a disposizione”. Due mesi più tardi l’amara scoperta: l’assegno non era stato incassato se non più di sessanta giorni dopo! Nei due mesi precedenti avevamo continuato a spendere, senza pensare a mettere da parte la cifra già “uscita”, ma non ancora “passata”. Sono stati giorni faticosi, continuavamo a mangiare e ad usare la macchina, ovviamente, ma abbiamo dovuto ridurre tutto il resto all’osso.

Quel che ci ha fatto pensare è che nei giorni precedenti, le spese che avevamo fatto non erano così indispensabili. Magari ci siamo comprati una pizza in più, oppure qualche rivista, o capo di abbigliamento, di cui non avremmo certo sentito la mancanza se ci fossimo resi conto di quanti ci sarebbero “costati”, in termini di ristrettezze, nel mese a seguire! La programmazione e continua verifica delle spese sostenute, e da sostenere, è diventata così ancora più importante e preziosa.
D'altra parte, abbiamo anche iniziato a stilare una “lista dei desideri”. Le spese “extra”, tutte quelle catalogate come varie, ma anche una serie di spese per la casa, prima di venire affrontate vengono attentamente valutate.
Io ho un quaderno (il padre dei miei figli un taccuino su Evernote), nel quale elenchiamo le cose che ci piacerebbe acquistare, con la relativa cifra. Una voce consistente, per me, sono sempre gli acquisti da fare all’Ikea. Io credo che capiti a tutti: ogni volta che torno da una spedizione all’Ikea ho già in mente le cose che vorrei acquistare la volta successiva. Me le segno, così non me le dimentico, e sono anche in grado di quantificarle. Periodicamente metto in budget la cifra necessaria, e partiamo per una nuova spedizione. Dalla quale torniamo con nuovi oggetti, e nuovi desideri…
Ma ci sono spese anche più significative: il divano nuovo (quello che ci è costato tanta fatica  all’inizio del matrimonio, si è rivelato anche troppo piccolo, per le dimensioni che nel frattempo avevamo raggiunto, e anche per nulla adeguato agli “attacchi” dei bambini), una settimana di vacanze (l’anno scorso, per la prima volta dopo tanti anni, ci siamo concessi il lusso di una settimana in Toscana, in una bella cascina con piscina privata!).
Altri acquisti, dopo mesi e mesi che stazionavano sulla famosa lista, sono decaduti. Penso per esempio alla centrifuga per la frutta e la verdura: ne ho parlato per mesi, poi l’esperienza di più di una amica che l’ha comprata e non ne è affatto rimasta soddisfatta mi ha fatto desistere dall’acquisto.

Questa è la cosa che ci sta educando di più: ci stiamo accorgendo come certi oggetti, che al momento ci sembrano assolutamente indispensabili, col passare del tempo perdono interesse, e arriviamo persino a chiederci come avevamo fatto a pensare di acquistarli. Così, evitando quasi completamente gli acquisti "impulsivi", nel tempo è stato sempre più facile avere davvero quello che ci interessa e che ci soddisfa. Non ci eravamo mai resi conto di come noi stessi ci impedivamo certi acquisti, "buttando via" le risorse a nostra disposizione per cose che ci interessavano meno, ma ci colpivano sul momento (che è poi il principio della pubblicità, no?).
Anche i bambini stanno imparando da noi: quando sentono parlare di un giocattolo (per fortuna non vedono le pubblicità della televisione!), lo vedono a casa di un amico, oppure in un negozio, ovviamente vorrebbero acquistarlo subito (siamo tutti così, no?). Hanno però imparato che i desideri più impegnativi vengono esauditi da Santa Lucia, oppure diventano regali di compleanno. Ci sono desideri che hanno retto per mesi, e sono stati soddisfatti (anche solo per premiare la costanza!), altri invece sono stati sostituiti da soluzioni creative. Penso per esempio all’arena dei Beyblade, che L’Ingegnere aveva iniziato a desiderare per il suo compleanno: quando si è accorto quanto tempo sarebbe dovuto passare, ha preferito utilizzare un gran piatto di legno – Santa Ikea – che io di solito decoro ed uso come centro tavola. Tra l'altro mi ha confessato di trovarlo molto più fuzionale dell'arena stessa, che aveva provato da un amico. Che poi si sia reso conto anche che la trottola in legno (acquistata dal padre dei miei figli anni fa) funziona anche meglio di quel complicato (e costoso) oggetto di ferro e metallo è stata per me una ulteriore conquista…
Nella nostra lista da anni campeggia una voce che non riusciamo proprio a cancellare: il nostro viaggio a Parigi. Non solo per condizioni economiche, ma anche logistiche, non siamo mai più riusciti a tornare là dove abbiamo trascorso il nostro viaggio di nozze. Noi, però, non demordiamo, e siamo convinti che entro il nostro 25esimo anniversario ce la faremo.

15 commenti:

  1. anche noi facciamo così con i bambini: se ne parla al compleanno o per Natale.... e i desideri che hanno resistito vengono premiati.
    E anche noi desideriamo un w.e. fuori da soli: se non andiamo troppo lontano forse forse quest'anno ce la faremo!

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    1. Mi sa che a noi tocca aspettare ancora... Ma prima o poi ce la faremo!

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  2. Che belli questi post sull'economia domestica! È un argomento poco trattato, quasi come se fosse un tabù parlar di soldi. Anche noi benediciamo il conto on line, quanti bonifici fatti dopo le 23 di sera! Ovviamente però non siam avanti come voi e non abbiamo ancora la lista dei desideri; ma è verissimo quello che dici tu che spesso abbiam la tentazione di fare acquisti impulsivi (soprattutto io!) ma per fortuna spesso la coscienza ci frena, soprattutto dopo aver vissuto 6 mesi nel cuore dell'Africa. Può sembrare moralismo, ma non lo è, anzi é esperienza di vita che ti ha fatto capire che in realtà per vivere e per essere felice ti serve veramente poco. Sono sempre stupefatta da quanto l'industria per l'infanzia crei nelle neo mamme un bisogno di acquistare e riempirsi di inutili oggetti. Anche noi abbiam fatto fatica a capire che cosa potesse essere realmente utile e cosa facilmente sostituibile con soluzioni pratiche e poco costose.
    Speriamo di riuscire a crescere i nostri figli proprio come proponete voi, ricorda molto come ci hanno educato i nostri genitori e noi ne siamo soddisfatti. Credo non sia facile contrastare le pressioni esterne del consumismo, soprattutto riuscire a farle vivere bene ai bambini. Chiudo con un mio ricordo vivissimo: un giorno torno a casa da scuola piangendo perchè la mia migliore amica delle elementari mi aveva detto che probabilmente la mia famiglia era povera visto che non mi compravano tutti gli anni la cartella di scuola nuova.....ovviamente io ci avevo creduto!

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    1. Davvero la"frustrazione" dei bambini a volte è difficile da affrontare. Eppure a volte ci stupiscono incredibilmente, e proprio guardando loro ci convinciamo che, più per grazia che per altro, stiamo seguendo una buona strada. O almeno ci proviamo...

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  3. Concordo pienamente con il tuo punto di vista sull'economia domestica.
    Sono a casa con mio figlio ormai da 20 mesi e da molti mesi non percepisco stipendio, quindi ho imparato a ponderare bene i miei acquisti e anche io ho scoperto quanti desiderata si rivelano dopo poco tempo completamente inutili.
    A presto!

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  4. Grazie Cristina per questo post ! Anni fa ero capace di fare salti mortali per esaudire un mio desiderio e non avevo pace fino a quando non l'avevo esaudito; ma i desideri sono come le ciliegie, uno tira l'altro...
    Per me è stata una rivelazione scoprire che rinunciando a qualcosa , per scelta e consapevolmente, provo un dispiacere intenso, ma molto passeggero; dopo subentra una sensazione di appagamento maggiore di quella che deriva dalla soddisfazione del desiderio.

    E' diventato perfino un gioco per me, una sfida con me stessa: vediamo se riesco a stare sei mesi interi senza comprare abiti nuovi? vediamo se riesco a rimettere sullo scaffale dell'IKEA tre articoli "fuori lista" prima di andare a pagare alla cassa?

    In fondo il piu' ricco e felice...è chi non ha "bisogno" di nulla in piu'.

    Diciamo che l'economia domestica con le sue dure leggi mi ha reso un grande servizio!

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    1. Sono proprio d'accordo con te. Anche io a volte mi "sfido" in questo modo, cercando di eliminare, o posticipare, qualche spesa. Soprattutto è interessante imparare a distinguere quelli che sono i miei veri desideri, ciò a cui tengo di più, e quelle che noi chiamiamo le "voglie", bisogni indotti, di cui posso benissimo fare a meno (anzi, sto meglio!).

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  5. Io sono pazzo.
    Segno tutte le mie spese su un foglio excel, distinte per macrocategorie NECESSARIO, UTILE, VOLUTTUARIO, e sottocategorie es. affitto, libri (ahimè sono praticamente l'unico lusso che mi concedo: certi libri sono sirene a cui non riesco a resistere...), spesa, eccetera.
    Oltre a un foglio dove faccio i conti "a scalare", per cassa (es. bolletta trimestrale -43 euro), tengo poi un altro foglio dove invece ripartisco per competenza (e la bolletta si divide in tre per i vari mesi; l'abbonamento annuale all'autobus, che sono 300 euro, diventano 25 euro al mese).
    Così riesco ad avere un quadro preciso di quanto spendo in un mese e quanto riesco a risparmiare.
    Periodicamente studio il mio foglio e mi chiedo: dove posso ancora abbassare?
    Con una ferrea contabilità domestica, poche pretese e tanta disciplina, cinque anni fa riuscivo a vivere in affitto a Roma con 900 euro al mese, mettendo pure da parte qualcosa (certo, non avevo tutti i tuoi figli!!!)

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    1. Caro Claudio, hai visto gli altri post sull'economia domestica? Non solo tengo anche io un foglio excle, con le categorie, ma ho anche tutte le previsioni per l'anno in corso, fino a dicembre (ed entro i primi di novembre programmo sempre l'anno successivo).
      Perciò, con tutti i miei figli, riesco a fare qualcosa di simile a quello che tu descrivi (certo, moltilpicando le persone bisogna anche moltiplicare un po' le entrate, ma non poi tantissimo!!). Ciao!

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  6. Anche io ho imparato a procrastinare gli acquisti e cose che ho desiderato poi non le ho più acquistate perchè non c'erano materialmente più o perchè non ne sentivo più la necessità ma il viaggio a Parigi quello sì ce lo facciamo, 4 giorni invece di una settimana e lo stiamo pagando a "rate" a dicembre ho acquistato il biglietto (la spesa più esosa)questo mese i due giorni ad euro disney, tra due mesi i due giorni a Parigi e poi conservare i soldi per settembre quando partiremo e saremo lì

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    1. Ho subito raccontato a mio marito di questa tua intelligentissima programmazione... Quello su cui ci areniamo, al momento, è anche la gestione di tutti i figli (noi sinceramente volevamo prenderci un week-end tutto per noi...). Ma prima o poi ce la faremo! Se programmo bene, tra compleanni, anniversari e Natale, credo che per il 15esimo anniversario partiremo anche noi!!

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  7. "il sale in zucca bambini, il sale in zucca...perché di mille cose, me ne basta una..." (canzone melevisione) questo post mi piace molto e lo trovo molto utile. Voglio provare anch'io i tuoi consigli di economia familiare e spero di riuscire a mettere da parte qualcosina in attesa del terzo (il secondo ha 5 mesi e mezzo) e chi sa che non arrivi anche il quarto ;) ma ogni cosa a suo tempo. Per ora cerco di imparare da voi. Grazie per la condivisione.

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  8. anche noi viaggio di nozze a Parigi (e Londra) ^__^

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  9. interessante che qualcuno racconti la sua esperienza di fare i conti, che invece è una necessità per tutti.
    Lo facevo da single, poi ho smesso per anni
    Ora sono di nuovo in coppia e purtroppo ero abituato (da single) a contare su un gruzzolo che avanzava sempre.
    Ora invece in poco tempo ho dovuto chiedere anche un fido e si profila di cancellare le vacanze estive (per quanto già ci stavo molto attento); speriamo di no...

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